Andrea Garbarino – I giorni in fila

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9788897462446_IGIorniInFilaAndrea Garbarino è nato e vive a Milano, città dalla quale si assenta volentieri per soggiornare in una casa sul fiume in Valtellina, o su una piccola isola delle Sporadi, in Grecia. Giornalista, ha lavorato per molte testate italiane (tra le quali «Repubblica», «Il Mondo» e «Panorama») fino a quando, qualche anno fa, ha deciso di dedicarsi alla narrativa. Dopo il successo di “Luz”, romanzo picaresco su un complotto per uccidere Fidel Castro, uscito nel 2006 per Marco Tropea Editore, ha pubblicato nel 2010, sempre per Tropea, “Gli appartati”, che ha avuto grandi riscontri di critica.

Uscito a maggio 2013 per Edizioni La Linea, I giorni in fila è ufficialmente in concorso alla XXI edizione del Premio Letterario Giorgio Scerbanenco e la sinossi è la seguente:

In una città di mare della Liguria, “tetra persino sotto il sole”, si intrecciano storie in bilico tra un presente abietto e un passato difficile da decifrare.  A raccontarle è Sandra, una giovane donna dai tratti androgini e dai modi bruschi, gravata da un carico ingombrante di misteriose vicende familiari che alimentano il suo arrabbiato mal di vivere.
Il 25 aprile, giorno della Liberazione, riceve una busta contenente una pillola rossa: “Medicina per la memoria” è scritto nella lettera anonima che l’accompagna. La sonnacchiosa vita di Sandra si anima, da qui in avanti, di pedinamenti, irruzioni in casa e intimidazioni, in un crescendo di eventi enigmatici che ruotano attorno al padre, fuggito da tempo in Provenza, e al nonno materno, un vicepodestà fascista rimasto vittima di uno strano incidente.
Mentre Sandra scava nel passato della sua famiglia e della sua terra per capire ciò che le accade, si trova sempre più immersa in un ambiente magmatico e intrigante, popolato da ex partigiani ed ex repubblichini, da balordi malavitosi e trafficoni in colletto bianco, tutti a caccia di un tesoro nascosto per il quale sono disposti a uccidere e a morire.
I giorni in fila è un romanzo che affianca un affascinante intreccio noir a una riflessione sottotraccia sull’avidità e sulla memoria, in cui la seconda può rappresentare un salutare antidoto alla prima.