Arnaldur Indriðason – Sfida cruciale

3713

Editore Guanda
Anno 2013
342 pagine – brossura con alette
Traduzione di Silvia Cosimini

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sfidacrugrande (1)Un’altra volta ancora Arnaldur Indridason ha fatto centro. Questo rafforza la mia opinione di acquistarlo ormai a scatola chiusa, e mette l’autore al primo posto a pari merito con Henning Mankell, tra gli scrittori nordici di gialli.Come già accaduto in altre occasioni, Indridason elegge a protagonista principale un’altra persona, e non il mio amato commissario Erlendur. Questo nulla toglie, però, al valore dell’opera.
Stavolta addirittura si..compie un salto all’indietro nel tempo; l’anno è il 1972, e la protagonista è Marion Briem, che abbiamo conosciuto in altri romanzi come ispettore capo di Erlendur al commissariato di Reykjavìk. E’ l’estate in cui si gioca la sfida del secolo tra i campioni di scacchi Bobby Fisher e Boris Spasskij, rappresentanti delle due potenze mondiali, America e Russia. E’ un momento di gloria per Reykjavìk, che li ospita.

Tra una partita e l’altra, un ragazzo semplice e tranquillo viene accoltellato a morte in un cinema, mentre si dedica al suo hobby : registrare di nascosto il film con un apparecchio a nastro, per risentirlo poi a casa. Omicidio subito incomprensibile: nessun movente apparente!
Marion Briem, commissario di polizia, il cui passato è segnato dalla malattia e da dolorose situazioni familiari, è a capo dell’indagine. Mentre la città è scossa dall’omicidio e segue con trepidazione le vicende delle partite di scacchi Marion, solitaria e rude,delicata di salute ma caparbia, arriva in breve tempo a comprendere di essere finita nel bel mezzo di un intrigo internazionale. Deve solo inserire, tra i tasselli , il ruolo del ragazzo ed il motivo della sua morte.
Nella storia attuale sono intercalati, con dei flash back, momenti struggenti sull’infanzia di Marion, durante i suoi ricoveri in sanatorio per la tubercolosi. Le sue amicizie; il suo velato rancore nei confronti del padre che non l’ha riconosciuta.
Come sempre Indridason narra queste vicende con grande sensibilità e con ottima introspezione dei personaggi. Il giallo è originale , anche per l’ambientazione inusuale. La notizia contenuta nell’ultima- ma proprio ultima – riga è una gran bella sorpresa!
Magnifico scrittore, magnifica prova!

Rosy

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Lo scrittore:
è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggiore testata islandese, il Morgunbladid.