Luca Rinarelli – Inverno rosso

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Luca Rinarelli è nato nel 1975 a Torino, strana città in cui si ostina a vivere. Storia del Novecento, fotografia e cinema le passioni di sempre. Si è occupato per anni di persone senza fissa dimora.
Ha pubblicato i romanzi In perfetto orario (Robin 2009) e La gabbia dei matti (Agenzia X 2011). È uno degli autori della biografia Dalla parte degli ultimi, (Edizioni Gruppo Abele). Ha pubblicato in e-book il racconto H, selezionato dal concorso Corpifreddi. i suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie come Un giorno a Torino – Calibro 9 (Novecento media) ed è tra i fondatori di Torinoir.
Inverno rosso è il suo terzo romanzo.

Questo recita la sua biografia e Enrico Pandiani ne ha curato la prefazione in cui parla di una Torino simile a Berlino, con le stesse nebbie e la neve che copre anche i pensieri peggiori.
Per Eris Edizioni, dalla copertina disegnata da Marco Martz, questa la sinossi:

Torino, inverno 2009.
Un noto luminare di psichiatria viene ucciso misteriosamente nella sua villa. Cinque rumeni muoiono carbonizzati nel vagone ferroviario abbandonato su cui vivono, tra le stazioni di Porta Nuova e del Lingotto. È l’inizio di una strage di persone senza fissa dimora.
L’assassino è un professionista che porta il nome di Martin Fersen. Il sedicente cittadino danese è pagato da un committente misterioso. Cosa lega tutti questi omicidi?
Le istituzioni, la polizia e la gente in genere rimangono indifferenti al massacro di poveracci, che sembrano morti assiderati.
Werner Hartenstein, il protagonista, ex agente e killer del KGB, ex cittadino della DDR, finito a vivere a Torino dopo anni di peripezie, disgrazie e alcol, si ritrova coinvolto nella strage. Alfredo, uno dei barboni assassinati, è un caro amico a cui deve la vita. Werner viene a conoscenza della morte di Alfredo tramite Ilenia, una conduttrice radiofonica che, attraverso la radio, inizia a sollevare un polverone sugli strani decessi e alza un polverone. Il protagonista e la DJ si conosceranno, collaboreranno per risolvere l’enigma e si legheranno sentimentalmente.
L’ex agente tedesco orientale vive senza un telefono, una e-mail, un’identità ufficiale. Non ha residenza e sbarca il lunario lavorando come lavapiatti in un ristorante della collina torinese. È un residuato bellico della Guerra Fredda.
Mentre i senza fissa dimora continuano a morire, Ilenia viene minacciata dal killer che l’ha ascoltata alla radio. La ragazza non desiste e continua ad aiutare Werner nel tentativo di scoprire che succede. Assieme ai due ci sono Bof, un gattaro ritardato e muto e Talpa, ex poliziotto uscito di senno e inselvatichito, che vive come un animale nei sotterranei dei cantieri della metropolitana. Questi due personaggi saranno fondamentali per Werner che scoprirà la vera identità del killer. Il danese Martin altri non è che Hans, l’ex capo-istruttore di Werner ai tempi del KGB. Amici per la pelle fino al 1989, decine di missioni compiute assieme per il Patto di Varsavia, dal crollo del Muro di Berlino non si sono più rivisti. Strade diverse, vite diverse. Mentre Werner si è ripiegato su se stesso, deluso dal fallimento del socialismo, Hans è diventato un freelance al soldo di chiunque paghi. Werner sa che Hans è il migliore e che la polizia non riuscirà a fermarlo. Controvoglia, Werner dovrà tornare a combattere, fino a sconfiggere l’ex amico-maestro e i mandanti. Scoprirà il loro folle esperimento, un terribile progetto per affrontare la crisi economica e sociale dell’Occidente.
Altra protagonista è la Torino misera e diseredata. Una città lunare, dall’aspetto post bellico, usata e gettata via dalla FIAT e delusa dal fallimento della cura “grandi eventi”.