Editore Longanesi – Collana La Gaja Scienza
Anno 2013
400 pagine – rilegato con sovracoperta
Traduzione di B. Berni
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Una biblioteca segreta che viene tenuta viva da vari secoli grazie alle persone che sognano il sogno della biblioteca, il passaggio tra la veglia e il sogno vivido, grazie ad un pulsante inserito in un bracciale o in una collana, il tempo reale che si ferma mentre quello della biblioteca trascorre, i libri che devono essere studiati a memoria per poi essere riprodotti -grazie al potere della mente- su volumi con le pagine bianche così da arricchire sempre di più la biblioteca che è accessibile solo a pochi eletti, il Ministero dei libri che invia i propri agenti nella varie librerie a sequestrare e distruggere i libri che il governo reputa pericolosi, Mortimer -il pacato proprietario della “libreria dei pegni”- che, ligio alle regole che impongono che i libri vietati debbano essere bruciati, taglia le pagine in tanti piccoli foglietti, li arrotola con il tabacco e se li fuma… Bene tutto questo sembra attinto, ma non credo volutamente, dalle idee scaturite dalla fantasia di due mostri sacri della fantascienza: Philip K. Dick e Ray Bradbury.
Birkegaard però non ha la loro genialità né l’incisività dei temi da loro trattati. Il romanzo parte bene: all’inizio è coinvolgente, vengono messi in campo personaggi interessanti, c’è una società segreta “Ex Libris Somniorum” che si batte contro la censura e i cui membri hanno assunto soprannomi riconducibili ai cavalieri della tavola rotonda.
Il lettore inizia ad appassionarsi preso da una giusta dose di mistero, ma poi l’autore sembra perdersi nella sua stessa immensa biblioteca cercando di giustificare, con motivazioni complesse, il disfacimento della biblioteca. Perché voler distruggere una biblioteca che, se pur virtuale, sembra raccogliere tutto lo scibile umano? Perché voler far svanire nel nulla una ricchezza così immensa?
Certo ci sono delle persone che sono state rapite e tenute in una sorta di coma farmaceutico così che possano riprodurre sempre più libri ingrandendo all’infinito la libreria. Per loro è una vita d’inferno, una lunga e sofferente schiavitù. Se fossimo in un tribunale basterebbero questi argomenti per far emettere una sentenza di condanna nei confronti della libreria.
Ma io voglio assumere il ruolo dell’avvocato difensore e ribatto che nel passato, e non solo, ci sono stati scrittori che con coraggio, determinazione, per amore del libero pensiero e della libertà intellettuale hanno combattuto, dato la propria vita, subito umiliazioni pur di riuscire a diffondere le proprie idee così da sconfiggere il potere oscurantista.
Ora il giudice deve emettere la sentenza: sacrificare pochi per permettere a tanti di attingere conoscenze smisurate o annientare la biblioteca concedendo la libertà a chi è trattenuto contro la propria volontà?
Non vorrei essere nei panni del giudice!
Aurelio
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Lo scrittore:
Mikkel Birkegaard (9 dicembre 1968) è uno scrittore danese, informatico, ha avuto un discreto successo letterario in Danimarca con il romanzo “Libri di Luca” pubblicato anche in Italia da Longanesi e in inglese con il titolo “Library of Shadows”.