Maurizio De Giovanni – In fondo al tuo cuore

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_in-fondo-al-tuo-cuore-1401196351«In giro c’era la solita frenesia, appena rallentata dal caldo sospeso nell’aria come una colata di metallo fuso. Non sarebbe stata una fine della settimana come le altre, quella: c’era il Carmine, quella settimana. C’era la festa, la festa dell’estate e del caldo, la festa della Madonna Bruna e delle Grazie chieste e ricevute, la festa delle danze in piazza e dell’incendio del Campanile».

Maurizio De Giovanni torna a immergere i lettori nella città partenopea degli anni ’30, con il commissario Ricciardi, dal 1° luglio 2014 nelle librerie per la Collana Stile libero Big di Einaudi.

Abbiamo già avuto modo di recensire su Contorni di noir qualche romanzo dello scrittore, il quale con la serie del commissario Ricciardi ci ha tenuti incollati a leggere un tempo che pare tanto lontano, il 1932. Ma lo possiamo percepire, toccare, attraverso il racconto di Maurizio De Giovanni, che come sempre ci tiene sul filo delle emozioni. Ogni frase si assesta come un mattone, ognuno dei quali prende forma, fino a creare la storia.

E sono sicura che lo farà anche in questo caso. Nel frattempo, vi lascio alla sinossi:
Il romanzo dell’infedeltà. Immersa nel caldo torrido di luglio e nei preparativi per una delle feste piú amate, la città è sospesa tra cielo e inferno. Quando un notissimo chirurgo cade dalla finestra del suo ufficio, per Ricciardi e Maione inizia una indagine che li porterà nel cuore dei sentimenti e delle passioni piú tenaci e sconvolgenti. Infedeltà e tradimento sembrano connessi in modo inestricabile alla gioia rara dell’amore. Troppo per non rimanerne toccati. Il dubbio e l’incertezza si fanno strada sempre piú nell’animo dei due investigatori, messi di fronte ai lati oscuri dell’anima. Sono le donne della loro vita a reclamare attenzione. La difficoltà di Ricciardi di abbandonarsi all’amore spinge verso inconsueti approdi l’intrepida Enrica e fa osare passi azzardati alla bellissima Livia, mentre per Maione la stessa felicità familiare sembra compromessa. Maurizio de Giovanni mette in scena con superba maestria, nel suo romanzo di piú ampio respiro, una galleria di personaggi e ambienti diversissimi, antichi mestieri coltivati e tramandati come religioni accanto a quartieri malfamati e interni borghesi troppo tranquilli. Angeliche, infernali e appassionate, sui destini di ciascuno volano le note di una delle piú belle canzoni mai scritte a Napoli, mentre tutto rischia di precipitare nell’abisso. Perché «il caldo, quello vero, viene dall’inferno»