Simone Togneri – Loop

3187

Editore Meme Publisher
Genere Thriller/Noir
Anno 2014
260 pagine – ebook

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loopLo strumento di lavoro di Simone Togneri è il pennello, non la penna. Con pochi delicati tratti sa descrivere scene di normale quotidianità in un tranquillo paese della provincia italiana. I personaggi che raffigura sono così come li vediamo nella realtà, persone che tutti noi conosciamo, frequentiamo o che abbiamo avuto occasione di conoscere: il rappresentante di commercio che macina chilometri e chilometri per piazzare la sua merce, la segretaria arpia, il capo che ha sempre ragione, il bullo del paese, i pensionati che si sfidano a carte, una graziosa bimba che va all’asilo, l’assistente sociale, le mamme che fanno il filo al giovane vedovo, il nonno taciturno che capisce al volo le situazioni. L’unico personaggio che è difficile incontrare (almeno per la stragrande maggioranza delle persone) è il fantasma di una giovane mamma.

Già, perché proprio di una storia di fantasmi si tratta; la più dolce e carica di emozioni che mi sia capitato di leggere.

La storia ci viene raccontata in prima persona dal protagonista, del quale non conosciamo il nome.

In un tragico incidente, causato da Adriano Crudeli, detto “Lauda”, un giovinastro con la passione delle corse, il nostro narratore perde la moglie Mia.

Rimasto solo con la piccola Aura, una deliziosa bimba che va all’asilo riesce, bene o male, a gestire la vita quotidiana: il lavoro – anche se guidare l’auto gli provoca sofferenza per i postumi dell’incidente – portare la figlia all’asilo, tenere a bada le amiche della moglie che iniziano ad interessarsi a lui, sopportare Serena (mai nome fu più inappropriato), la segretaria della fabbrica di lampade per cui lavora e soprattutto tollerare il suo capo sempre insoddisfatto e prevaricatore.

Una mattina, mentre sta facendo colazione con Aura, vede in cucina il fantasma della moglie. Le apparizioni diventano sempre più frequenti finché capisce il messaggio di Mia: vuole essere liberata e l’unico modo per farlo è questo: il marito deve uccidere “Lauda” per vendicarsi.

Questo brevissimo e incompleto sunto non rende affatto la carica emotiva e la crescente tensione che si percepisce pagina dopo pagina, è molto sottile questa sensazione e ciò dimostra un’abilità fuori dal comune da parte dell’autore.

Non aspettatevi un “Rambo” o “Un vendicatore della notte”, tutt’altro. Il nostro protagonista è una persona mite tanto che si è portati a dubitare che riuscirà ad assassinare il Crudeli, soprattutto perché pensa di farlo durante una corsa di auto, specialità in cui “Lauda” eccelle.

Nonostante la prosa sia semplice, ed è una qualità non un difetto, Simone Togneri esprime dei concetti molto profondi e fa delle considerazioni che fanno riflettere. Una per tutte:

“Un uomo che ti invia una mail di lavoro a mezzanotte passata, è un uomo che non ha una vita. E gli uomini che non hanno una vita sono pericolosi, perché pretendono che sposi la loro causa anche se invece tu una vita ce l’hai. È una delle nuove leggi del mercato.”

Togneri dimostra una sensibilità fuori dal comune, sa rendere molto bene i sentimenti umani e il carattere dei suoi personaggi. Un romanzo che si apprezza e si legge tutto di un fiato, molto adatto ad una trasposizione cinematografica.

Aurelio
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Lo scrittore:
Simone Togneri nasce a Barga, si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha pubblicato il thriller Dio del Sagittario  (L’Età dell’Acquario) con protagonisti Simòn Renoir e il commissario Mezzanotte , e Cose da non dire (Lindau). Suoi racconti sono apparsi in Tutto il nero dell’Italia (Noubs), Racconti nella rete 2008 (Nottetempo), Carabinieri in giallo (Fratelli Frilli Editori) e su “Cronaca Vera”, “Sherlock Magazine”, “Il carabiniere” e “Il Manifesto”. Nel 2013, insieme all’amico chef decoratore Claudio Menconi, ha pubblicato il romanzo/ricettario Caterino, romantico duello in punta di Forchetta (Brandani). Vive, ascolta le voci e scrive le sue storie in una grande casa ai margini di un bosco misterioso, ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano, insieme a un manipolo di gatti che, a suo dire, tengono lontani lupi e contrabbandieri.