Matthew Blake – Anna O.

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Editore La Nave di Teseo
Anno 2024
Genere Thriller
pagine – brossura e ebook
Traduzione di Tiziana Lo Porto


Qualcuno di noi è consapevole di cosa facciamo mentre dormiamo? Possiamo essere ritenuti penalmente responsabili? Quando subentra il sonno e cessa la coscienza?

Curioso come, cercando il nome di Anna O. su internet, mi accorgo che un personaggio con tale nome sia realmente esistito: Bertha Pappenheim, paziente di Josef Breuer, medico e psichiatra austriaco che ebbe in cura la donna – parliamo della fine dell’800 – per isteria, curata con l’ipnosi e poi sotto la lente addirittura di Sigmund Freud. Si pensa che sia stato l’incipit della nascita della psicoanalisi.
Anna O. all’epoca dei fatti aveva ventun anni, aveva bellezza e intelligenza e nella patologia che aveva sviluppato trovava posto anche una grande predisposizione a sognare a occhi aperti una sorta di vita immaginaria parallela, fatta di vicende fantastiche.

La protagonista del romanzo di Matthew Blake, pubblicato da La Nave di Teseo, parla invece di una Anna O., che non è uno pseudonimo – il suo cognome è Ogilvy – che invece vive in mezzo a un incubo: quello di aver ucciso i suoi migliori amici nel sonno, un sonno dal quale non riesce a risvegliarsi dopo quattro anni da quel tragico evento.
Dicono che la ragazza, venticinquenne all’epoca del fatto, sia stata colpita dalla sindrome della rassegnazione – patologia che esiste realmente, i più colpiti in genere sono bambini e ragazzi a seguito di un grave malessere psicologico – e che questo l’abbia portata a cadere in un torpore dal quale non riesce più a svegliarsi.
La polizia vorrebbe risvegliarla per poterla processare, i media si scatenano e gli haters la vorrebbero già morta, visto che l’hanno già processata a modo loro e sono assolutamente convinti che sia un’assassina, senza ombra di dubbio.
C’è chi sospetta anche che sia tutta una farsa e che la ragazza finga per non essere perseguita dalla legge. Quale sarà la verità?

Un caso che, nonostante siano già passati quattro anni, non passa di scena e continua a essere in auge, anche perché viene incaricato uno psicologo forense – Benedict Prince – studioso dei crimini legati al sonno, a indagare sulla “Bella Addormentata”, ma quello che doveva essere un caso come tanti altri, rischia di diventare un’ossessione, rischiando di perdere di vista il fine ultimo dello scopo del suo lavoro: svegliare la presunta omicida.

Romanzo strutturato a incastri, questo Anna O., nel quale l’autore porta i lettori alla stregua di Pollicino nel bosco, seminando briciole di pane per arrivare alla soluzione del caso. Ogni briciola porta però in una direzione diversa e, mentre ci perdiamo per ritrovare la retta via, forse anche per la mole del romanzo che a mio avviso avrebbe avuto bisogno di essere ridotto un pochino, Blake ci tiene la mano fin dall’inizio e non ci abbandona, mentre comprendiamo di essere vicini all’obiettivo.

Ci sono momenti fintamente tranquilli, dove seguiamo i progressi di Benedict Prince nel riportare al risveglio Anna, seguiti da scene concitate nelle quali sale la suspense e i colpi di scena si susseguono. L’autore gioca con il ruolo del Benedict medico, tramutatosi detective, che rompe gli schemi (ossessionato dai film di Hitchcock e ai terrori della quotidianità) e fa prendere il sopravvento ai sentimenti – peraltro contrastanti – su un soggetto enigmatico seppure dormiente. Lo spinge a cercare a ritroso dei fatti qualcosa che possa essere stato trascurato, una falla che potrebbe cambiare il destino della ragazza, sempre in bilico tra vittima e carnefice.
Alcuni tecnicismi, relativi allo studio del sonno, ci fanno comprendere un po’ meglio la materia, anche se la mente rimarrà sempre un mistero.
La mente ha un potere molto superiore alla nostra immaginazione, ha la bravura di far rimarginare le ferite, di guarire dai traumi, di mettere in atto dei meccanismi di protezione per non farci impazzire, ha la capacità di dimenticare di aver commesso anche il peggiore dei crimini.
Oppure no.

Complimenti all’autore per aver creato un thriller spiazzante e ricco di colpi di scena, un libro che inserirei nel genere faction (mix tra fact e fiction di invenzione e realtà, tra saggistica e suspense), non tanto per la storia, quanto per lo studio psicologico basato su patologie esistenti e che offre molti spunti di riflessione su quanto ancora poco sappiamo delle potenzialità (e dei rischi) della nostra mente.

Cecilia Lavopa


Lo scrittore:
Matthew Blake ha studiato Lettere alla Durham University e al Merton College di Oxford. Ricercatore e speechwriter a Westminster, dopo aver scoperto che in media una persona passa dormendo trentatré anni della propria vita, inizia una ricerca approfondita sui crimini legati al sonno e sulla misteriosa malattia conosciuta come “sindrome della rassegnazione”, che lo porta a indagare su delitti compiuti in casi di sonnambulismo. Anna O nasce da questo interesse ed è il suo romanzo d’esordio.