Loren D. Estleman – I Pericoli di Sherlock Holmes

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Editore: Gargoyle
I Pericoli di Conan Doyle
Autorizzato e concesso in licenza
dalla Conan Doyle Estate Ltd.
Anno 2014
Genere Horror
Pagine: 205 – brossura con alette.
Traduzione: Serena Maccotta


gargoyle_-_pericolish_sitoOggi mi appresto a darvi conto di questo libro, uscito già da un po’ presso l’editore Gargoyle. Loren D. Estleman è noto, a chi come me ha coltivato una passione notevole per l’investigatore elisabettiano, per aver scritto un paio di libri veramente rimarchevoli in cui il Holmes viene a contatto (molto stretto in verità) con due mostri sacri dell’immaginiario horror: il Conte Dracula e Jack Lo Squartatore.

La premessa è doverosa proprio perché a seguito di questi due riuscitissimi omaggi allo stile di Conan Doyle a alle atmosfere tipiche dei romanzi del Canone, mi ero apprestato alla lettura con una certa baldanza. Notate, per cortesia, l’uso dell’imperfetto. Ancora un momento prima di proseguire: Gargoyle aveva pubblicato, qualche anno fa, un compendio molto ben fatto e consigliabile dal titolo “Il Grimorio di Baker Street”. Ecco anche questo tassello aveva dato al mio desiderio di lettura di questo nuovo lavoro in ambito sherlockiano una certa scossa.

Poi, la scossa, l’ho presa, ma non come m’aspettavo. Andiamo con ordine. Si tratta di una compilazione di racconti già apparsi in altre raccolte. A parte una probabile revisione seguita all’uscita del film di Guy Ritchie (si fa riferimento a Jude Law), tutto il resto del materiale è databile non oltre il 1980. Se l’atmosfera è sicuramente quella meglio riuscita, e indubitabilmente quella per la quale Estleman si è dato più da fare, la qualità delle storie è molto discutibile. La migliore e unica, a mio avviso, è la seconda: “L’avventura del Cavaliere Arabo” (anche “L’uovo del serpente” è molto promettente, ma incompiuta). In tutte le altre, come dicevo, si nota una profonda ricerca nell’ambientazione, ma una poverissima resa relativamente a trama e, sopratutto, soluzione: la cosa fondamentale in un racconto sherlockiano.

Vengono tirati in ballo diversi personaggi storici: Charles Dickens, Sax Rohmer (l’inventore del Dottor Fu Manchu), Wyatt Earp. L’idea è sicuramente figlia dei due precedenti riuscitissimi libri, ma, in questo caso, misera. Il racconto di Dickens propone una risoluzione a dir poco insoddisfacente (stante i canoni del Nostro), l’avventura con Fu Manchu è risolta in breve, quella che vede protagonista Wyatt Earp ha un’atmosfera eccezionale ma la soluzione del mistero è arzigogolata e assurda. Nelle altre si tende all’accumulo d’informazioni senza poi sfociare in un controbilanciato finale.

In conclusione devo dire che sono rimasto decisamente freddo a questo testo. Ci sono ben pochi “pericoli”, le storie sono in un certo qual modo semplici, non certamente all’altezza di una mente e di un talento come quelli di Holmes. Tutti i racconti, e l’idea di fondo della raccolta, hanno come fine quello di mettere i due nostri a contatto con altri contemporanei storici.
Se non ci fosse il nome di Holmes i racconti sarebbero anche godibili, ma non certo il genere di storie a cui la coppia Holmes e Watson ci ha abituato. Che sia anche per questo che Estleman non ha più scritto nulla con Watson e Holmes come protagonisti?

Michele Finelli
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Lo scrittore:
Loren D. Estleman è nato nel 1952 ad Ann Arbor, nel Michigan. Ha pubblicato 60 libri e centinaia di racconti e articoli. Considerato una vera e propria autorità nella western-fiction e nella detective-story, ha collezionato 17 vittorie e decine di nomination nei più importanti premi “di genere”. Profondo conoscitore del Canone holmesiano, ha scritto gli apocrifi Sherlock Holmes contro Dracula e Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Holmes, e inoltre Hollywood Detective, tutti pubblicati da Gargoyle.
Il suo sito web è: www.lorenestleman.com