Adele Marini – Io non ci sto

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Editore Feltrinelli/ Fratelli Frilli
Genere Giallo
Anno 2014
288 pagine – brossura con alette
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5727388Nella mia collezione di commissari di polizia interessanti, non poteva mancare questo bel personaggio: il commissario della squadra mobile di Milano Vincenzo Marino, napoletano verace, trasferito dopo un fatto doloroso, coinvolgente anche la sua vita privata.

Se mi piacciono i poliziotti tormentati, questo è il mio. Sentite qualche riga di descrizione.

L’uomo che era salito al nord, già chiuso e solitario di suo, non era più lo stesso di prima. Stanco, depresso, con le ossa rattoppate che gli dolevano ogni volta che cambiava il tempo, senza speranze né aspettative per sé e quindi poco portato alla misericordia nei confronti degli altri, si era messo in luce soprattutto per la sua inflessibilità. E questo lo aveva reso antipatico a tutti: ai delinquenti come ai colleghi”.

Scopro anche che già si parla di lui in almeno un giallo precedente: ottima notizia, da approfondire per le prossime letture.

Ma veniamo alla storia.

Storia intrigante e verosimile , perché ha inizio negli anni novanta, nel ’92 per l’esattezza, tristemente famoso per le stragi mafiose..e prosegue ai giorni nostri, tra servizi segreti, intrighi finanziari, terrorismo internazionale.

L’antefatto, quello passato, appunto, è l’uccisione a Roma di una nobildonna, di suo marito, diplomatico presso la santa Sede, e del segretario.

La donna era stata coinvolta da un misterioso individuo, divenuto suo amante, in un losco giro di denaro portato all’estero, di plichi da consegnare..e quando si era resa conto della strada senza ritorno imprudentemente intrapresa, era troppo tardi.

La sua vita era in estremo pericolo.

Unica chance: confessare tutto al giovane Vincenzo Marino, amico del padre e persona di fiducia, e mandargli i suoi diari su cui rivela tutto,da leggere in caso di morte.
Il destino vuole che Marino, negli stessi giorni , fosse in ospedale gravemente ferito nell’attentato che vide morire anche sua moglie Lucia, e tutta la manovra passa così inosservata.

Vent’anni dopo, un doppio omicidio, a Milano: una giovane donna borghese ed un amico di famiglia.

L’indagine è affidata al Commissario della Mobile di Milano, “quel” Vincenzo Marino, che fa subito , con sgomento, alcune scoperte.

La donna è la figlia di quella uccisa vent’anni prima, a Roma!

L’uomo che era con lei non può essere identificato, perché la sua identità è secretata dal Viminale, perciò… c’è odore di Servizi segreti!

Infine, Marino ripesca quel plico sfuggitogli vent’anni prima; legge i diari e si rende conto con sgomento che i due casi , di allora e di ora, quasi certamente sono collegati; che la faccenda è scottante e che bisogna muoversi con prudenza . Perché non tutti protagonisti della storia sono ciò che sembrano, o hanno una sola identità.

Da qui parte una vicenda da leggere d’un fiato, attualissima e ben delineata in tutte le sue sfumature.

Nient’altro si può anticipare, pena il gusto delle scoperte che ci porta man mano a compiere l’autrice.

Del Commissario ho già parlato: personaggio che mi è piaciuto nelle sue sfaccettature, tormentato al punto giusto, che mi ha coinvolta nelle sue vicende di vita e di lavoro; molto ben tratteggiato psicologicamente.

Simpatica la trovata del merlo Edoardo (che scopro essere personaggio preso dalla vita reale!!!!), che dà un tocco di leggerezza alla vicenda anche nei momenti tristi , nei suoi surreali colloqui con Marino.

Lo stile di scrittura è ottimo, senza sbavature, ma con le giuste introspezioni dei vari personaggi; alcuni di essi spiccano e si ricordano, come la collega Leoni, o la piemme Scauri, detta Rottweiler.

Un giallo, questo, da tenere presente per una lettura al contempo piacevole ed intelligente; un’autrice di tutto rispetto, che speriamo ci regali in futuro altrettanti prodotti di qualità!

Consigliato.
Rosy
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La scrittrice:
Adele Marini, bergamasca, vive e lavora a Milano. Giornalista professionista, specializzata in cronaca nera e giudiziaria, ha lavorato per importanti settimanali nazionali e collaborato a diversi quotidiani. Il suo primo romanzo: Il Consulente, uscito nel 1994, le ha aperto la strada per quel genere fra attualità e invenzione letteraria che gli anglosassoni chiamano non-fiction novel. Strada proseguita con Milano solo andata (2005), con cui ha vinto il “Premio Azzeccagarbugli 2006” e con Naviglio blues (2008), entrambi pubblicati in Italia dalla casa editrice Fratelli Frilli e in Germania da Random House-Goldmann. Nel 2013 ha pubblicato A Milano si muore così, sempre con Fratelli Frilli Editore. Numerosi suoi racconti sono presenti in varie antologie, fra cui Alle signore piace il nero (Sperling & Kupfer) e Neronovecento(Cordero). In e-book, con l’editrice Milanonera, i due saggi: I fondamentali della scrittura d’indagine (2010) e Arriva la scientifica (2011). In Feltrinelli Indies, Io non ci sto. Le ombre del commissario Marino (2014), il suo quinto romanzo.