Yrsa Sigurdardóttir – Cenere

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Editore Il Saggiatore Collana Narrativa
Genere Thriller
Anno 2014
378 pagine – ebook
Traduzione di Silvia Cosimini
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Cenere1A seguito dell’eruzione vulcanica avvenuta nell’isola di Heimaey il 22 gennaio 1973, strati di lava e cenere investono un villaggio di pescatori a sudovest dell’Islanda. Fortunatamente, nessuna conseguenza per la popolazione, evacuata in tempo nelle isole vicine.
A distanza di circa trentaquattro anni da quell’episodio Hjortur Fridriksson, direttore del progetto chiamato “Pompei del Nord”, è intenzionato a recuperare alcune abitazioni dell’isola per scopi archeologici, ma una delle case interessate era di proprietà di Markus – ora apparteneva alla municipalità delle Vestmannaeyjar con tutto il suo contenuto – dimostratosi da subito contrario al fatto di riportare alla luce l’abitazione dei genitori, il quale vuole essere il primo a mettere piede nel seminterrato con una non meglio precisata giustificazione.
La famiglia di Markus possedeva una delle più grandi compagnie ittiche delle isole Vestmannaeyjar, le quali contavano appena quattromila abitanti su circa tredici chilometri.
Riesce a convincere l’avvocato Thóra Gudmundsdóttir a stipulare un accordo con la direzione degli scavi e, sceso per primo, chiama dopo pochi minuti in tono sottomesso la donna per chiedergli di raggiungerlo per un parere.
Perplessa, l’avvocato decide di scendere nel seminterrato e di puntare la torcia dove indicava Markus: tre volti, uno dopo l’altro, le guance scavate, le orbite vuote, le bocche spalancate. Tre corpi senza vita da parecchio tempo e una scatola con la testa di un quarto.
L’uomo afferma di non saperne nulla, ma viene sospettato immediatamente di essere l’unico colpevole e la sola persona che potrebbe fare luce sulla sua innocenza – Alda – muore in circostanze misteriose. Per Markus era la donna della sua vita da quando era adolescente, la stessa per la quale avrebbe corso il rischio di tornare nel seminterrato alla ricerca del dono d’amore lasciato ai tempi dell’eruzione.
Thora è convinta della sua innocenza e dovrà indagare personalmente alla ricerca di indizi che possano scagionarlo dalle accuse, scontrandosi con un velo di ostilità e di diffidenza che caratterizzano gli abitanti dell’isola. E’ trascorso tra l’altro molto tempo e i ricordi si accavallano e si offuscano e tra testimoni non più in vita, rancori sopiti e la difficoltà di identificare i cadaveri, l’avvocato avrà il suo bel da fare per discolpare il suo assistito.

Che gran bella sorpresa il romanzo di Yrsa Sigurðardóttir! Terzo romanzo dopo “Il cerchio del male” e “Mi ricordo di te”, la storia si concentra su alcune isole dell’Islanda che in pochi avranno sentito nominare, ma proprio per questa scelta “territoriale” come altri scrittori nordici, diventa interessante scoprire cosa avvenne ai tempi dell’eruzione vulcanica sull’isola di Heimaey nel gennaio del 1973, avvenuta dopo cinquemila anni di inattività.
Il popolo islandese è riuscito con uno sforzo sovrumano a salvare la città di Vestmannaeyjar e il porto di pesca più importante del paese.
In questo scenario apocalittico, la scrittrice ha scelto di ambientare il suo romanzo, nel quale sceglie di far condurre le indagini non al solito commissario problematico in cui ci si imbatte sovente, ma ad un avvocato con una famiglia “ingombrante” di figli e nipote, con testimoni reticenti che hanno parecchio da nascondere e con una popolazione alla quale la cenere non ha sepolto solo le case, ma anche i segreti.
Ed è proprio questo aspetto che ho apprezzato maggiormente nella storia: il dare voce ai personaggi “laterali”, oltre a intorbidire le pagine con storie all’apparenza parallele, mentre fungono da tessere del mosaico solo arrivati all’epilogo della storia. In alcuni passaggi ho trovato la lettura un po’ rallentata, compensata fortunatamente da una sottile ironia che ha caratterizzato in alcuni personaggi.
A braccetto con Indridason, sono gli unici due autori islandesi ad essere stati tradotti in inglese e la scrittrice meriterebbe maggiore visibilità, a mio avviso.
Questo romanzo potrebbe essere quello giusto.

Cecilia Lavopa

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La scrittrice:
Yrsa Sigurdardóttir ha iniziato a scrivere nel 1998 ed è considerata la migliore autrice di thriller in Islanda. Sposata con due figli, attualmente lavora come ingegnere civile a Reykjavík. Mi ricordo di te è il suo sesto romanzo.