Editore Fanucci TimeCrime
Genere Giallo
Anno 2015
256 pagine – brossura con sovracopertina
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Dopo La regina del catrame (considerato il giallo dell’estate del 2012), Chiodo fisso e Farfalla nera editi da Corbaccio, questa volta è Fanucci TimeCrime che si aggiudica la quarta indagine del vicequestore aggiunto Gigi Berté, personaggio controverso e intuitivo che abbiamo imparato a conoscere durante le letture.
Questa volta è alle prese con un duplice omicidio il giorno di Sant’Angelo, presso un albergo elegante di Lungariva. Un uomo e una donna, presumibilmente due amanti, sono stati trovati riversi sul letto della camera dell’hotel , uccisi da un colpo di pistola.
Le vittime risultano essere Roberto Sommariva e Ornella Ferrari. Erano entrambi collaboratori – commercialista e segretaria – della contessa italo sudafricana Van der Meer, rimasta vedova di un magnate dei diamanti e per questo motivo con un patrimonio milionario da gestire.
Il mistero per il vicequestore aggiunto si infittisce quando inizia a interrogare i possibili indiziati, veramente troppi e ognuno con troppi segreti da nascondere.
La verità sarà terribile quanto totalmente imprevedibile..
Emilio Martini, pseudonimo scelto come omaggio a Salgari per il nome proprio e per un prodotto italiano di valore per il cognome – ci conduce verso l’aspetto provinciale di vivere in un paesino come Lungariva, rispetto ad una grande città.
Gigi Berté è un uomo, prima di essere poliziotto. Con le sue debolezze, le sue passioni e le sue gelosie. Un personaggio fuori dagli schemi, dalla coda crespa anni ’80 di cui non vuole privarsi, il ventre prominente da amante della buona tavola – in primis le focacce liguri – burbero e schietto, dalla passione per la scrittura di gialli e surreali. Usa la scrittura come terapia e, nei momenti di maggiore tensione, si isola nella sua camera, accende il computer e comincia a scrivere racconti.
Trasferitosi da Milano a Lungariva forzatamente, ha trovato conforto fra le braccia di Marzia, titolare dalla pensione Aurora – sposata con un capitano di lungo corso sempre in viaggio – che, con i suoi haiku e i suoi manicaretti, gli ha fatto dimenticare presto la metropoli caotica e dai ritmi frenetici.
La connotazione piacevole data al personaggio, tormentato quanto basta, goloso dei piaceri della vita – il cibo e l’amore – sufficientemente pigro e con una coscienza che ogni tanto lo riporta alla realtà, lo ha reso vagamente somigliante al tenente Colombo, o al commissario Montalbano, intramontabili poliziotti che “fiutano” gli indizi, ancorché i colpevoli.
Il romanzo di per sé presenta caratteristiche del giallo tradizionale, senza scosse e senza la pretesa di diventare un best-seller internazionale, ma proprio per questo ha la capacità di adattarsi a tutti i tipi di lettore e punta sulla caratterizzazione del personaggio, più che alla trama.
Una lettura scorrevole e senza cadute di stile, nella sempiterna incertezza di un rapporto sentimentale tra Bertè e Marzia, dell’accettazione di restare in una realtà provinciale come Lungariva o ritornare a respirare smog e criminalità, nel modernizzarsi tagliandosi il codino e smettere i panni di vicequestore aggiunto e concentrarsi sulla natura sottaciuta di scrittore.
Per sapere l’evoluzione che avranno queste situazioni, non ci tocca che aspettare il prossimo romanzo.
Lettura assolutamente gradevole.
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Lo scrittore:
Emilio Martini è uno scrittore che ama avvolgersi in un’aura di mistero. Ha già pubblicato tre libri con Corbaccio avente per protagonista il simpatico e “umano troppo umano” commissario-scrittore Gigi Berté, amante della buona cucina, delle donne e della scrittura. TimeCRIME ha deciso di pubblicare la sua ultima avventura “Doppio Delitto al Grand Hotel Miramare” ed ha deciso di farlo due volte: in contemporanea usciranno infatti sia ebook che libro.