Salvo Sottile – Cruel

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Editore Mondadori Collana Arcobaleno
Anno 2015
Genere Thriller/Noir
221 pagine – ebook
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C_4_articolo_2089168_upiImageppMarta sembrava un manichino, appesa per le caviglie a quella trave con due lunghe e robuste corde, saldamente legate al corrimano sulla destra. Un delitto di forte impatto scenografico.

Marta Luci frequentava la facoltà di psicologia. Bella ragazza, capelli castani a caschetto, occhi blu, fisico atletico. Una studentessa modello con una vita ordinaria simile a quella di tanti suoi coetanei. Uscita di casa alle sette per fare jogging, non era più rientrata.

Lo psichiatra Tazio Costa, il direttore del settimanale Cruel, fenomeno editoriale dell’anno con oltre ottocentomila copie vendute ogni martedì, aveva chiesto espressamente che ci andasse Mauro Colesani, uno degli inviati del suo giornale.
Il più adatto a infilarsi negli interstizi e negli spiragli, a carpire una parola di troppo sfuggita a un inquirente, a fiutare il testimone giusto da sentire o a scovare il dettaglio nascosto, apparentemente insignificante, che invece poi segnava la svolta e faceva notizia.
Si era comprato uno scooter – il bolide – dal figlio del portiere del suo palazzo. Era tutto sfasciato, ma per girare per Roma era perfetto. Un cesso a due ruote avrebbe fatto schifo ai ladri. Passava il tempo a enunciare buoni propositi e l’altra metà a mandare tutto a puttane. Il filo conduttore della sua vita.
Il commissario Vincenzo Sciuto, capo della squadra mobile di Roma, si passò le dita sui folti baffi scuri e le ritirò umide di sudore. Dentro la corsia del vecchio ospedale psichiatrico, popolata dai tecnici della polizia Scientifica nelle loro tute bianche. Si soffocava.
Sciuto era uno che non si esponeva, che non parlava a caldo per non dire sciocchezze, uno che amava riflettere. Quarantenne, siciliano di Cefalù, aveva al suo attivo una lunga esperienza, prima come cacciatore di latitanti nell’Antimafia, poi come esperto di cold case. Parlava poco e lavorava tanto, per trovare una soluzione agli omicidi più difficili, anche quelli del passato, studiando in modo maniacale le ossessioni e le abitudini degli assassini che li avevano perpetrati.
Cercava di entrare nella loro testa, di pensare come pensavano loro, risalendo attraverso i loro delitti alle inclinazioni, alle debolezze, al modus operandi di ciascuno.
Il caso di Marta Luci si presentava davvero complesso e la soluzione porterà a scoprire quanta crudeltà si celi negli esseri umani..
Teatro del romanzo di Salvo Sottile è proprio quello che conosce meglio: la redazione di un giornale. Proprio da questa ambientazione, chiamata “Cruel” – crudeltà – il giornalista ci accompagnerà in un viaggio attraverso le notizie e l’uso che si fa di esse.
Salvo Sottile ha un arduo compito da portare avanti, poiché per scrivere un thriller occorre avere un’idea che funzioni, ci vuole azione, un po’ di adrenalina e, perché no, quella sottile paura che accompagna una storia.
E aver condotto trasmissioni di cronaca nera sicuramente ha un valore aggiunto, se si riesce a rimanerne distaccati. E la percezione che si ha di questo romanzo è esattamente il contrario, di non esserlo assolutamente.
L’effetto che si ottiene è una sorta di denuncia verso la categoria giornalistica, che butta in prima pagina chiunque venga indagato, additandolo senza scrupoli come mostro ancora prima di sapere se sia innocente o colpevole. E il thriller rimane in secondo piano, non decolla.
Mauro Colesani e Vincenzo Sciuto potrebbero essere benissimo dei personaggi protagonisti di altre storie, occorre però creare un plot che li possa abbracciare e innalzare ad un piano più elevato.
Ricordiamo che questo è il primo thriller di Salvo Sottile, quindi ci sta assolutamente che possa crescere e proporci storie più convincenti. E noi lo aspettiamo.

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Lo scrittore:
Salvo Sottile, giornalista e scrittore, è nato a Palermo nel 1973. Ha condotto, tra gli altri, i programmi di cronaca nera ‘Quarto grado’ su Rete4 e ‘Linea gialla’ su La7. Ha pubblicato Maqueda (Baldini Castoldi Dalai, 2007) e Più scuro di mezzanotte (Sperling & Kupfer, 2009).