Camilla Läckberg – Il Segreto Degli Angeli

3927

Editore Marsilio / Collana Farfalle
Anno 2015
Genere Thriller/Giallo
486 pagine – brossura
Titolo originale: Änglamakerska
Traduzione di Laura Cangemi


3172087Pomeriggio uggioso di qualche giorno fa. A un tratto la Marcia di Radetzky irrompe nel silenzio del mio studio: è la suoneria associata a C. “Ciao, ti disturbo?” – chiede. “No” – rispondo io – “stavo giusto aprendo un pacchetto regalo di un’amica”. “Non sapevo compissi gli anni due volte”, dice. “No, non è un regalo di compleanno, è solo un pensiero in amicizia…” rispondo io. “Cos’è?” mi chiede. “Un libro, ovviamente”, come se la gente che mi conosce perdesse tempo a domandarsi quali possa essere un “qualcosa che mi piace” quando deve farmi un regalo. “Ah, e che libro è?” mi chiede, curiosa. “Quello che hai appena presentato sul blog, l’ultimo della Läckberg” le dico mentre rigiro il volume tra le mani e sbircio la terza di copertina (no! non farlo!!!). “Ah, guarda che coincidenza” mi dice divertita. “In che senso?” chiedo scioccamente. “Così puoi leggerlo subito e farmi la recensione”. Dopo un attimo d’esitazione dovuto al suo tempismo ma anche al mio trasalimento nel notare quanto carina sia Miss Läckberg rispondo “Certo, va bene. Non ho mai letto nulla di lei”. “Allora inizia subito. A presto”. C. chiude la comunicazione e mi lascia appeso con l’auricolare da una parte e il libro dall’altra. Beh, non rimane altro che leggerlo, allora.

Eccomi qui, quattrocento e tante pagine dopo. Ho concluso da poco l’ottavo e ultimo episodio della “saga” che vede protagonisti Erica e Patrick. Quando mi ritrovo a che fare con un autore capace di mettere in fila così tanti libri legati a una stessa figura (o coppia, come in questo caso) di investigatore, i miei primi pensieri corrono a Poirot o a Nero Wolfe. Ora, come avrete inteso dalla scherzosa introduzione, non avevo mai letto nulla di Läckberg. Nonostante la diffusione, i suoi libri non mi avevano mai attratto finché qualcuno non me ne ha regalato uno, questo. Ho letto questo romanzo contestualmente ad altri due (deadline da rispettare… ndr) e vi devo confessare che sono rimasto un po’ a metà, un po’ come quelli che assaggiano un piatto nuovo e non possono dirne né male, né bene. Una delle poche volte che mi sono sentito svizzero.

Il libro viaggia a targhe alterne: in alcuni momenti è bello accattivante, in altri si ferma e si avviluppa un po’ su sé stesso. La parte ben costruita e che mi è piaciuta di più è quella ambientata nel passato e che vede protagonista nientemeno che Hermann Göering. Tutto il resto subisce questa dicotomia veloce/lento in modo abbastanza evidente. Vi troverete anche a dover avere a che fare con un’enorme quantità di personaggi che entrano in scena a volte in modo un po’ troppo convulso e che costringono a dover tornare indietro per capire chi è chi. La trama, seppur semplice, si dipana in modo regolare, senza grossi scossoni. A volte potreste rimanere stupiti da comportamenti un po’ naïf delle forze dell’ordine… chi è abituato a un certo rigore potrebbe sentirsi un po’ irritato.

Läckberg fa un tentativo di inserire nel contesto anche una parte legata a problematiche contingenti – l’immigrazione e la figura degli immigrati stranieri extra-comunitari, la presenza delle frange neonaziste nella politica svedese – ma tutto è semplicemente tratteggiato senza mai diventare un argomento di denuncia come accade nel noir più classico. La cosa che forse mi ha dato più fastidio, però, è che la scrittrice si prenda un po’ gioco della fiducia del lettore. Esiste una sorta di regola non scritta che vuole che un buon giallista fornisca al lettore le stesse evidenze che sono a disposizione dell’investigatore e che – soprattutto – permetta al lettore di comprendere la natura di ciò che accade in modo graduale, mai spiattellando il tutto alla fine.

Ora, se dovessi basare il mio giudizio sulla Läckberg in merito a questo libro, non sarei in grado di formularne uno preciso (vedi l’esempio del piatto di cui sopra). Penso che leggerò il primo della serie e vedrò se mi piacerà perché ho la netta sensazione che quanto ho davanti sia il risultato di otto repliche (nove in realtà, c’è un nono capitolo inedito in Italia): ovvero che la scrittrice sia caduta preda della sua stessa creatura. Credo, comunque, che Läckberg sia una di quelle autrici per le quali non esistano vie mediane: o piace, oppure no.

Michele Finelli
[divider] [/divider]
La scrittrice:
Camilla Läckberg (1974) vive a Stoccolma. Il segreto degli angeli è l’ottavo episodio della sua fortunata serie poliziesca, protagonisti Erica Falck e Patrik Hedström, in uscita in 55 paesi con più di quindici milioni di copie vendute nel mondo. Diventata anche serie televisiva di successo, in Italia va in onda su laEffe.