Tod Goldberg – Gangsterland

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Non_e_tempo_di_morire_MINITod Goldberg è nato il 10 gennaio 1971 a Berkeley, in California, da una famiglia ebrea (non praticante: lui non ha fatto neanche il bar mitzvah) di origini ucraine. Il nonno fu vittima dei pogrom di inizio Novecento e dovette fuggire, insieme al fratello morente, munito soltanto di un sacco di patate.
Alla fine approdò a Walla Walla, nello stato di Washington, dove subì altre persecuzioni razziali. Nonostante questo divenne il capo della comunità, fiero di invecchiare senza rancori. Tod ha frequentato il liceo a Palm Springs e si è laureato alla California State University con un master in scrittura creativa, disciplina che ha insegnato poi alla UCLA. Attualmente vive a La Quinta, in California, con la moglie, anche lei scrittrice.

È autore di romanzi gialli e finalista del Los Angeles Times Book Prize. Il suo saggio “When They Let Them Bleed” è stato inserito in Best American Essays 2013. Con la raccolta di racconti Simplify, del 2006, è stato finalista dello SCIBA Award for Fiction e ha vinto l’Other Voices Short Story Collection Prize. Ha pubblicato numerosi altri racconti in riviste e antologie, ricevendo due volte la Special Mention for the Pushcart Prize, nonché la menzione per la Distinguished Story of the Year in Best American Mystery Stories 2009. I suoi articoli e recensioni compaiono regolarmente in varie pubblicazioni, tra le quali Los Angeles Times, Chicago Tribune, Las Vegas CityLife, Salon, Wall Street Journal, E!, e Jewcy.

All’inizio del 2013, insieme all’attore Rider Strong e a Julia Pistell, ha fondato Literary Disco, un podcast su libri e scrittura (http://www.literarydisco.com/ ).

Per Sperling & Kupfer e disponibile in versione cartacea e in ebook, questa la sinossi del romanzo intitolato “Gangsterland”:
Sal Cupertine vive a Chicago, è un marito fedele, un buon padre e ha una memoria straordinaria che gli è valsa il soprannome di Rain Man. Oltre a questo, fedele agli ordini del boss e cugino Ronnie, da quindici anni è anche un killer spietato per conto della mafia italo-americana. Infallibile, svolge il suo lavoro con precisione chirurgica e non ha mai lasciato tracce. Se non che ad un certo punto capita anche a lui di freddare le persone sbagliate. Sono quattro: un informatore della polizia e tre agenti dell’FBI in incognito, dei Donnie Brasco che lavorano con il beneplacito della mafia stessa. E’ il primo passo falso nella carriera di Sal, ma potrebbe facilmente essere l’ultimo, in effetti uccidere tre agenti dell’FBI “amici” è un genere di errore che di solito non verrebbe tollerato.

Dopo diversi interventi chirurgici, Sal è catapultato a Las Vegas, con una faccia sorprendentemente nuova (e presumibilmente insospettabile), quella del giovane rabbino David Cohen. Impara la Torah ed elargisce perle di saggezza, mentre gestisce quello che sta diventando il più affollato cimitero del Nevada.  Per restare impunito davvero, però, Sal deve fare i conti con un mastino del FBI, uno che non molla fino a quando giustizia non trionfa.

DA KILLER DI CHICAGO A RABBINO DI LAS VEGAS, UN EROE FUORI DAI CANONI.

DURO E FEROCE COME DEXTER, IRONICO E DARK COME BREAKING BAD.

IN DUE PAROLE: POLITICAMENTE SCORRETTO.

UN THRILLER CHE È GIÀ STATO ACQUISITO DALLA CBS PER FARNE UNA SERIE TV.