Paul Cleave – Non ci credere

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EDITORE De Agostini BookMe – Collana Narrativa
Anno 2016
Genere Thriller
448 pagine – ebook
Traduzione di Davide Luca Musso
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9788851137410_f689351f631540ea2034418a2b756cedChristchurch, Nuova Zelanda. È settembre, l’inverno è appena finito. Jerry Grey è alla stazione di polizia, di fronte a una poliziotta in borghese incredibilmente sexy, e sta confessando un omicidio commesso diversi anni prima. Ma Jerry non ha mai ucciso quella donna: ha solo raccontato il crimine nel primo dei tredici romanzi che ha scritto con lo pseudonimo di Henry Cutter. E quella non è una poliziotta, ma sua figlia Eva. Jerry soffre di Alzheimer (“Capitan A”, come lo chiama quando è lucido e quindi si ricorda di soffrirne), e tende a confondere la realtà con la fantasia. E a dimenticarsi della gente.

Dopo questo primo capitolo introduttorio, la storia si sviluppa in maniera molto interessante. Ogni capitolo è diviso in due parti: nella prima leggiamo il diario di Jerry, iniziato al momento della diagnosi, e nel secondo torniamo al presente della storia, con Jerry in una casa di riposo, sempre più spesso confuso: non ricorda più se certi omicidi li ha inventati o li ha davvero commessi, o magari ne ha semplicemente sentito parlare al telegiornale. Certamente qualcosa ha combinato, visto che scopriamo che alcuni dei crimini che dice di aver commesso non sono nei suoi libri… o forse ha solo inventato una storia plausibile, con la sua creatività di romanziere, per spiegarsi alcuni omicidi irrisolti di cui potrebbe aver letto sul giornale o visto in televisione.

Paul Cleave ci porta nella mente malata di Jerry, mostrandoci le cose solo dal suo punto di vista. Quindi nemmeno noi sappiamo cos’è vero e cosa non lo è, cosa viene dalla fantasia di Jerry e cosa è accaduto, e se è davvero successo così come lui lo ricorda. Certamente l’autore ha dedicato molto tempo a una ricerca piuttosto dettagliata e accurata riguardo alle possibili conseguenze della forma di Alzheimer che ha dato al suo personaggio.

La prima cosa che si nota prendendo in mano Non ci credere è che si tratta di un libro corposo, oltre 400 pagine. Se questo vi spaventa… siete nel posto sbagliato. È un romanzo avvincente, affascinante, pieno di sorprese e colpi di scena, dalle prime pagine fino all’ultima. Una lettura più che scorrevole nonostante numerosi passaggi piuttosto raccapriccianti (niente horror o splatter, sia chiaro, si tratta più che altro di momenti scioccanti), grazie anche a una traduzione fluida e precisa. Una storia che sa tenere il lettore attento dall’inizio alla fine. Anche il finale, che avrebbe potuto essere banalotto, è invece estremamente ben pensato, intelligente… e non aggiungo altro per non rischiare di anticipare troppo. Dico solo una cosa: leggetelo.

Marco Piva-Dittrich
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Lo scrittore:
Paul Cleave divide la sua vita tra la Nuova Zelanda e l’Europa. I suoi thriller pluripremiati sono stati tradotti in 15 lingue.