Maurizio De Giovanni – Serenata senza nome

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Editore Einaudi Collana Stile Libero Big
Anno 2016
Genere Noir
373 pagine – brossura e ebook
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ricciardi“ Tutt’ ‘o turmiento ‘e ‘nu luntano ammore
Tutto ll’ammore ‘e ‘nu turmiento antico”.
Due versi struggenti della Serenata senza nome: leit motif dell’ultimo romanzo di Maurizio De Giovanni, che ho cercato di farmi durare a lungo, più a lungo possibile, rileggendo righe qua e là..ma infine è terminato, ed io sono qui ad aspettare la prossima storia!
Chi sono i protagonisti? Chi crede che nominerò per primo il fascinoso commissario Ricciardi, Barone di Malomonte, sbaglia. I protagonisti di questa ennesima, splendida storia, sono tre. Il dolore. L’amore. La pioggia.
Poi vengono i vari personaggi. Solo dopo.
Che il dolore sia sempre presente, nelle sue storie, è risaputo. Qualcuno ha detto che Maurizio de Giovanni, per saperlo raccontare così bene, deve averlo conosciuto in profondità. Oppure –dico io- deve avere una sensibilità veramente non comune.
La storia stessa di Ricciardi è impregnata di dolore: la sua infanzia; la prematura perdita della madre; il “dono”di vedere i morti, maledizione che lo segue sempre e gli tormenta l’esistenza. Il dolore si “sente”, in queste storie; si respira; entra sotto pelle.
La storia di Vincenzo Sannino, partito a cercare fortuna in America per amore di Cettina, è l’argomento del romanzo; la dolce “Serenata senza nome”, che lui canta alla sua amata quando ritorna, ne è la colonna sonora, come in ogni storia “completa” che si rispetti.
Il commissario Ricciardi è chiamato ad indagare sull’omicidio del marito di Cettina, sì proprio quella Cettina, il primo ed unico amore di Vinnie Sannino, che la fortuna l’ha trovata davvero in America, ed è tornato ricco e famoso. Fare due più due e concludere che sia lui il colpevole, è un baleno. Ma non è così per Ricciardi, che scaverà a lungo nelle vite dei protagonisti, prima di trarre conclusioni troppo facili. Sembrerebbe un giallo: gli ingredienti ci sono tutti. Invece no: proprio qua sta la meraviglia dei romanzi di De Giovanni. Questo romanzo è molto di più.
E’ una storia d’amore che entra fino in fondo al cuore. Sono tante storie d’amore: grandi, piccole, abbozzate, vissute, sognate, temute.
C’è una nuova donna che entra in scena; ci sono le due rivali dei romanzi precedenti, la bellissima Livia e la dolce Enrica; c’è Cettina, a cui un giorno davanti ad uno scoglio, proprio uno scoglio speciale, Vincenzo giurò amore eterno.

“ Ma che guaio che è, questo amore. Un guaio, sì. Uno magari trova un equilibrio, una quiete. Si convince di avere raggiunto un minimo di serenità, che è un traguardo importante. Poi arriva l’amore, col suo fantasma di felicità, e ti fa sembrare tutto grigio, inutile. Quello che hai diventa poco, una piccola, inutile meschinità.”
Poi, la pioggia. Tutta la storia è accompagnata dal rumore della pioggia. Leggera , che bagna appena, o scrosciante come un acquazzone, che entra nei vestiti, nelle ossa.. La pioggia, che colora i sentimenti di grigia tristezza; che diventa quasi parte della scenografia, in una Napoli cupa e dolente.
A questo proposito, il ritornello della vicenda è riferito proprio a lei: “Chiedilo alla pioggia. Chiedilo alla pioggia. E la pioggia ti dirà”. Questo ripetere una parola, un concetto, in una specie di monologo, lo ritroviamo in ogni romanzo; lo aspettiamo addirittura, perché è da quelle sommesse considerazioni che nascono i migliori gioielli dell’autore.
Infine, è la storia di tante vite. Vite che conosciamo; che ormai fanno parte del nostro mondo. Il buon Maione, goffo e impacciato, ma prezioso aiutante di Ricciardi, col suo carico privato di dolore, che gli regala una sensibilità non comune. Il dottor Modo, ribelle al regime e collaboratore di Ricciardi; col suo cane trovatello al seguito, è una figura importante per il commissario, uno dei suoi pochissimi amici. E poi, Bambinella. Come non amare il trans, amico di Maione, sentimentale e trasgressiva nello stesso tempo, collaboratrice della polizia in tanti casi?
Nessun personaggio è casuale; nessuno si può dimenticare.
Che dire, per concludere degnamente questo commento? Quando, al Salone del libro di Torino, Maurizio de Giovanni lesse il brano del romanzo, in cui Vinnie Sannino , davanti a “quello” scoglio, narrava a Ricciardi la sua vita passata, i sacrifici, il dolore, le speranze, io ho pianto.
Senza sapere nulla della storia intera, a quelle accorate parole, lette con un leggero accento napoletano, mi sembrava di essere nella storia, di vivere quella situazione.
E leggendo, ora, più di una volta mi sono salite la lacrime agli occhi…non solo in quel brano che già conoscevo, ma in vari momenti. E nel finale, STU-PEN-DO!
Maurizio de Giovanni, semplicemente: GRAZIE.

Rosy Volta
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Lo scrittore:
Maurizio de Giovanni nasce nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005 vince un concorso per giallisti esordienti con un racconto incentrato sulla figura del commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Il personaggio gli ispira un ciclo di romanzi, pubblicati da Einaudi Stile Libero, che comprende Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore e Anime di vetro.
Nel 2012 esce per Mondadori Il metodo del Coccodrillo (Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l’ispettore Lojacono, ora fra i protagonisti della serie dei Bastardi di Pizzofalcone, ambientata nella Napoli contemporanea e pubblicata da Einaudi Stile Libero (nel 2013 è uscito il secondo romanzo della serie, Buio, nel 2014 il terzo, Gelo, e nel 2015 il quarto, Cuccioli). Nel 2014, sempre per Einaudi Stile Libero, de Giovanni ha pubblicato anche l’antologia Giochi criminali (con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli). In questo libro appare per la prima volta il personaggio di Bianca Borgati, contessa Palmieri di Roccaspina, sviluppato in Anime di vetro. Nel 2015 è uscito per Rizzoli il romanzo Il resto della settimana.
Per Einaudi è uscito nel 2016 Il metodo del coccodrillo. Tutti i suoi libri sono tradotti o in corso di traduzione in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca e Stati Uniti. De Giovanni è anche autore di racconti a tema calcistico sulla squadra della sua città, della quale è visceralmente tifoso, e di opere teatrali.