Leonardo Gori – Musica nera

2037

Leonardo Gori vive a Firenze. È autore del ciclo dei romanzi di Bruno Arcieri: prima capitano dei Carabinieri nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei Servizi segreti nella seconda guerra mondiale e infine inquieto senior citizen negli anni Sessanta del Novecento. Il primo romanzo della serie è Nero di maggio, ambientato a Firenze nel 1938, cui sono seguiti Il passaggio, La finale, L’angelo del fango (Premio Scerbanenco 2005), Musica nera, Lo specchio nero e Il fiore d’oro, gli ultimi due scritti con Franco Cardini. La serie di romanzi è in corso di riedizione in TEA. È anche autore di fortunati thriller storici e co-autore di importanti saggi sul fumetto e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno animato).

Per TEA Editore, già disponibile nelle librerie, il nuovo romanzo dell’autore di cui vi riportiamo la sinossi:

Versilia, estate 1967: Bruno Arcieri indaga ai tempi del miracolo economico

Versilia, estate del 1967. L’Italia, in pieno boom economico, si gode i frutti della pace: il benessere aumenta, la Fiat 500 è alla portata di tutti, Rocky Roberts impazza nei juke-box. Eppure qualcuno sembra non partecipare alla festa. Si tratta di un gruppo di donne in nero, che incessantemente scrutano il mare, in silenzio. Le nota il colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri, venuto al funerale di un vecchio amico. Ma sarà il jazz della sua giovinezza, suonato dalla tromba di un misterioso musicista, a condurlo in una trappola assassina, a cui sfugge per miracolo. Proprio per darsene ragione e scoprire le radici di vari omicidi insoluti – una famiglia ebrea massacrata nel 1944, un faccendiere legato ai Servizi segreti di Salò, l’equipaggio di un sommergibile colato a picco nel Tirreno – Arcieri condurrà un’indagine privata destinata a scoperchiare un intrico di trame eversive e interessi personali di assoluto cinismo. E alla fine della corsa, ecco un’ultima, incredibile sorpresa…

Leonardo Gori raduna e intreccia da maestro una serie di temi civili e politici che ancora condizionano il nostro presente, plasmandoli in un poliziesco ad alta tensione, che è anche viaggio nella memoria di una generazione che ha ricostruito l’Italia a favore di tutti ma per il vantaggio di pochi.

Con una «Coda» di Marco Vichi