Alessandro Bastasi – Morte a San Siro

1659

Editore Fratelli Frilli Collana I tascabili noir
Anno 2017
Genere Noir
280 pagine – rilegato con sovracopertina
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Nessun cinema, solo negozi e bar, bar e negozi, dalle scritte incomprensibili. E la folla dei passanti, la gente, tanta gente…
-Gente che viene, gente che va, tutto senza scopo -sentenziava il Dottor Hotternschlag nel film Grand Hotel.
Già, tutto senza scopo.
Senza scopo le facce, gli occhi, i silenzi, la stanchezza di fondo, il trascinarsi delle solitudini, i sorrisi rari e incompiuti.
Nessun ascolto, nessuna attenzione alle parole dette, ridotte ai 140 caratteri degli Sms e di Twitter”.

Che bel romanzo mi ha regalato -ci ha regalato! – Alessandro Bastasi. E non ditemi che sia una frase banale o un modo di dire abusato, perché per me vuol dire molte cose. Vuol dire, innanzitutto, che in questa storia noir, pure intrigante, ho letto storie di vita. In profondità. E non è da tutti. La vicenda è semplice, talmente “normale” che – come afferma l’autore stesso – ha preso lo spunto da un fatto di cronaca nera realmente accaduto: il ritrovamento, nel giardino di una villa, del cadavere di una giovane donna risalente a cinquant’anni prima.

La donna è Angela Pozzi, scomparsa misteriosamente a 17 anni, grande amore di gioventù di Guido Barbieri, ora professore di storia in pensione. E proprio a Guido scatta la molla della curiosità; vuole sapere che cosa accadde in quel lontano 1965, e perché. Per procedere nella sua indagine personale, Guido si fa aiutare dalla figlia Laura, giornalista di un’emittente televisiva. Donna rampante e grintosa, separata, Laura accetta di riprendere il discorso di Angela Pozzi, coinvolgendo un commissario di polizia, che nutre per lei un interesse speciale. La polizia non pare, in realtà, molto interessata alla faccenda, avendo casi più pressanti e soprattutto più recenti a cui pensare; comincia a muoversi con lentezza, con scarsa convinzione, ma accade un fatto nuovo che cambia le carte in tavola: un altro delitto, di un uomo che è accertato essere coinvolto nella storia.

Allora la prospettiva muta, e il caso non è più “cold”: le indagini ripartono con rinnovata energia. Con la trama mi fermo qui. Dirò soltanto che la storia scivola via, nonostante la malinconia di fondo, con piacevolezza, regalandoci ritratti di persone, storie vecchie e nuove, segreti inconfessabili, rimorsi, rimpianti…
Il primo regalo è Milano protagonista: una Milano di oggi, molto cambiata rispetto a quella degli anni sessanta, multietnica, frenetica, ma descritta con un amore tale da commuovermi.
I personaggi, soprattutto Guido Barbieri e la figlia Laura, sono ben caratterizzati; nessuno dei loro comportamenti è lasciato in superficie, ma li accompagniamo nei loro dubbi, nei momenti di crisi.

Interessante il rapporto non facile tra padre e figlia, per parole non dette, sentimenti non espressi , divergenze di opinioni…E’ comunque un rapporto struggente, destinato ad un felice epilogo. Molte le figure di contorno, soprattutto il famoso architetto Pozzi, fratello di Angela,l’ex moglie Annarita, donna spenta ed apparentemente apatica nei confronti del mondo circostante; poi il poliziotto Daniele, innamorato di Laura. Ho volutamente lasciato per ultima la figura di Guido Barbieri, perché l’ho sentita particolarmente “vicina” .

Guido non è solamente l’uomo che indaga su un giallo irrisolto; la vecchiaia incombente ne fa un personaggio interessante, profondo, ricco di ricordi, ma soprattutto di paure, di incertezze. Timore di sbagliare nel rapporto con la figlia, col nipotino, che pure ama teneramente; sensazione di impotenza rispetto alla vecchiaia appostata dietro l’angolo, con tutto ciò che essa comporta. Sotto questo aspetto, particolarmente, Guido mi ha dato l’impressione di avere dentro sé sfumature…dell’autore, che sono poi le stesse di chi sta scrivendo, essendo a lui ed a Guido Barbieri non lontana per età. Infine, la storia mi ha fatto versare qualche lacrima, nel finale. Non è un finale più drammatico di molti altri; soltanto, ho trovato commoventi i “bilanci” dei vari protagonisti, e perfettamente in tema con la profondità di sentimenti che ha contraddistinto tutta la storia.
Grazie, Alessandro Bastasi: promosso!

Rosy Volta
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Lo scrittore:
Alessandro Bastasi è nato a Treviso nel 1949. A 27 anni si è trasferito a Milano, dove attualmente vive e lavora. Con un passato di attore teatrale, a Venezia ha recitato al teatro Ridotto con il mitico Gino Cavalieri, ha continuato in seguito a calcare le scene fino all’ultima partecipazione nell’atto unico Virginia (2010) di Giuseppe Battarino e altri. Nella seconda metà degli anni ’70 ha scritto numerosi articoli di argomento teatrale per riviste del settore (“Sipario”, “La Ribalta”). Tra il 1990 e il 1993 ha vissuto a Mosca. Gli avvenimenti di quegli anni – di passaggio dall’URSS alla nuova Russia – gli hanno dato materia per il suo primo romanzo La fossa comune, pubblicato nel 2008 e ambientato nella capitale russa. In seguito ha dato alle stampe: La gabbia criminale (romanzo, Eclissi Editrice 2010), Città contro (romanzo, Eclissi Editrice 2011), Ologrammi (racconto, MilanoNera Edizioni 2012), La caduta dello status (racconto pubblicato sul quotidiano “Il Manifesto” 2012), Cronaca di un’apocalisse annunciata (racconto, nell’antologia Cronache dalla fine del mondo, Historica Edizioni 2012), La scelta di Lazzaro (romanzo, Meme Publishers editore 2013), Milan by night (racconto, nell’antologia Una notte a Milano, Novecento Editore 2014). Altri racconti sono presenti in vari siti letterari.