Maurizio De Giovanni – Rondini d’inverno

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Editore Einaudi Collana Stile libero big
Anno 2017
Genere noir
356 pagine – brossura e ebook

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“Quando sei al colmo della disperazione.

E tra i periodi dell’anno questo è il peggiore. Perché il Natale, con la sua dolcezza, con le candele e gli zampognari e gli auguri, è passato e non tornerà, e ci si guarda in giro e si vedono le macerie di quello che si sperava e la nebbia avvolgere quello che ci si aspetta.

I giorni dei sogni infranti”.

Bastano poche righe, malinconiche e disilluse come queste, per farmi ritrovare il mondo di Ricciardi. Ci mancava, questo mondo speciale. MI mancava.
La vicenda cattura da subito, soprattutto perché nella prima pagina qualcuno confessa di avere sparato al commissario Ricciardi. E qui, oltre al desiderio di conoscere nuovi svolgimenti della storia, subentra anche l’ansia: come finirà?
Ma la lettura non scorre solo per soddisfare quella curiosità:quando si entra nella magica dimensione del commissario Ricciardi, è come essere in un incantesimo.

Il romanzo scorre su tre storie. Ognuna affascinante a suo modo, ognuna diversa.

La prima: un delitto inspiegabile, avvenuto sul palcoscenico di un teatro. Il primo attore uccide accidentalmente con una pistola che crede caricata a salve la prima attrice, sua compagna nella vita. Sembra tutto così semplice…
Eppure il commissario Ricciardi non riesce a capacitarsi come un uomo possa uccidere pubblicamente la donna che ama alla follia, e che gli consente, in un certo senso, di mantenere il successo.
E quella frase, quella pronunciata da Fedora Marra nell’attimo della morte: ”Amore della mia vita!”, che cosa vorrà dire? A chi sarà rivolta? Ricciardi capisce subito che non tutto è come appare e bisogna approfondire le indagini. Nello stesso tempo si narra la storia del vecchio maestro e musicista – personaggio misterioso ed affascinante- che insegna al giovane allievo la musica ed i suoi segreti, e gli racconta la storia di una rondine che se n’è andata. Struggente intermezzo, di cui solo alla fine si comprenderà il senso, ma che ha momenti di alta poesia.

La terza storia nella storia è quella che vede coinvolto il dottor Modo – uno dei personaggi più veri, più sentiti, creati dal nostro Maurizio De Giovanni – in un doloroso episodio. Lina, una delle “signorine “ che frequenta nelle case chiuse, più amica che amante, viene massacrata di botte e portata ormai morente da lui, per essere curata. Maione, col suo grande cuore, indaga su questo oscuro episodio, su cui la donna ha la bocca cucita, perché capisce quanto sia importante per il medico.
A completamento di tutte queste vicende, la storia personale di Alfredo Ricciardi e del suo travagliato amore per Enrica: qualcosa si muove. Con lentezza, con mille paure, ma si muove! Lascio ai lettori le scoperte, le emozioni.

La prima considerazione che mi sale dal cuore è che qui abbiamo ritrovato non solo il nostro commissario preferito, ma Maurizio De Giovanni! E con questo intendo il suo stile, il suo modo di raccontare assolutamente UNICO. La sua poesia, che dà un tocco diverso ad ogni attimo, anche il più normale.

(Parla il vecchio maestro)

“Io una volta l’ho conosciuta, una rondine. Non ne ho parlato mai. In tanti, tantissimi anni. Ma oggi sono tornate, e tu sei qua, e io questa storia, prima di morire, devo lasciarla a qualcuno. Ci ho pensato tutta la notte.
Maestro, ma che dite?Non ci dovete proprio pensare, alla morte. Voi state bene. E tenete tante cose da dire, mi dovete insegnare ancora…..
No. Io non ti devo insegnare proprio niente. E niente ti ho insegnato, se non da quale baule tirare fuori quello che ti serve per cantare ogni canzone che canti.
Stavolta però, ti racconto la storia della rondine che ho conosciuto, quando il mondo mi pareva pieno di colori, di tutti i colori: E POI NE PERSE UNO. Un colore solo, gli altri sono rimasti; ma sapere che proprio quello non lo vedrai mai più ti fa morire poco a poco, granello dopo granello come in una clessidra.
E nella clessidra mia , polvere non ce n’è quasi più”.

Poesia pura.

Poi, l’atmosfera della Napoli degli anni ’30, che solo l’autore ha saputo narrarci così bene, da sembrare di viverla. Le passioni, le gelosie, l’ambiente del teatro.
I tormenti interiori di Ricciardi, alle prese con le sue decisioni per la vita, con il “Fatto” che ne condiziona ogni momento : potrà, un uomo come lui, dare felicità ad una donna , o la trascinerà nella sua infelicità perenne? Rischiare o no? Le sue donne collaterali, Livia, Bianca, che seppure non prime attrici di questa storia, hanno comunque il loro peso, per le vicende passate vissute insieme. La dolcezza e l’umanità del dottor Modo – sì quello stesso che adottò il cucciolo di Tettè, il bambino morto sulla scalinata, rimasto nel cuore suo e nostro.
In questo romanzo ritroviamo tutti e tutto : tutto ciò che amiamo, che ci commuove, che ci “prende”. Se è vero che gli episodi del commissario Ricciardi dovranno avere un termine nel 2019, beh, allora mi auguro il tempo passi lentissimo, e che quel momento arrivi il più tardi possibile.
Grazie, Maurizio De Giovanni.

Rosy Volta

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Lo scrittore:
Maurizio de Giovanni è nato a Napoli nel 1958 ed è autore di una serie di romanzi gialli di grandissimo successo. La sua carriera di scrittore è cominciata nel 2006 con il romanzo “Le lacrime del pagliaccio”, pubblicato dall’editore Graus e ripubblicato l’anno successivo da Fandango con il nuovo titolo “Il senso del dolore”. Questo romanzo, ambientato nella Napoli degli anni Trenta, ha per protagonista il commissario Ricciardi, eroe di tanti successivi lavori di De Giovanni come “La condanna del sangue”, “Il posto di ognuno”, “Il giorno dei morti”, “Per mano mia”, “Vipera”, “In fondo al tuo cuore”, “Anime di vetro”. Questi romanzi devono il loro grandissimo successo alla peculiarità della loro ambientazione, nella Napoli del periodo fascista, e al fascino del loro protagonista, un poliziotto intuitivo, tormentato e animato da un’insaziabile sete di giustizia. Accanto alla serie del commissario Ricciardi De Giovanni ha pubblicato anche un’altra serie di romanzi, ambientata nel commissariato di Pizzofalcone.