Quante volte la vita ha rischiato di sopraffarci? Quanti dolori abbiamo dovuto affrontare anche quando pensavamo che non saremmo sopravvissuti?
Avete mai avuto la sensazione di lasciarvi andare, che tutto accadesse senza avere la forza di tirare su le maniche e ricominciare tutto da capo, come se doveste pulire una lavagna e ricominciare a scrivere la vostra storia? Eppure, ogni volta, abbiamo cercato di risalire la china nella quale siamo affondati, armandoci di pazienza e di nuove speranze.
Rachel Childs è la protagonista del nuovo romanzo di Dennis Lehane e il destino non è stato affatto generoso con lei: un rapporto conflittuale con la madre, un padre inesistente, un lavoro a cui tiene in modo particolare il quale la mette spesso alla prova.
E’ talmente spaventata da tutto ciò che la circonda da non uscire più di casa. Ha paura di guidare, di stare in mezzo alla gente, ogni azione le costa quanto smuovere un macigno.
Finché non conosce Brian Delacroix, investigatore privato, per scoprire l’identità del padre sconosciuto. L’uomo ha la capacità, con calma e pazienza, di far uscire Rachel dal guscio protettivo che si è creata, a farla riemergere dalle profondità in cui si è rifugiata. Ma quanto conosce quell’uomo? Non ci si pone la domanda finché non sarà necessario farlo. Spesso non vogliamo vedere ciò che non ci piace e non vogliamo cogliere ciò che il nostro cervello ha già percepito. Semplicemente, facciamo finta di non ascoltarlo.
La trama comincia piuttosto in sordina, quasi a voler preparare il terreno, dilungandosi nella vita di Rachel e spaziando dalle vicissitudini familiari a quelle lavorative, quasi a volerci far entrare dalla finestra laterale. Solo così, infatti, si riesce a percepire il suo malessere, le sue fobie, i suoi attacchi di panico. Le sue “cadute”.
Tornato alla ribalta dopo cinque anni dal suo ultimo romanzo, tradotto questa volta da Longanesi e non dallo storico Piemme, lo scrittore e sceneggiatore ritorna con un thriller che, come sempre, ha la capacità di risucchiare il lettore in un gorgo che trova nel suo epilogo il massimo rendimento.
Se lo scrittore si sofferma all’inizio del romanzo, è solo per prepararci alla sequenza di eventi successivi, come a scaldare i motori prima della partenza di una Supercar, lanciata poi a razzo. Forse un po’ meno coinvolgente dei precedenti, ma la potenza e la prosa di un grande scrittore crea delle aspettative nei lettori, i quali si aspettano delle performances sempre migliori.
Sono convinta che una trasposizione al cinema anche di questo romanzo sarebbe un successo. Attenderò, quindi!
Cecilia Lavopa
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Lo scrittore:
Dennis Lehane (1965) è uno scrittore e sceneggiatore americano. È autore di numerosi romanzi tra cui il bestseller Mystic River, da cui è stato tratto il film vincitore di due premi Oscar diretto da Clint Eastwood, con il quale vinse anche il PEN/Winship Award, il Barry Award come miglior romanzo e il Prix Mystère de la Critique in Francia. Ancora prima della pubblicazione negli Stati Uniti, la DreamWorks si è aggiudicata i diritti per l’adattamento cinematografico di Ogni nostra caduta. Lo stesso Lehane si occuperà della sceneggiatura del film. Vive in California con la sua famiglia.