Sara Blaedel – La foresta assassina in blogtour. Recensione in anteprima

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Nata nel 1964, prima di dedicarsi alla scrittura Sara Blaedel è stata editrice e giornalista. Ha pubblicato dieci romanzi, che hanno venduto oltre tre milioni di copie. Tradotta in 37 paesi, è conosciuta come la regina del crime danese. Il suo personaggio più celebre, Louise Rick, è finalmente in arrivo sugli schermi: Bron Studios ha acquisito i diritti tv per l’intera serie con la detective protagonista.
Per Fazi Editore e di prossima pubblicazione, il nuovo thriller intitolato La foresta assassina sarà nelle librerie dal 15 marzo 2018 e il blogtour per presentarvi il romanzo continua su questo blog con la recensione in anteprima:

“Sembrava che tutti fossero invischiati in qualcosa e che giocassero secondo regole tutte loro.”

Sune aspetta questo giorno da sempre. E’ il suo quindicesimo compleanno e questa sera ci sarà il suo rito di maggiorità religiosa. Lui, che è cresciuto in una comunità neopagana scandinava e che ha sempre assistito agli incontri, per la prima volta farà  parte del cerchio degli uomini segnando così il suo passaggio dall’infanzia all’età adulta. Riuniti sotto la grande quercia sacra attorno al fuoco, ci saranno sacrifici e un giuramento di fratellanza che nessun uomo può infrangere senza diventare un proscritto. Sune dovrà portare due piccoli doni agli dèi a rappresentare il passato ed il futuro. Poi  riceverà un regalo dal gruppo. Un regalo che, certo,  non si aspetta. Una donna. Da quel momento nulla sarà più come prima. E Sune, quella notte, non farà ritorno a casa.

Louise Rick, detective del Servizio Investigativo Speciale, si occupa del caso del ragazzo scomparso. Appena rientrata al lavoro dopo una pausa forzata: ha assistito all’omicidio dell’uomo che ha tentato di violentarla e colui che ha premuto il grilletto, René Gamst,  ora è in custodia cautelare perché deve dimostrare di aver agito per salvarla e non per vendicarsi dell’aggressione subita precedentemente dalla moglie. Ma è quello che le ha detto Gamst che continua a rimbombarle nella mente. Ossia  che il suo ragazzo, trovato impiccato quasi una ventina d’anni prima, non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo.

Così la detective mentre cerca di riportare a casa Sune, indaga anche su ciò che è avvenuto nel suo passato, con il quale ha dovuto convivere per tutto questo tempo, segnata dal rimorso e dal rimpianto.

“La foresta assassina” è il secondo libro di Sarah Blaedel con portagonista la detective Louise Rick. L’atmosfera che si vive tra le pagine di questo libro è suggestiva: l’oscurità traballante alla luce dei falò, la foresta ricca di vegetazione, il cielo stellato e la luna, i silenzi interrotti dagli scricchiolii del bosco, la grande quercia e gli altri luoghi ricchi di tradizioni e leggende come il cimitero delle orfanelle, la ricerca di una comunione con la natura. Tutto questo avvolge  la storia in un’aurea magica e incantata che, però, la realtà riesce a bucare con la sua brutalità.

Louise Rick mi è piaciuta per la sua umanità, per il suo odiare farsi cogliere impreparata, per la capacità di tornare ad indagare in un passato doloroso con il quale non era possibile chiudere i ponti senza attraversarli, e anche per il timore con il quale riesce a lasciarsi andare a qualcosa di nuovo e prezioso.

Anche il personaggio di Sune ha fatto breccia nel mio cuore. Lui, che ama leggere e il cui unico desiderio è passare il tempo con la madre che sta morendo. Lui, così diverso dal padre del quale subisce la volontà. Lui, che crede di non essere coraggioso, riesce a ribellarsi di fronte a qualcosa di profondamente sbagliato, rinunciando alla protezione degli altri, al legame con la comunità che diventa una corda che minaccia di soffocarlo.

C’è Eik Nordstrom, collega di Louise, con il quale sta nascendo qualcosa. Dai modi spigolosi ma con un carattere affettuoso e altruista. E’ luce e buio al tempo stesso. C’è Jonas, figlio in affido di Louise, che nonostante le sue perdite affettive è riuscito a trovare un equilibrio. C’è Camilla, amica di Louise, giornalista, che suo malgrado si trova coinvolta in questa storia.

Non mancano i personaggi negativi che cercano di nascondersi nella comunione della fratellanza ma che nel corso della storia finiscono per spiccare ognuno per i propri difetti e le proprie mancanze. Inoltre la scrittura della Blaedel sa unire dettagliate descrizioni di luoghi ma anche di stati d’animo ad una suspence che ti spinge a divorare pagina dopo pagina fino a scoprire cosa si nasconde dietro alla realtà.

Recensione a cura di Federica Politi

Dopo Una pausa di lettura e The Imbranation Girl, il blogtour prosegue con questi appuntamenti:
16 marzo Ambientazione: 50/50 Thriller
17 marzo I 5 motivi per leggere il libro: Penna d’oro
19 marzo Chi è Louise Rick: Thrillernord
20 marzo Dreamcast: Peccati di penna