Piernicola Silvis – La Lupa

1768

Editore SEM
Anno 2018
Genere Thriller
479 pagine – rilegato e ebook

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Essere appesi ad un filo. Camminare sui bordi di un precipizio. Tenersi in equilibrio su una corda sottile sopra il baratro. Avere le vertigini, sentire salire la nausea insieme alla paura ma non potersi impedire di andare avanti. Di guardare giù, verso quel vuoto che spaventa, dentro a quel buio che intimorisce, che minaccia costantemente di avvolgerti. Muovere un passo dopo l’altro, con cautela. Poi prendere velocità tentando di ignorare le ombre, perché senti che quel filo sta per spezzarsi, che i bordi  stanno franando sotto i tuoi piedi, che quella corda ondeggia sempre più forte. Trattenere il respiro e buttarsi, iniziando a divorare lo spazio che ti resta per sentirsi di nuovo al sicuro. Divorare le pagine di questo libro  che con un filo sottilissimo tiene te e i personaggi di questa storia in bilico, nella costante minaccia di perdere tutto.

Sonia Di Gennaro, cinquantatre anni, detta La Lupa, moglie de Lo Zar, Antonino Granatiero, sessantanove anni – latitante da sette – ordina il sequestro di un ragazzo. Dopo che lui ha confessato di aver testimoniato contro un affiliato del clan, dai carabinieri in un caso di omicidio a cui ha assistito,  viene ucciso e il suo corpo  smembrato senza pietà. Diego Pastore, il killer dei bambini, soprannominato “Zio Teddy” si risveglia nel reparto di terapia intensiva dopo il coma e in uno dei primi momenti di lucidità chiede di parlare con Bruni.
Gianlorenzo Bruni, dirige la seconda divisione della SCO a Roma, il servizio centrale operativo della polizia di stato, dove è tornato dopo una lunga e serrata caccia proprio a questo serial killer. La notizia del suo risveglio e della sua richiesta lo riportano in Puglia, dove questa storia è iniziata. Sembra che le prove per incriminarlo ora ci siano ma proprio la notte prima che gli venga convalidato l’arresto, in un blitz Diego Pastore viene prelevato dall’ospedale e nascosto in un posto sicuro da uomini riconducibili alla batteria di Granatiero.
La situazione si complica. La squadra di Renzi deve essere ricostituita e questa volta non solo bisogna dare la caccia ad un killer, ma ad un clan mafioso. Bisogna capire il perché la criminalità organizzata si sia mossa per mettere al riparo un assassino.

Dopo “Formicae”, primo romanzo con protagonista Renzo Bruni, entrare in questa storia ben scritta e congeniata, è stato appagante per il mio appetito di lettrice. Ho trovato conferma nel protagonista che mi aveva conquistata fin da subito: per il suo desiderio di ritagliarsi attimi di solitudine, per le ferite fisiche e dell’anima che si porta dal suo passato, per il suo desiderio di imporre la legge e di vendicare le vittime, per il  sentirsi vivo nello svolgimento del suo lavoro come nella caccia di un killer. Ma anche perché non ama i trionfalismi, perché quando crede in qualcosa sa solo combattere per ottenerla, perché non sa arrendersi all’autocommiserazione ma sa solo rimboccarsi le maniche ed andare avanti, perché nel lavoro difficilmente conosce incertezze mentre la sua vita personale è minata da sensi di colpa e rimorsi.

Accanto a lui altri personaggi forti. Diego Pastore con la sua storia,   che  ha influito sul suo carattere, sul suo modo di agire ed essere. Con la sua patologia che gli costruisce sbarre intorno più di una prigione, perché quando la mente dice una cosa, quella diventa l’unica realtà possibile. La Lupa, disposta a rinunciare a tutto per il potere ma incapace di vedere realmente ciò che le sta di fronte senza farsi influenzare dai sentimenti e dal rimorso per ciò che la vita l’ha costretta a fare. John Piazzola, agente infiltrato, per la dedizione che mette nel dare un significato più grande alla sua vita.
La Lupa è un romanzo che affronta diverse tematiche che vanno oltre la caccia al killer e la lotta alla quarta mafia che da anni comanda incontrastata su questo territorio, ma che affondano nei rapporti umani. Come già anticipato, troviamo la sete di potere, la spietatezza di certi comportamenti, l’eccitazione nel compierli o nel vederli eseguire, il rimorso, il dolore composto di chi si è visto privare degli affetti anche in maniera brutale, il desiderio di vendetta. Ci sono le passioni che bruciano con intensità, che si consumano in fretta in nome di ciò che è meglio e non di ciò che si sente.

Pienicola Silvis ha scritto un romanzo potente, per gli argomenti trattati, per il ritmo serrato creato anche da capitoli brevi che finiscono lasciandoti addosso la curiosità e la necessità di leggere subito il seguente, ma anche da momenti in cui è necessario fermarsi a metabolizzare quello che sta succedendo. E non sempre è così facile. C’è la bellezza di una Puglia selvaggia, tra masserie isolate, il mare e zone di città dove il crimine agisce indisturbato. Questo è un romanzo da leggere, insieme anche al precedente, Formicae.  Per i dubbi che continuamente si sostituiscono alle certezze. Per quella sensazione di insicurezza, di minaccia costante. Per sentirsi così, appesi ad un filo e non riuscire a smettere di dondolarsi sopra al baratro.

Federica Politi

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Piernicola Silvis è nato a Foggia nel 1954. Alto dirigente della Polizia di Stato, ha lasciato il servizio come questore di Foggia. La Lupa è il suo quinto romanzo. Con SEM ha pubblicato Formicae (2017), riproposto poi da Feltrinelli in edizione tascabile. I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue.