Pierfrancesco Poggi – La banda di Tamburello

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Editore Solferino / Collana Narratori
Anno 2018
Genere Giallo
288 pagine – cartonato e ebook

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Pierfrancesco Poggi – attore di teatro, cinema e televisione, musicista e cantautore, autore radiofonico – ci racconta con “La banda di Tamburello” una storia corale all’interno della quale uomini, donne, parroco, suora, perpetua, commissario e brigadiere hanno una parte determinante, ognuno con i suoi pregi e difetti, ognuno con le sue vicende che sono parte integrante altrui. Perché in un piccolo borgo, come quello di Tamburello dove si svolgono gli avvenimenti raccontati, ci si conosce tutti e le vite di ognuno inevitabilmente si intrecciano.
La banda di Tamburello è appunto la banda del borgo diretta dal maestro Del Carlo. Essere i componenti di questa banda rappresenta una bella parentesi da ritagliarsi dalla vita quotidiana, significa ritrovarsi, fare le prove, uscire dal borgo per andare a suonare nei paesi vicini, ma è anche l’occasione per far nascere e vivere amori clandestini. Che poi tanto clandestini non sono, sapete com è … il paese è piccolo e la gente mormora.

La figura del commissario che viene alla luce dalla penna dell’autore è Eriberto Passalacqua, palermitano, un bell’uomo alto e con le spalle larghe. Con lui l’agente pisano Eugenio Dal Poggetto. Entrambi arriveranno a Tamburello su una vespa verde militare della Polizia.
La presenza dei due è necessaria perché nel piccolo borgo stanno avvenendo degli omicidi tra i componenti della banda. La gente non si fida del brigadiere Cantatore e così un flautista della banda, Felice, contatta il commissario Passalacqua. I due si sono conosciuti tempo prima. E sarà il commissario ad individuare colpevoli e moventi. I delitti sono legati ad un crimine abbietto e ripugnante. Non che esista una classifica di ripugnanza tra i crimini, sono spregevoli e basta. Ma quello in questione lo è particolarmente. E quando verrà alla luce ci si interrogherà sul perché non ci si era accorti di nulla prima. Può accadere, si è a stretto contatto con delle persone che subiscono ma che tengono tutto dentro e chi ti è vicino non percepisce la sofferenza. Scoprirlo è un pugno nello stomaco e pone in una situazione di crisi personale chi, seppur in totale buona fede, non aveva intuito e capito.
Quello che viene fuori da questa storia è una umanità varia, fatta di persone che vivono il loro tempo e il loro spazio. Siamo nei primi anni sessanta e in un piccolo borgo dell’Alta Versilia, dove ogni mercoledì arrivava il farmacista da Lucca a distribuire gratis farmaci e consulenze. Una vita di borgo fatta di lavoro, chiacchiere al bar – il piccolo bar di paese che è istituzionalmente il luogo dove ci si ritrova, luogo di scambio di opinioni e pettegolezzi, quel posto dove alzare un po’ il gomito e lasciare pensieri e preoccupazioni fuori -, di ricerca di una sorta di fuga – per alcune componenti della banda lo è, potersi allontanare da casa qualche ora nonostante i malumori di alcuni mariti gelosi e possessivi – .
Non era certo semplicissimo essere donna in un contesto del genere, ceffoni e pugni volavano con ogni scusa, situazione che non è certo cambiata, anzi, sicuramente peggiorata purtroppo.
Ed ecco che allora la banda diventa la loro rivincita, il loro rivendicare un ruolo importante, di rappresentazione del loro paese.

Durante la lettura mi pareva di assistere ad uno spettacolo teatrale, avevo l’impressione di osservare e non solo leggere. Io li vedevo i protagonisti e i luoghi ed ero trasportata dalla curiosità di scoprire il perché degli omicidi. E mi sono arrabbiata molto, una volta scoperto.
Al di là del crimine, che a fine lettura lascia tanto amaro, ho trovato lo stile dell’autore molto piacevole e sicuramente reso molto simpatico grazie all’utilizzo del dialetto toscano, dialetto che trovo amabilissimo e particolarmente piacevole da leggere ed ascoltare. Deliziosa anche l’idea di far raccontare la storia da un anziano abitante di Tamburello che, malato, si trova in ospedale e ogni volta che suo figlio va a trovarlo gli narra poco alla volta le vicende legate agli omicidi. Ed ecco che suo figlio diventa spettatore insieme al lettore. Raccontare storie ed ascoltarle non avrà mai fine, e aggiungo per fortuna.
Riuscireste ad immaginare un mondo senza più nessuno che racconti le storie?

Cecilia Dilorenzo

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Lo scrittore:
Pierfrancesco Poggi è attore di teatro, cinema e televisione, musicista e cantautore, autore radiofonico. La serie gialla che ha come protagonista il commissario Passalacqua è il suo esordio narrativo.