Editore Baldini + Castoldi / Collana Romanzi e racconti
Anno 2018
Genere Thriller
280 pagine – brossura e ebook
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Lucia Tilde Ingrosso, giornalista e scrittrice molto produttiva e nota per aver pubblicato dai romanzi rosa, ai gialli, ai fantasy per young adults, finalista al premio Scerbanenco nel 2006 con il romanzo “La morte fa notizia”, ci regala questo suo ultimo lavoro. Devo dire di averlo letto in mezza giornata, e questo per la sottoscritta vuol dire molto.
Carmen Tavanti, 44 anni, una vita apparentemente normale, un buon lavoro, due figli, un marito premuroso: una sera esce di casa per recarsi a un corso di danza del ventre e si risveglia in ospedale dopo alcuni giorni di coma. Al risveglio Carmen non ricorda assolutamente nulla, nemmeno chi sia, non ricorda il marito e i figli, ma soprattutto non ricorda di aver avuto un bruttissimo incidente con la sua auto, costato la vita al giovane Nader Hassan seduto sul lato passeggero. Si guarda allo specchio e ciò che vede è una perfetta sconosciuta, in procinto di vivere una vita per lei interamente nuova. Piano piano qualche ricordo comincia ad affiorare, non riconosce nulla e nessuno ma tutto, in qualche modo, le sembra familiare. Molto presto si rende conto di non essere unicamente la perfetta mogliettina e madre di famiglia, nella sua vita ci sono segreti, un trascorso oscuro che non riesce a ricordare e con il quale non si sente in sintonia.
Il Maresciallo dei Carabinieri Vanni Campisi, con cui ebbe un fugace ma significativo incontro vent’anni prima e dal quale si sente inspiegabilmente attratta, sembra convinto che non sia stato un incidente, che qualcuno abbia voluto deliberatamente assassinarla.
Ma chi era veramente Carmen? Perché si trovava con Nader Hassan? È stato veramente solo un incidente? Le risposte a queste domande si svelano nelle pagine del libro, che raccontano di un viaggio alla scoperta di Carmen, della sua occasione per fare i conti con i fantasmi del passato e di un evento traumatico che finisce per essere, in qualche modo, salvifico.
Il nuovo romanzo di Lucia Tilde Ingrosso contiene pochi personaggi e interessanti, ben delineati. Carmen, la protagonista che impariamo a conoscere poco a poco sia nella sua veste di madre-moglie, sia nel suo dark side (ed è davvero dark!), e che si apprezza solo se ci si spoglia di qualsiasi intento giudicante; il marito Gianluca, fin troppo mesto e sottomesso, forse un po’ ottuso, con pochissima immaginazione, scarso sotto le lenzuola, ma non privo di pregi; il figlio Matteo, 8 anni, un angioletto che la connette con il mondo; la figlia Letizia, 15 anni, per dirla come l’autrice “la réclame dell’adolescenza”. Accanto alla famiglia di Carmen c’è Laura, sua amica d’infanzia, di cui si fida senza riserva, anche se personalmente non ne comprendo i motivi e l’ho trovata il personaggio di gran lunga più antipatico. In ultimo c’è Vanni Campisi, che non ha mai scordato Carmen, la protegge, la consiglia e lentamente la conduce a dubitare di tutti, senza più riuscire a distinguere la realtà dall’immaginazione.
Il romanzo, nel complesso breve, si legge velocemente, la storia è accattivante, incuriosisce il lettore mantenendo alto il livello di suspense. L’autrice fa un buon lavoro nel parlare di alcuni temi che stimolano il lettore ad identificarsi, in particolare con le piccole/grandi fatiche familiari, il desiderio di cambiare alcuni aspetti della propria vita, i soldi che non bastano mai e i matrimoni di lunga durata che piano piano si spengono. I personaggi principali, soprattutto Carmen, a mio avviso cambiano un po’ troppo repentinamente nel modo di fare e di pensare; per accordarsi alla storia, finiscono per essere a volte poco realistici e per far precipitare alcuni eventi in modo troppo frettoloso.
Lo stile di scrittura di Lucia Ingrosso è crudo, francamente esplicito nelle scene hot (che abbondano!), utilizza spesso periodi corti ad effetto; questo stile, oggi prevalente, concorre a creare suspense ma, come spesso ho scritto, ritengo che renda la lettura meno fluente. Personalmente non lo amo moltissimo.
Per tirare le somme, seppure il romanzo non sia privo di qualche sbavatura, l’autrice ci regala un thriller piacevole da leggere e piccante quanto basta!
Barbara Gambarini
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La scrittrice:
Lucia Tilde Ingrosso, scrittrice eclettica (ha pubblicato oltre 20 libri), giornalista di Millionaire, tiene corsi di scrittura, vive a Milano e ama il mare di Puglia. A 10 anni scrive il suo primo racconto con una Olivetti Lettera 32. A 15 intervista Gianna Nannini (per finta). La morte fa notizia è il primo dei suoi 5 gialli con protagonista l’affascinante ispettore milanese Sebastiano Rizzo. Nella sua produzione ci sono libri di (quasi) ogni genere: rosa, noir, umorismo, guide… In molti casi, scrive in coppia con Giuliano Pavone, scrittore e giornalista tarantino, suo marito. Dal 2016 si dedica con passione anche alla letteratura per ragazzi. Dopo il fantasy etrusco Curtun esce Il sogno di Anna. Il libro vince il premio Castello Volante ed è finalista al Premio Castello di Sanguinetto.
Info: www.luciatildeingrosso.it