Stephen King – Elevation

2809

Editore Hodder And Stoughton Ltd.
Anno 2018
Genere Thriller
132 pagine – rilegato e ebook

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Una premessa: questa recensione si basa sulla lettura della versione originale, in inglese, del libro; la data dell’uscita in italiano e l’identità del traduttore o della traduttrice non sono ancora stati annunciati.
Stephen King ci regala “Elevation”, un libro agile e sottile (l’edizione che ho in mano è di meno di 150 pagine) uscito in originale il giorno prima di Halloween.
Siamo a Castle Rock, nel Maine. Sì, la stessa cittadina nella quale King ha ambientato numerosi romanzi, ormai molti anni fa. È bello tornarci, rivedere alcuni luoghi visitati in passato, sentir nominare qualche personaggio ormai morto da decenni.

Comunque, lasciando perdere la nostalgia, il protagonista di “Elevation” è un uomo di nome Scott Carey. Alto più di 1.90 e con la pancetta, Scott si sta avviando verso una piacevole mezz’età nonostante un divorzio piuttosto acrimonioso alle spalle; gli affari vanno molto bene, è in discreta salute, ha una bella casa, un gatto che gli tiene compagnia e numerosi amici. La storia si apre con la sua visita a uno di questi, un medico in pensione di nome Bob Ellis. Scott racconta al dottore una storia strana: da qualche settimana, ha cominciato a perdere peso a un ritmo costante di mezzo chilo al giorno, nonostante mangi fin troppo. Inoltre, nonostante questo calo di peso, il suo aspetto fisico non cambia, la pancetta non sparisce, non ha bisogno di stringere la cintura. E poi c’è una cosa ancora più strana: che si pesi vestito o in mutande, la bilancia non si muove. Anche con scarponi, giacca pesante e rotoli di monete in tasca, il peso registrato è identico a quello mostrato quando era in biancheria intima. Il fatto è, comunque, che Scott si sente fisicamente benissimo.

Nella casa a fianco di quella di Scott vivono due donne, la timidissima Missy Donaldson e l’aggressiva Deirdre McComb, ex atleta di alto livello nelle corse di fondo, che si sono trasferite a Castle Rock da poco aprendo un ristorante messicano con specialità vegetariane in centro. Ma non si erano rese conto che quella zona del Maine è molto conservatrice, e la maggior parte della gente rifiuta di mangiare in un locale di proprietà di una coppia omosessuale sposata. Deirdre, poi, è sul piede di guerra anche con Scott perché questi l’ha ripresa per aver permesso al proprio cane di fare i bisogni nel giardino, appunto, di Scott.

“Elevation” è una storia che si legge tutta di un fiato (un’ora e mezza nel mio caso), un racconto lungo/romanzo breve piuttosto malinconico, pervaso da un filo di tristezza di fondo che non se ne va mai nonostante alcuni passaggi – e il messaggio generale che sembra emergere da questa storia – siano decisamente positivi.
Ovviamente, le solite caratteristiche di King si ritrovano anche qui, nonostante lo spazio per costruire i personaggi sia stavolta ridotto. Scott, in particolare, è una persona estremamente realistica (a parte il problema del peso che svanisce), credibile e “normale”, cesellata con cura. E non è l’unico, ma nominare chi altri acquisisce una personalità forte finirebbe per anticipare una sorpresa importante.
La prosa del romanziere del Maine è come sempre fluida e godibile, scorre senza ostacoli verso un’incredibile scena finale.
Un romanzo, insomma, consigliato a tutti, quasi quasi una storia di stile natalizio, alla “La vita è meravigliosa” di Frank Capra. Perché? Dovrete leggerlo per capire.

Marco A. Piva

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Lo scrittore:
Stephen King vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha. Le sue storie sono clamorosi bestseller che hanno venduto centinaia di milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Brian De Palma, Stanley Kubrick, Rob Reiner e Frank Darabont. Accanto ai grandi film, innumerevoli gli adattamenti televisivi tratti dalle sue opere. King, oggi seguitissimo anche sui social media, è stato insignito della National Medal of Arts dal presidente Barack Obama.