Editore Fratelli Frilli / Collana I tascabili Noir
Anno 2018
Genere Noir
304 pagine – cartonato e ebook
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Tuoni, pioggia a scrosci e saette che solcano il cielo accompagneranno buona parte della narrazione di Roma e i figli del male di Alessandro Maurizi che definirei un thriller noir, velato di giallo. Un tema drammaticamente attuale che tiene ancora e ha tenuto a lungo le prime pagine per la repulsione e l’orrore che suscita: la violenza esercitata sui minori che si trasforma in un delitto, un abominevole, osceno e ripugnante soprattutto se a commettere questo delitto sono dei sacerdoti. E cioè coloro investiti dalla religione e dalla loro vocazione in una missione di fede, carità e protezione verso il proprio gregge. Niente e nulla dunque può giustificare le loro prevaricazione nei confronti dei più deboli e indifesi e gli esecrabili atti da loro commessi. E l’inchiesta di Roma e i figli del male verrà affidata al giovane commissario italo spagnolo Manuel Castigliego, intelligente e in forza alla squadra mobile di Roma dalla brava piemme Sveva Goldoni. Castigliego, una specie di “bello e impossibile”, ci viene presentato come un personaggio avviluppato da un alone di mistero, in costante rifiuto della debolezza che teme portata dai sentimenti per il suo vissuto di figlio unico forse tropo oppresso dall’affetto materno. Debolezza che gli impedisce di costruire ogni rapporto affettivo che non sia quello con il suo gatto. Certo in questa storia per lo meno è anche la vittima (magari se lo sarà meritato illudendola?) di un selvaggio stalkeraggio da parte di una ex infocata per non dire infoiata).
Ma a parte il basso livello di empatia con il prossimo, Castigliego è un poliziotto coi fiocchi, caparbio e deciso ad arrivare in fondo alle indagini che si riveleranno, spinose e verranno ostacolate da mille burocratici paletti. Una bella e sporca gatta da pelare che lo metterà a confronto con Domenico Casiraghi, uno dei cinque vescovi ausiliari di Roma, che un testimone accusa di aver abusato, con un altro monsignore, di alcuni bambini fatti adottare in Brasile. La questione scotta perché di mezzo non c’è soltanto l’orrore di un religioso pedofilo che pratica anche degli esorcismi, plagiando persino un pilastro della squadra di Castigliego, l’ispettore capo Manfredi angosciato dalla malattia (o possessione?) della moglie, ma il momento è tragico. Con il vecchio e santo pontefice da giorni sul suo letto di morte, la curia è in rapace attesa, divisa tra aspettative di gloria e di contrasti. Tra i più gettonati candidati alla sua successione c’è il vicario di Roma, Severino Croce. Il cardinale Croce è il diretto superiore del vescovo Casiraghi, le accuse mosse al suo protetto, se provate, macchierebbero con un’ombra scura anche lui e rischierebbero di pregiudicare le sue chances di salire al trono di Pietro… Il poliziotto italo spagnolo, volente o nolente, si troverà coinvolto nelle trame di un complotto che mira a impadronirsi del papato e impegnato a fermarne i responsabili.
La mano divina mette al fianco del commissario Castigliego, quasi in veste di angelo custode, l’arcivescovo francescano Delfo Furiesi, uomo di Dio, di spirito, di preghiera, che si è ritirato in pensione in un convento al Palatino ma pur nella pace del chiostro, non rinuncia alla sua battaglia affinché corruzione, perversione e ingiustizia sociale della Chiesa vengano spazzate via. L’elezione del nuovo Papa potrebbe portare questo suo auspicato cambiamento. Ma l’Italia e il Vaticano sono due stati sovrani con ferree regole di extraterritorialità che potrebbero indurre a errori di procedura forieri di accuse non provabili. Roma e i figli del male non è un giallo classico, ma piuttosto un thriller noir di denuncia – il tema della violenza sui minori è sempre stato ostico da trattare, a maggior ragione in questo caso se non si voleva rischiare di andare oltre – in cui l’assommarsi degli indizi guida il lettore fino a svelare una misteriosa macchinazione. Grazie al suo compito di Sovrintendente Capo della Polizia di Stato a Roma, Maurizi ha maturato una notevole capacità di indagare nell’animo umano, persino negli angoli più bui.
L’intrigo politico premeditato all’interno del Vaticano è senz’altro un tema delicato anzi da prendere con le molle, anche se altri scrittori, soprattutto stranieri, non si sono fatti scrupolo di pescare a piene mani nel torbido. In questo libro, thriller e noir si fondono con misura, rendendo accettabile una trama molto scomoda vista l’ambientazione e la tipologia delle vittime. Il vescovo Casiraghi è un personaggio amorale per cui la conoscenza dell’animo umano rappresenta solo uno congegno di manipolazione per favorire i propri interessi personali. Un essere morboso e inquietante, esaltato nell’ipocrisia delle sue convinzioni e dall’aura di arroganza di potere in quanto vescovo. Le sue ragioni espresse discutendo con Castigliego mirano a ribaltare la morale, al fine di rendere accettabile l’inaccettabile, con il timore dell’impunità che si fa sempre più possibile, man mano che avanza la storia. Sopra tutto e tutti poi incombe possente la longa manus della Chiesa cattolica considerata, invece che entità religiosa, come un team di persone per cui contano solo il potere, la disonestà e la politica.
Patrizia Debicke
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Lo scrittore:
Alessandro Maurizi, scrittore e fotografo, nasce nel 1965 a Tuscania. Sovrintendente Capo della Polizia di Stato. Ḕ presidente dell’Associazione Letteraria Mariano Romiti, insieme a trenta soci fondatori (tutti appartenenti alla Polizia di Stato), crea l’omonimo premio dedicato alla letteratura noir e poliziesca. Con l’Associazione Romiti collabora al festival letterario “Caffeina”, ne cura l’organizzazione degli eventi dedicati ad autori e libri di letteratura gialla, oltre a incontri sui temi della legalità. Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo dal titolo “L’ultima indagine”, secondo classificato al Premio Fedeli. Nel gennaio del 2014 pubblica il suo secondo romanzo giallo dal titolo “Il Vampiro di Munch.” Diversi suoi racconti sono state pubblicate in varie antologie.