Paolo Roversi – Addicted

1508

Editore SEM
Anno 2019
Genere Thriller
192 pagine – brossura e ebook

[divider] [/divider]

La continua ricerca di ciò che ci renda felici, è qualcosa di innato, dentro di noi. Il problema è stabilire ciò che sia in grado di farlo. Spesso finiamo per scambiare ciò che risponde ad un desiderio improvviso, per quello stato di beatitudine di cui andiamo cercando. E la sensazione che si sprigiona nella nostra mente, la scossa che si diffonde nel nostro corpo, diventano qualcosa che crediamo necessario. Qualcosa di cui non si vuole fare a meno. Una dipendenza che può avere diversi gradi di intensità ma che in ogni modo finirà per toglierci la nostra libertà. Perché senza di essa non sappiamo riconoscerci. Perché senza non possiamo vivere. Perché senza è troppo doloroso. Una spinta di cui non possiamo fare a meno e quando scopriamo di esserci costruiti, con le nostre stesse mani, una gabbia intorno, è troppo tardi. Dobbiamo trovare qualcuno che ce ne liberi. Qualcuno che ci mostri come uscirne.
Rebecca Stark ha 38 anni. E’ una bella donna e una brillante psicologa. Vive e lavora a Londra, dove da quindici anni i suoi studi sono incentrati su un certo tipo di disturbo. Un suo vecchio paziente, Grigory Ivanov, 60 anni, un ricco magnate russo, le fa una proposta che potrebbe cambiarle la vita. Soddisfatto di come la dottoressa lo abbia aiutato a risolvere la sua patologia, le propone di dirigere una serie di cliniche che intende aprire. La prima sarà in Italia, più precisamente in Puglia, nel Salento. La Sunrise avrà sede in una splendida masseria restaurata immersa nella natura, lontana da tutto, dove i pazienti potranno avere cura di sé ma, soprattutto, liberarsi dalle proprie dipendenze grazie al metodo Stark. Inizialmente saranno sette gli “addicted” da curare, che poi diventeranno un esempio per chi in futuro deciderà di rivolgersi alle cliniche per guarire. Rebecca, lusingata, accetta immediatamente e una volta sistemati i vecchi pazienti, parte per questa nuova sfida con Dennis, infermiere e suo braccio destro, indispensabile per portare avanti il suo piano di cura. I primi “addicted” vengono da diverse parti del mondo. Generalmente, più che per volontà, sono arrivati a toccare il fondo e cercare di liberarsi dalla propria ossessione è diventata una necessità, spesso imposta da familiari o amici. Sin dal primo giorno, la convivenza non è facile, ognuno ha la propria personalità, le proprie abitudini, le proprie “addiction” e mettere tutto questo insieme in uno stesso posto, crea un alto grado di tensione e dissapori che diventano sempre più palpabili fino ad esplodere. Il metodo Stark riuscirà nel proprio intento? Potrebbe, ma la situazione peggiora quando, durante un temporale, restano realmente isolati dal mondo, e vengono ritrovati i cadaveri di due ospiti. L’impossibilità di chiedere aiuto o di lasciare la masseria, alimenta un panico difficile da tenere a bada perché il sospetto si spande tra i presenti alla clinica Sunrise ingrandendosi a macchia d’olio.

Paolo Roversi torna in libreria con un thriller psicologico che è anche un tributo ad Agatha Christie. L’impressione che ne ricaviamo infatti, è quella di essere finiti dentro un meccanismo perfetto. Un ingranaggio preciso e conosciuto, ma non per questo meno interessante. Anzi l’effetto è proprio opposto. Man mano che i giochi vengono svelati, finiamo per esserne risucchiati all’interno. Il processo si fa sempre più intrigante. La curiosità di sapere sempre più intensa: cercare di scoprire chi si nasconde dietro i delitti che si susseguono diventa una vera propria dipendenza. Lo scopo di questo congegno è portarci a destinazione, alla scoperta del colpevole ma quello che conta davvero, è il viaggio. Ossia come ci si arriva. Perché i personaggi scelti da Roversi sono completi e le loro dipendenze sono debolezze che in grado minore o maggiore possono far parte della vita di ognuno. Ovviamente qui è portato tutto all’estremo: droga, alcool, soldi, scommesse, il sesso, l’uso di internet e dei social, l’alimentazione e lo sport. E rendersi conto di come queste possano prendere il sopravvento nella vita di persone comuni è un’indagine oltremodo interessante.

Il romanzo si dipana su due piani temporali, uno dei quali esiste in funzione di quello presente e sarà necessario per meglio comprendere.
Se il metodo Stark si rivelerà idoneo per liberare il paziente dalle sue patolgie, sarete voi a giudicarlo mentre sarete incollati alle pagine del romanzo capitolo dopo capitolo. Io ho trovato alcuni spunti interessanti. Per esempio il fatto di stare lontani dalla propria dipendenza, evitando ogni sorta di istigazione ed incitamento. Allontanarne persino il ricordo. O il fatto che il paziente debba esser sicuro di voler guarire e nel caso decidesse di rinunciare sia libero di andarsene senza coinvolgere gli altri nella sua decisione. Il fatto di impegnare gli ospiti in diverse attività per distrarli dai loro pensieri ossessivi, per insegnare loro a condividere le responsabilità e il rispetto degli altri.
Una lettura coinvolgente durante la quale non ci si può impedire di analizzare anche le nostre piccole e grandi debolezze. Di domandarsi se saremmo in grado di liberarcene. Se veramente vorremmo farlo o ci sentiremmo privi di parte del piacere della vita, di quello che crediamo ci renda felici. Se davvero sapremmo tenere a bada le nostre ossessioni fino a dimenticarcene. O se, a quelle sbarre, di cui ci siamo circondati, ci siamo fin troppo affezionati.

Federica Politi

[divider] [/divider]

Lo scrittore:
La sua biografia su: http://www.paoloroversi.me/biografia/