Sara Blædel: cinque motivi per leggere “La donna scomparsa”

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Prosegue il blogtour cominciato sulle pagine di 50/50 Thriller, Milanonera, Thrillernord e Peccati di penna, per proseguire su Contorni di noir con “I 5 motivi per leggere La donna scomparsa“, nuovo thriller di Sara Blaedel, pubblicato da Fazi Editore, già  conosciuta ai lettori per i suoi precedenti romanzi.

Sara Blædel, nata nel 1964, prima di dedicarsi alla scrittura è stata editrice e giornalista. Ha pubblicato dieci romanzi, che hanno venduto oltre tre milioni di copie. Tradotta in 37 paesi, è conosciuta come la regina del crime danese. Il suo personaggio più celebre, Louise Rick, è finalmente in arrivo sugli schermi: Bron Studios ha acquisito i diritti tv per l’intera serie con la detective come protagonista. Fazi Editore ha pubblicato nella collana  Darkside Le bambine dimenticate (2017) e La foresta assassina (2018). 

Marco A. Piva, che ha letto il romanzo, ci spiega i cinque motivi per i quali bisogna leggerlo:

1: Perché è il quarto romanzo (almeno in Italia, in Danimarca ne sono stati pubblicati altri)
con protagonista Louise Rick: se avete letto i precedenti, non potete perdervi questo ulteriore episodio della vita della poliziotta di Copenhagen; se non li avete letti, è un’ottima introduzione al personaggio che non anticipa troppo quello che è successo nei romanzi già usciti.

2: Perché, nonostante si tratti di un’autrice nordica, per una volta lo sfondo su cui Sara Blædel fa muovere i suoi personaggi non è una gelida terra sperduta ma una città, Copenhagen. Anche se vediamo la protagonista andare in trasferta più di una volta, portandoci tra l’altro anche in un piccolo villaggio simile a quelli la cui vita apparentemente pacifica tanti autori amano sconvolgere (e altrove, ma non vi anticipo dove).

3: Perché vi viene affrontato il tema dell’eutanasia, un argomento delicato, importante, raramente discusso in romanzi, soprattutto di genere, di cui Sara Blædel parla con garbo e decisione, senza prendere parti ma cercando con successo di presentarci non solo quello che succede “prima” ma anche quanto accade “dopo”, tra chi rimane.

4: Perché i protagonisti, da quelli più rilevanti a personaggi che compaiono solo per qualche pagina, sono ben costruiti e presentati, interessanti e approfonditi, anche quelli presentatici in poche parole.

5: Perché il caso poliziesco è ben costruito, complesso e sorprendente, e per risolverlo la protagonista è costretta a esercitare una buona dose di “pensiero laterale”… ma comunque, una volta letta la risoluzione, tutto ha perfettamente senso.

BONUS: Perché a questo recensore è piaciuto molto!

Articolo a cura di Marco A. Piva

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