Editore Newton Compton
Anno 2019
Genere Thriller
328 pagine – cartonato e epub
Traduzione di S. Buccaro
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Noah da quattro anni ha lasciato Londra e vive nel Devon, in una casa ereditata da una zia, ha fatto l’avvocato ma esercita ancora raramente, scrive libri gialli, ha avuto un discreto successo con i primi due ma beve troppo e non riesce a portare avanti il terzo. Dovrebbe finirlo ma… In realtà Noah è un uomo che si è isolato da tutto e da tutti, è come prigioniero di una malia. Non è mai riuscito a dimenticare, a buttarsi dietro le spalle, ad accettare veramente l’abbandono di April, il suo primo e unico vero amore, poco prima del loro matrimonio. E il suo successivo tradimento con Will, per anni il suo migliore amico, l’ha ferito malamente. Ma il suo amore per April gli pesa ancora addosso peggio di una catena, tanto che molti anni dopo, nel ricevere una telefonata dall’ex amico Will da Tonbridge nel Kent, città della loro comune adolescenza, reagisce storto. Ma quando Will gli annuncia che April è sospettata di omicidio, perché è stata vista litigare con un uomo e più tardi il suo cellulare e un guanto da donna sono stati ritrovati vicino proprio allo stesso uomo pugnalato a morte nella sua macchina lasciata dietro a un pub, non crede alla sua colpevolezza.
Neanche per un istante Noah dubita della sua innocenza: April non può aver fatto ciò per cui l’accusano. Ma April ha tentato il suicidio, è stata soccorsa in overdose, ora è in rianimazione all’ospedale Saint Antony. Poco importa per lui. Deve farsi suo paladino e tornare indietro per cominciare a fare i conti con il suo passato, e con quello della sua “dea”, come la chiamava da ragazzo. Al suo arrivo a Tanbury, April è in coma, sorvegliata dalla polizia distesa in un letto d’ospedale. Non può parlare, né difendersi e ci sono prove schiaccianti che la incastrano. Noah non riesce a trattenersi, deve aiutarla, anche se il farlo lo costringerà a riaprire tutte le vecchie ferite e a rivivere e metabolizzare in qualche modo la fine della loro storia. Anche se per tornare in pista deve affrontare rischi e fatica.
Una intima volontà di riscatto, di sapere finalmente, di affrontare se necessario delle responsabilità, saranno i traguardi da raggiungere per Noah, seguendo un percorso esistenziale affollato di continui flash back attraverso il passato. Assistiamo nel romanzo e viviamo la crescita del protagonista, accompagnando la sua vita dall’adolescenza all’età adulta. Lo vediamo infantilmente ingenuo, sognatore, volutamente cieco? Amico e alleato leale e infine uomo forse fallito, diventato qualcuno che ha perso la fiducia in se stesso e negli altri, che ha perso troppo, tutto? Un giallo con poco sangue. Abbiamo un delitto sì, ma privo di descrizioni macabre. Ma il male presenta tante altre facce. E dunque Una morte silenziosa è piuttosto un romanzo drammatico, basato sulle emozioni, tragicamente introspettivo, sorretto da una trama impostata da due voci narranti. Abbiamo infatti Noah, l’avvocato che beve troppo, il protagonista numero uno: il buono, ma ingenuo troppo ingenuo, fino alla stoltezza direi, insomma poverino non capisce o non vuol capire e in certi momenti è quasi da prendere a schiaffi ed Ella, l’altra voce narrante, che si rivelerà indispensabile a risolvere la cabala investigativa, una quindicenne ricca, di buona famiglia che la trascura, per fortuna coccolata da Gabriela la tata, unica sua ancora di salvezza. Un’adolescente che si rapporta con la sua terapeuta ma con gravi turbe psicologiche e francamente ammetto che ne ha ben donde. Ella, impaurita, sbigottita, riuscirà ad aprirsi solo con la psicologa. E meno male, perché conosce tutti gli indizi che potrebbe chiarire la posizione di April. Ma chi mai darebbe ascolto e credito a una ragazzina? Poi, quando tanti scioccanti particolari tornano a galla, la verità affiora, diventa scontata… O almeno pare…, perché a ogni colpo di scena ne segue un altro, abbiamo appena il tempo di digerirli, di assimilarli e di adeguarci a qualche anomalia volta a sporcare la perfetta immagine dei personaggi.
Ma nella trama di “Una morte silenziosa”, oltre a imperdonabili bugie, ci sono segreti, strane famiglie anomale, la complicità delle istituzioni, la negligenza del sistema giudiziario, e la malasanità, Insomma, tutto e di più di quanto si può chiedere in un thriller.
Patrizia Debicke
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La scrittrice:
Debbie Howells ha studiato Psicologia, è stata un’istruttrice di volo, la proprietaria di un negozio di fiori, e attualmente scrive a tempo pieno. Il suo thriller d’esordio, La donna silenziosa, è stato un successo di critica e di pubblico. Debbie Howells vive nel West Sussex con la sua famiglia.
Patrizia Debicke
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La scrittrice:
Debbie Howells in passato ha studiato Psicologia, è stata un’istruttrice di volo, la proprietaria di un negozio di fiori, e attualmente scrive a tempo pieno. Il suo thriller d’esordio, La donna silenziosa, è stato un successo di critica e di pubblico e i diritti di traduzione sono stati venduti a cifre molto alte in numerosi Paesi. Debbie vive nel West Sussex con la sua famiglia. Per saperne di più: debbiehowells.com