Editore Rizzoli / Collana Nero Rizzoli
Anno 2019
Genere Noir
415 pagine – brossura e epub
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Leggere le indagini del colonnello Annibale Canessa, personaggio straordinario partorito dalla magnifica penna (o meglio immaginiamo dalla tastiera), è assolutamente sconsigliato… a chi soffre di dipendenze! Perché Canessa diventa una droga, per cui il problema che ogni lettore si pone è come faccio quando lo finisco? Difficile attendere il prossimo. Perrone ha costruito un personaggio incredibile contornato da riuscitissimi ‘gregari’, innestandolo in una trilogia mozzafiato giunta al terzo capitolo con ‘L’ultima volontà’, edito da Nero Rizzoli, proseguendo sul cammino intrapreso con i primi due romanzi.
Gialli veri, che raccontano uno spaccato d’Italia e dei suoi tanti troppi misteri insoluti della prima Repubblica, viaggiando su un doppio binario di delitti e misfatti commessi tra gli anni ’70 e ‘ 80 che riemergono in superficie, decenni dopo, innescando una nuova scia di sangue contemporaneo. Milano la protagonista della trilogia, ma ne L’ultima volontà una parte importante della trama si sviluppa nell’Emilia, una volta rossa e partigiana, per andare a scavare in segreti sepolti sotto la fertile terra della pianura padana, nel reggiano, risalenti ai tempi remoti della resistenza partigiana per poi risalire all’estate del 1986. Dove tre carabinieri vengono sacrificati in un’imboscata che finisce sul conto delle Brigate Rosse al capolinea. Trent’anni dopo un brigatista condannato per la strage, un ex ergastolano, in punto di morte, confessa di non aver compiuto quel massacro. Dando il via all’indagine sotterranea di ‘carrarmato’ Canessa, l’ex carabiniere ultra sessantenne che un tempo lontano dava la caccia ai più pericolosi terroristi, rientrato in servizio, arruolato dai Servizi, per inchieste ufficiose che non possono essere svolte alla luce del sole. Come questa, dove un malefico intreccio di istituzioni e malavita costringe Canessa e la sua squadra a calarsi in un inferno di coperture e depistaggi.
Da leggere e da rileggere, per godersi questo supersbirro (ex carabiniere) forgiato dall’acciaio e da un’Italia che vive solo nei ricordi (quella degli anni di piombo), contornato da donne bellissime (forse l’unica vera forzatura narrativa è questa, sono tutte troppo belle, tutte, incluse le vittime o le testimoni) e personaggi che si calano alla perfezione intorno a lui, danzando meravigliosamente nelle pagine che volano veloci grazie alla scrittura di Perrone, un grande giornalista prima, un grande scrittore oggi. Piace in questo terzo romanzo l’evoluzione del personaggio Canessa, più vulnerabile negli affetti, più umano nel comprendere i suoi sbagli, e piace l’evoluzione del suo piccolo mondo, con la bellissima Carla che vive di vita propria e i suoi tre scudieri Repetto, Vampa e Bernasconi che risaltano stagliandosi nella luce emanata da questo personaggio così lontano dai cliché dei commissari che siamo abituati a leggere.
Un uomo nell’ombra, che alterna la forza, che a tratti diventa anche spietatezza contro i ‘cattivi’, alla leggerezza di una persona che sa amare la cucina, il suo mare di cui ha nostalgia, la compagnia dei suoi amici fidati e il gentil sesso. Da applausi anche l’intrecciarsi della trama, le pieghe nascoste, e i personaggi oscuri che animano la parte noir di questo romanzo. E adesso tutti ad attendere il quarto episodio, poi il quinto, il sesto, il settimo. Perché Canessa è una droga e non c’è cura per disintossicarsi.
Fabrizio Carcano
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Lo scrittore:
Roberto Perrone è nato a Rapallo e vive a Milano. Giornalista e scrittore prolifico, ha cominciato al Giornale di Indro Montanelli ed è stato per trent’anni inviato del Corriere della Sera. Oltre alla serie Banana Football Club, per ragazzi, ha scritto numerosi romanzi e saggi. I suoi ultimi libri, pubblicati da Rizzoli, sono La seconda vita di Annibale Canessa e L’estate degli inganni.