Courtney Summers – Sadie

1000

Editore Rizzoli / Collana Argentovivo
Anno 2019
Genere Thriller
367 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Cristina Proto


Courtney Summers sa bene cosa sta per andarci a raccontare con Sadie. Soprattutto in che modo. In una maniera che costringe il lettore a recedere da una modernità tanto funzionale, quanto sterile. Un getto d’acqua sopra una spugna che si assorbe e sparisce. La tecnologia moderna, i social, la comunità virtuale reagisce alle cose assorbendole, ma senza elaborarle, senza cercarne la meccanica e l’origine. Si è dentro un grande circo di audience, di like, di friends, spettacolo dopo spettacolo, dove le eccezioni profonde confermano la regola. Summers riesce con Sadie, a narrarci l’eccezione.
Riesce a far si che quel getto d’acqua sulla spugna si assorba più lentamente del previsto, addirittura avendo a volte una repulsione benefica, un sovvertire la regola del tutto-subito, masticato a tempo di record, digerito nello spazio della notizia successiva fatta scorrere col dito.

La rete, il net ci ha ridotto a fagocitatori estremi, senza alcuna volontà di assimilare o far attecchire le news alla propria vita. Ci può essere un attimo di cordoglio, di partecipazione per una tragedia, dopo si mette il like su un bel gelato in tavola o al gattino. La rete ha annullato l’esigenza del tempo, della sua scansione, della sua secolare metrica, della sua necessità nell’essere partecipi alle cose, ma anche ci ha fatto perdere la misura dell’uomo nei suoi valori e regole fondamentali. Gli stargate che si aprono ci precipitano in un tornado di sensazioni che si annullano le une con le altre, lasciandoci fondamentalmente al di fuori o ai margini di una giusta, corretta sensazione.
Quello che è riuscita a fare la Summers in questo libro è stato riportarci anima, pelle, ossa, col cuore usato come tradotta e punto di collegamento, a considerare una storia, così poco romanzata, da essere vera. L’autrice riesce a farci toccare con mano ogni forma di degrado, morale e fisico, mentale e sociale. Riesce a restituirci un umano sentire.
La storia.
Sadie è cresciuta sola e ha dovuto prendersi cura di sua sorella Mattie. Ma quando Mattie viene trovata morta, l’intero mondo di Sadie crolla. Sadie è determinata a trovare il killer di sua sorella e consegnarlo alla giustizia e perlustra le strade seguendo i pochi indizi che ha per trovarlo.

Quando West McCray -un ragazzo che lavora in radio- sente la storia di Sadie, diventa ossessionato dalla ragazza scomparsa. Inizia così il suo podcast mentre tiene traccia del viaggio di Sadie, cercando di capire cosa sia successo, sperando di trovarla, prima che sia troppo tardi.
La breve sinossi non rende giustizia a un lavoro di costruzione e struttura della storia.
Perché la Summers opta per la via più difficile e controversa.
Raccontare umanità dentro un formato creato per usufruire dell’attimo come un piatto di un fast food.
Un immediato impellente bisogno di guardare e sapere, passando poi oltre, magari a un video di qualche influencer, o di un improvvisato cuoco da youtube, per non menzionare cose peggiori. Ed è proprio la scelta narrativa della Summers ad essere il rischio più alto dell’intero romanzo.
Affidarsi a una narrazione a due voci, affidarsi a un racconto per mezzo di podcast, alternandolo con un dramma a tinte forti di tragedia, di vendetta, di ricerca di fili che sono stati spezzati brutalmente da un omicidio e ancora prima da soprusi.
Sadie è storia di mancanze e privazioni di una vita normale, di vendetta quasi obbligata per chi si è visto strappare dentro una vita dura, violenta, di droga e indifferenza, l’unico vero valore per cui vivere.
La Summers riesce a far straripare queste mancanze come un fiume in piena, dentro un coro a due voci così stonato da funzionare alla perfezione. Quando una stonatura è voluta, non è errore, ma interpretazione coraggiosa.
La caccia all’uomo di Sadie è una lunga nota sbagliata su un pentagramma tanto impalpabile quanto inciso a fuoco.
Tutto il romanzo è un interscambio, le pagine sono voci riprese, dismesse, urlate, soffocate, uccise e resuscitate. Sono dolore, leggerezza, paura, risolutezza, sogni violati, una realtà di volti che girano intorno ai due protagonisti come errori fuori scena o tagli sbagliati insignificanti.

La storia è un podcast seriale, un audiolibro scritto, coscienze incise in maniera differente, ma altrettanto voci e racconto di un mondo sbagliato, prima ancora che un mondo imperfetto. Però una storia che rompe i confini di una piccola cittadina per diffondersi a una costa intera degli Stati Uniti, che ci restituisce il tempo, quello necessario a un pensiero reale e no virtuale.
Sadie è un’anomalia in una società che brucia come un cerino, dimenticandosi di poter essere candela, perché essere candela significa sopportare il tempo che passa, significa essere responsabili delle proprie azioni e del peso delle proprie parole sugli altri, significa soffrire, colare come la cera, disperdersi. Ma significa anche solidificarsi, temprarsi dentro l’attesa, dentro le brutture e i tormenti, significa resistere, ben più di un podcast che diventa storia in più stati soltanto per raccontare un dramma che può tristemente essere catalogato come show e audience se lo si può digerire così in fretta da non sentirne nemmeno il sapore amaro della sofferenza.

Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini


La scrittrice:
Courtney Summers è nata a Belleville, Ontario, Canada, nel 1986 e vive in una piccola città non lontano da lì. Pubblica il suo primo romanzo, Cracked Up to Be, a 22 anni. Celebre per le sue protagoniste problematiche, toste e indipendenti, Courtney è a oggi autrice di sei romanzi, libri che le sono valsi numerosi premi, tra cui l’inserimento nella lista delle “60 Top Millennial Women under 30”. Sadie ha vinto l’Edgar Award 2019 nella categoria Best YA Fiction, premio assegnato dall’organizzazione Mystery Writers of America alla migliore opera di genere giallo, horror e thriller.