Matsumoto Seichō – La ragazza del Kyūshū

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Editore Adelphi – Collana Fabula
Anno 2019 ristampa
Genere Giallo – Poliziesco
208 pagine – brossura e epub
Traduzione di Gala Maria Follaco


La giustizia e la vendetta, a volte, sono divise solo da un impalpabile velo e quando lo stesso si squarcia allora può capitare che si confondano in un’unica spirale per dare vita a quei moti dell’animo umano che spesso vengono seppelliti dall’educazione, dalle convenzioni sociali, dal timore della legge comune. Parte da tutto questo il romanzo di Matsumoto e continua ad amplificare lo stesso concetto pagina dopo pagina traendo sostentamento dalle mille convenzioni collettive, politiche ed economiche della società giapponese.

Kiriko è una giovane donna di vent’anni decisa a salvare la vita del fratello accusato dell’omicidio di una anziana donna del Kyushu, incantevole e lontana provincia del Giappone, dalla vita non proprio specchiata e che si era fatta qualche nemico prestando denaro a tassi altissimi. La giovane donna, nonostante la confessione del fratello che lei crede essere stata estorta, continua a pensarlo del tutto innocente e vittima di una ingiustizia legale, oltre che civile. Così, dopo aver messo da parte tutto il denaro possibile e avere chiesto qualche giorno di ferie nella società in cui lavora, parte per la capitale alla ricerca di un avvocato che sulla carta e nell’opinione comune è considerato un vero principe del foro, forse l’unico in grado di poter far assolvere e scagionare suo fratello.
Kiriko, però, è senza appuntamento, senza soldi e con l’ingenuità tipica della ragazza di provincia che tenta il tutto per tutto nella capitale ma senza sapere con precisione come muoversi. La sua storia è commovente quanto il suo aspetto ancora da ragazzina e la sua caparbietà infantile. Ma tutto questo non basta a convincere il grande e famoso avvocato a interessarsi di un caso che gli sembra evidentemente perso in partenza, tantopiù che dovrebbe lavorare praticamente gratis.
Ma il destino, a volte, è beffardo fino alla fine e mentre il fratello della ragazza sta per incontrare la sua sorte in prigione lei si trova di fronte la Nemesi che tra giustizia e vendetta spazzerà i vecchi fantasmi e ne creerà di nuovi.

Leggendo La ragazza del Kyushu si comprende alla perfezione la meraviglia e l’attualità di un giallo classico. La maestria nel costruirlo e l’aspirazione autoriale a renderlo senza tempo. I romanzi come questo attraversano le generazioni in leggerezza e sono da memento per tutti i nuovi scrittori. Kiriko possiede caratteristiche che qualsiasi altra ragazza determinata e che lavora guadagnando relativamente poco ha anche in questa società attuale, l’atteggiamento del famoso avvocato della capitale è riscontrabile parimente, ora, in tanti uomini di successo che hanno la fortuna di lavorare in una grande città, il senso di ingiustizia e impotenza di chi non ha le possibilità economiche dei ricchi è lo stesso che viene percepito adesso in tante fasce sociali. Eppure La ragazza del Kyushu è stato pubblicato per la prima volta nel 1961 e l’intento dell’autore era dare vita a un giallo che tra atmosfere ovattate e presenze impalpabili avesse in qualche modo anche un contorno di noir.
Il risultato è un’opera senza tempo, con una suspense da grande maestro e un ritmo e un linguaggio dai quali chi ha ambizioni di scrittura dovrebbe soltanto imparare. Alla stessa maniera, il giallo di Matsumoto è una sorta di viaggio in Giappone, soprattutto in ciò che era quella splendida terra sessanta anni fa, con tutte le sue contraddizioni e cerimonie, le sue ritualità e il suo affacciarsi alla modernità. Un giallo completo, insomma, dove la tensione è la narrazione stessa e il linguaggio la spina dorsale della storia.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Seicho Matsumoto (1909-1992) è stato un giornalista e scrittore giapponese. Autore molto conosciuto in patria e vincitore del premio Akutagawa nel 1953, ha scritto oltre 300 romanzi e diversi racconti. Da alcuni definito il “Simenon giapponese” è stato pubblicato per tre volte nel Giallo Mondadori: La Morte è in Orario del 1957 è l’opera più conosciuta, seguita da Come sabbia tra le dita del 1961 e Il palazzo dei matrimoni del 1998. Le tematiche dei suoi gialli affondano spesso le radici nei problemi sociali giapponesi, il tutto unito ad una predilezione per l’indagine strettamente logica ed intuitiva. Nel 2018 Adelphi ha pubblicato Tokyo Express, apparso nell’edizione originale nel 1958, da cui è stato tratto nel 2007 il film Ten to sen, con Takeshi Kitano.