Editore Einaudi / Collana Stile libero big
Anno 2019
Genere Thriller
632 pagine – brossura e epub
Traduzione di Eva Kampmann
Ecco, stavolta era il “Giro dei Giovanni” ovvero avevo nelle letture da recensire due Joe, uno americano e uno norvegese, entrambi rockstar nel loro ambiti, entrambi proficui produttori di novelle che messe in fila farebbero una discreta figura. Come dicevo per l’altro, anche qui il discorso non è molto diverso: l’essere produttori di racconti con la ripetitività dei suddetti è un sempre più esporsi a inevitabili scivoloni dai quali ci si riprende in modi vari e variegati. Ora del nordico ho letto molto all’inizio della sua carriera, quando ancora non era esplosa la bolla Nesbø o quando ancora nessuno aveva tolto la statuina di Larsson e messo al suo posto la sua. Poi la consacrazione, i film e quant’altro. Ecco, la complicazione viene qui: raccontare un autore in auge mettendone in luce i limiti. Si passa da snobisti, da quelli mai contenti e tanto altro. Certo questi sono i miei due cent, che valgono due cent e non di più. Ma rimango sempre dell’idea che siano pochi – anzi, al momento non ne ho in mente nessuno – che all’aumento esponenziale dei loro libri siano in grado di rimanere fedeli a quello che erano (anche Stephen King è caduto in questa trappola). Vediamo perché.
Siamo alla dodicesima mise-en-place per quanto riguarda Harry Hole (o Enrico Buco, provate a tradurre in italiano i nomi dei protagonisti e riderete spesso fino alle lacrime) e se siete tra coloro che lo hanno seguito, anche in modo non sistematico, in tutte le sue avventure potrebbe accadere quello che capita a Creosote, protagonista di uno sketch gastronomico ne “The Meaning of Life” dei Monty Phyton (vi lascio googlare nel caso). Ora, è accettabile che in una serie di racconti, come è oramai usanza, ce ne siano alcuni più riusciti di altri o che piacciano di più. Inoltre, per chi è affezionato lettore, ecco che a ogni nuova avventura si abbia la sensazione di conoscere tutto e tutti in modo molto più approfondito dell’autore stesso (altro segnale che la produzione seriale porta a inevitabili dimenticanze). Accade poi, d’un tratto, senza alcun preavviso, che ciò che appare come una delle tante vicende in cui vedremo agire il nostro beneamato protagonista, si tramuti invece nella volta in cui il nostro protagonista viene smantellato, distrutto e rimpiazzato da qualcun altro, qualcuno che non riconosciamo più.
Senza dover tirare in ballo la trama, abbiamo un’inizio al fulmicotone, una roba che a leggerlo uno si gasa tutto, e non aspetta altro che andare avanti. Poi la sorpresa di veder sparire uno dei personaggi che oramai conosciamo meglio del nostro vicino di casa. La trama è quella: Harry deve lavorare ai margini dell’indagine per via della solita cosa problematica che ha fatto e allora via alla sfilza di azioni illegali per risolvere il tutto. Un formato che ha funzionato come un orologio svizzero, finora. Stavolta s’inceppa. S’inceppa perché le azioni illegali e al limite del lecito hanno senso se al personaggio fornisci una potente qualità redentrice che bilanci questo suo essere fuori dagli schemi. Altrimenti hai a che fare con un personaggio infantile, illogico, egoista e senza alcuna consapevolezza di sé. Ecco quello che è successo a Harry.
La cosa, ahimè, prosegue anche nel modo con cui il caso viene risolto: indizi che si palesano in modo improvviso come grazia ricevuta, confessioni e stream-of-consciousness dei colpevoli che giungono con misura shakespeariana (sarà che prima di questo aveva scritto Hamlet?) e servono sul piatto d’argento motivazioni e metodi. Il tutto con la ciliegina sulla torta: il nostro che porta a casa la ghirba in modo assurdo e rocambolesco. Per un attimo pensavo di leggere uno 007…
Ciò non toglie che, nonostante queste mie remore, considero questo autore uno fra i migliori del panorama della letteratura nordica e anche questo ultimo libro non poteva mancare nella mia libreria.
Michele Finelli
Lo scrittore:
Jo Nesbø è uno dei piú grandi autori di crime al mondo. I suoi libri hanno venduto oltre 40 milioni di copie. È nato a Oslo nel 1960. Ha giocato a calcio nella serie A del suo Paese, ha lavorato come giornalista free lance, ha fatto il broker in borsa. Tutt’oggi suona regolarmente con la band norvegese dei Di Derre. Della serie con protagonista l’ispettore Harry Hole, presso Einaudi ha pubblicato: Il leopardo, Lo spettro, Polizia, Il pipistrello, Scarafaggi, Nemesi, Il pettirosso, La stella del diavolo, Sete, L’uomo di neve e Il coltello. Presso Einaudi sono usciti anche i thriller Il cacciatore di teste, Il confessore, Sangue e neve e Sole di mezzanotte. Nella uniform edition in Super ET, con le copertine di Peter Mendelsund, sono finora usciti: Il pipistrello,Lo spettro, Scarafaggi, Il leopardo, Nemesi, La stella del diavolo, La ragazza senza volto, Sole di mezzanotte, Il confessore, Polizia, Il pettirosso, Sete e L’uomo di neve.