George Pelecanos – L’uomo che amava i libri

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Editore SEM
Anno 2020
Genere Giallo
223 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Giovanni Zucca


C’è una linea sottile che separa ciò che è bene da ciò che è male. Un confine impreciso e slabbrato dov’è facile lasciarsi conquistare da quello che si vede, precipitando in luoghi oscuri che minacciano di avvolgere le anime tra ombre da cui è poi difficile riemergere. Un terreno scivoloso e franabile in cui bisogna mettere attenzione in ogni passo compiuto scansando l’abisso che alimenta la vertigine.

“Non è una fantasia che si fanno un po’ tutti, quella di poter ricominciare da capo?”

Dopo diversi anni di assenza, SEM riporta sugli scaffali delle librerie italiane George Pelecanos, con il suo ventunesimo romanzo, “L’uomo che amava i libri”.
Siamo a Washington. Michael Hudson è un carcerato. In prigione, grazie ad Anna, responsabile del servizio bibliotecario all’interno della struttura, sta imparando ad apprezzare la lettura, divorando un libro dopo l’altro assaporandone il potere che hanno di portarlo fuori dalle sbarre, nelle vite e in luoghi sconosciuti. Un investigatore privato scorge in lui una possibilità e fa cadere ogni accusa nei suoi riguardi manipolando un testimone. Una volta fuori, intenzionato a ricostruire il suo futuro, si trova però a fare i conti con il debito che ha verso l’uomo che lo ha liberato che lo spingerà di nuovo ad oltrepassare quella linea sottile tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato arrivando a rischiare molto.

George Pelecanos ha scritto un romanzo dalle tinte noir in cui ho conosciuto la sua grande capacità di raccontare la vita della gente comune che si dibatte nei giorni cercando di restare a galla con ogni mezzo in un fiume in piena. Protagonisti che sono descritti nelle loro pieghe più intime con una facilità e una fluidità di linguaggio da cui ci si sente trasportati attraverso un continuo crescendo di emozioni che si alternano alla tensione avvertita nel pericolo sempre più imminente, con il rischio di muovere quel fatidico passo dal quale poi non ci sarà ritorno.
Michael Hudson, è un personaggio autentico. Consapevole dei propri sbagli e del desiderio di ricominciare a vivere dalle piccole cose, con un lavoro umile che lo renda però sereno e gli permetta di tornare a guardare al futuro arricchito dalle proprie esperienze. Un ragazzo di ventotto anni che subisce il fascino del pericolo e del crimine, della sua abilità nel districarsi nelle situazioni ma che prova a tenere a bada questa sua predisposizione.
Phil Ornazian è l’investigatore privato che lo ha liberato intuendo in lui un lato oscuro che vuole sfruttare a suo favore. Un uomo che ama la propria famiglia ma che ha bisogno di passare il suo tempo fuori di casa accostando alla sua attività investigativa delle vere e proprie operazioni punitive da cui ricava un guadagno, coadiuvate da un poliziotto in pensione, nei confronti di criminali, spacciatori e papponi.

Ho amato questo libro sia nella rincorsa al crimine che nelle pause in cui mi sono aggirata attorno alla vita dei suoi protagonisti, con i loro dubbi, le loro insoddisfazioni, i loro sogni cercando di mettere a fuoco la situazione della società in cui si trovano ad agire.
Tantissimi gli autori citati e i romanzi suggeriti. Bellissimi gli spazi dedicati alla lettura, a come questa sia importante per aiutarci a capire noi stessi e gli altri, per le vie di fuga da realtà dolenti, per gli angoli in cui sentirci accolti, per i diversi approcci che si possono avere verso un medesimo libro.
Molteplici gli spunti di riflessione: quanto sia necessario avere qualcuno vicino, come si possa essere disposti a nascondere lo sporco sotto un tappeto per mantenere la patina luccicante dell’apparenza, la nostalgia di guardare al passato e ricordarlo migliore di come fosse in realtà, l’importanza di conservare memoria dei fatti per non imbattersi nei medesimi errori, e

“Che le cose cattive continueranno a succedere, perché il mondo è fatto così. Ma una piccola gentilezza può diradare le tenebre.”

Federica Politi


Lo scrittore:
George Pelecanos (1957), di origine greca, prima di approdare alla scrittura ha fatto innumerevoli lavori tra cui il barista, il cuoco, il venditore di scarpe ed elettrodomestici, mestieri che farà poi svolgere a molti protagonisti dei suoi romanzi. Pelecanos è un grande amante della musica soul e rock degli anni sessanta e settanta. Ha vinto il premio “Raymond Chandler” in Italia, il “Falcon” in Giappone e il “Grand Prix Du Roman Noir” in Francia. È stato ospite al Festivaletteratura [1] di Mantova nel 2004. Scrive per giornali e riviste come il Washington Post, GQ, il New York Times, Mojo, Uncut e molte altre. È stato distributore cinematografico: ha lavorato con i fratelli Coen e ha fatto conoscere negli Stati Uniti The Killer di John Woo. Scrive anche per la televisione. È uno dei creatori e soggettisti di The Wire, serie poliziesca pluripremiata della HBO e ha scritto una miniserie televisiva sullo sfondo della seconda guerra mondiale prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks intitolata The Pacific. Sempre per il canale via cavo HBO ha creato la serie The Deuce – La via del porno, incentrata sulla nascente industria pornografica nella New York degli anni settanta. Attualmente vive a Silver Spring, Maryland, con moglie e tre figli.