Alessandro Robecchi – I cerchi nell’acqua

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Editore Sellerio / Collana La memoria
Anno 2020
Genere Poliziesco
416 pagine – brossura e epub


La morte di qualcuno, il dolore che ne scaturisce, non rimane mai un evento isolato fine a se stesso. Da esso si allarga un’onda d’urto che investe le persone che gli stavano vicino modificandone i caratteri, mutando il corso degli eventi e la visione stessa del proprio futuro. Ma spesso, quando muore qualcuno, l’incredulità e l’incapacità di comprendere e accettare ciò che è successo crea dei cerchi nell’acqua come quando un sasso ci viene lanciato. E questi cerchi lentamente s’ingigantiscono fino a raggiungere e toccare distanze lontane, minacciando di arrivare a sommergere i più insospettabili. Chi, magari, si sentiva al sicuro nel proprio posto.

“Il delitto, qualunque delitto, dalle botte al furto in casa, fino all’omicidio, crea una scia di dolore che non è possibile calcolare. Il sassolino nell’acqua ferma produce un cerchio, poi un altro, poi un altro, i cerchi si allargano.”

Alessandro Robecchi torna in libreria con un nuovo romanzo, edito da Sellerio, “I cerchi nell’acqua”, settimo libro legato alla serie di Carlo Monterossi, dove si avverte l’intenzione dell’autore di mettere in evidenza i problemi di comunicazione che si creano tra i vari strati sociali, la difficoltà di comprendere la vita di chi non appartiene al proprio ambiente, la crepa che si schiude quando si capisce che ciò che è giusto fare non corrisponde perfettamente, o in nessuna maniera, a ciò che è legale.
Il romanzo si apre nell’elegante e prestigioso appartamento di Carlo Monterossi, autore di uno dei più affermati programmi tivù spazzatura, dove riceve a cena la sua compagna Bianca Ballesi e il suo amico, il sovrintendente di polizia Tarcisio Ghezzi con la moglie Rosa. Occasione che gli permette di appartarsi dalle rispettive donne, e ricavare una bolla nel tempo in cui il Monterossi possa ascoltare ciò che il Ghezzi gli deve rivelare.

“Perché forse è così che bisogna fare, ogni tanto, nella vita: sedersi, non dire nulla, ascoltare.”

Il racconto di Ghezzi si srotola attraverso tre indagini: una ufficiale, di cui si occupa però Ruggeri, che indaga sull’omicidio di un antiquario trovato morto nella sua bottega; e due ufficiose. Carella, che ha preso un paio di settimane di ferie, evento più che unico per lui, per seguire un tizio appena uscito di prigione, inseguendo una vendetta che è diventata la sua personale, vittima dell’impotenza che si cela dietro a quei cerchi di dolore che vanno allargandosi nell’acqua ferma. Il Ghezzi invece, viene contattato dalla Franca, prostituta, con la quale si era conosciuto trenta anni prima quando aveva fatto arrestare il di lei compagno che faceva il ladro, tale Salina che è scomparso da qualche giorno dopo aver lasciato un enigmatico biglietto in cui sostiene di aver visto qualcosa che non doveva vedere e per questo si sente in pericolo. Da queste tre storie ci troviamo pagina dopo pagina avviluppati in una trama che ci porterà a sbrogliare quello che si rivelerà il nodo di un’unica matassa.

Credo che questo sia uno dei più belli tra i suoi romanzi. La scrittura di Robecchi si conferma una delle più preziose nel panorama italiano, non solo per lo stile ineccepibile ma anche per la sua capacità di essere pungente, facendo luce sulle incongruenze, sulle ossessioni, sulle debolezze della società. In questo romanzo riesce a evidenziare quanto sia facile giudicare la vita degli altri senza mai arrivare a comprenderla, senza riuscire a mettersi esattamente al loro posto. Come certi dettagli siano da subito importanti e il loro ricordo continui da aggredirti nel tempo come un’onda a intervalli regolari.
È in questo romanzo che più degli altri, la differenza tra il carattere impulsivo di Carella e quello pacato di Ghezzi s’incontrano moderandosi a vicenda: cercando di trattenersi nell’uno tanto quanto a tendersi nell’altro, in un dialogo a volte fatto di parole, spesso di silenzi in cui sanno ritrovare un equilibrio che è minacciato di venire spezzato.
Una storia di sbirri, dove ai protagonisti si affiancano gli altri personaggi di strada che si fanno peso dei propri giorni, vittime di attese a non si sa più che cosa, in una continua lotta dove ogni singolo evento si fa personale. E dove resta veramente impossibile scansarsi lasciando passare quegli infiniti cerchi nell’acqua.

Federica Politi


Lo scrittore:
Alessandro Robecchi è stato editorialista de Il manifesto e una delle firme di Cuore. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza. È stato critico musicale per L’Unità e per Il Mucchio Selvaggio. In radio è stato direttore dei programmi di Radio Popolare, firmando per cinque anni la striscia satirica Piovono pietre (Premio Viareggio per la satira politica 2001). Ha fondato e diretto il mensile gratuito Urban. Attualmente scrive su Il Fatto Quotidiano, Pagina99 e Micromega. Ha scritto due libri: Manu Chao, musica y libertad (Sperling & Kupfer, 2001) tradotto in cinque lingue, e Piovono pietre. Cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011).
Con questa casa editrice ha pubblicato Questa non è una canzone d’amore (2014), Dove sei stanotte (2015), Di rabbia e di vento (2016), Torto marcio (2017), Follia maggiore (2018), I tempi nuovi (2019) e I cerchi nell’acqua (2020).