Marco G. Dibenedetto – L’assassino di giocattoli

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Editore Buendia Books / Collana Fiaschette
Genere Noir
Anno 2020
28 pagine – epub


Chi siamo noi? Cos’è che ci definisce?
Il nostro carattere, la nostra educazione, la nostra famiglia?
E saremmo lo stesso noi se fossimo nati altrove?

A scoprire il fondamento di questi interrogativi di solito sono le persone che scoprono di essere state adottate. Di appartenere per DNA e cultura a qualcosa di altro. Per alcuni può essere una scoperta sconvolgente, per altri una scoperta piacevole, per altri ancora una vera e propria finestra che si apre sull’abisso.

Ed è questo che succede a Luca, ragazzo di buona famiglia, cresciuto con possibilità e mezzi e a cui la vita sembra avere srotolato un tappeto rosso di occasioni e di affetti. E proprio quando sembra essere arrivato in cima al suo successo personale ed è in procinto di partire per gli Stati Uniti, tutto precipita e lui cade rovinosamente dalla piramide della vita perfetta che ha condotto fino a quel momento.

Tra vari fogli e il passaporto che gli serve per partire Luca trova un documento in cui si attesta che la famiglia che lo ha cresciuto, che gli ha dato un’esistenza perfetta, in realtà, non è la sua famiglia biologica. Chi sono quindi i suoi veri genitori e perché lo hanno dato in adozione?

È proprio il caso di dire: viva il racconto.
Questa forma letteraria che sembra nata come trampolino di lancio per permettere agli autori di “farsi le ossa” prima di affrontare il romanzo compiuto, e che invece è complicatissima da realizzare perché si deve raccontare tutto per bene e anche con un buon finale nel quarto delle pagine. Bisogna essere bravi. Superbravi anzi. E non tutti ci riescono. E non tutti i racconti sono ugualmente buoni e validi.

L’assassino di giocattoli invece lo è e Marco G. Dibenedetto con questo lavoro spiega mirabilmente e con efficacia come va scritto un racconto, in particolare un racconto noir, dove, come succede per i romanzi noir compiuti, l’aspetto sociale è parimente importante quanto lo è la suspence. Ciò che colpisce immediatamente in questo racconto è infatti la difficoltà che incontra il protagonista nella ricerca della verità. E non perché Luca non è abbastanza determinato o in grado di fare delle appropriate ricerche, ma perché finisce sempre con lo scontrarsi con il muro di gomma della burocrazia e della voluta omertà di funzionari che invece dovrebbero, loro per primi, rispettare la legge, oltre che farla rispettare.

E allora la ricerca personale del protagonista diventa una denuncia sociale, scopre altarini vergognosi, e affronta il complicato e attualissimo tema delle adozioni, il tutto condito da una scrittura brillante, a tratti ironica, precisa e moderna.
L’assassino di giocattoli è davvero una bella lettura.
Con un finale magnifico che sarà sicuramente apprezzato dai lettori e certamente non mancherà di far riflettere.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Marco G. Dibenedetto insegna in una scuola media superiore a Torino. Svolge anche l’attività di psicoterapeuta come libero professionista. È uno dei membri fondatori del gruppo di scrittori ToriNoir e dal 2017 collabora con il settimanale La Voce di Settimo Torinese. Tra i suoi romanzi e racconti si ricordano la serie dedicata all’ispettore Rubatto (Golem Edizioni), Porta Palazzo in noir del 2016, Il Po in noir del 2017 e Montagne in noir del 2018, editi da Edizioni del Capricorno e in allegato con La Stampa.