Editore Solferino Collana Narratori
Anno 2019
Genere Giallo
236 pagine – rilegato e pub
“La notte rosa” è il terzo romanzo dell’annunciata tetralogia riminese di Gino Vignali, più noto come autore comico per la televisione: è lui il Gino della celeberrima coppia Gino & Michele.
Protagonista è il vice questore (al maschile perché lei preferisce così) Costanza Confalonieri Bonnet, milanese DOC di famiglia nobile, una donna di cui tutti notano anzitutto l’incredibile bellezza. E questo, ovviamente, le lascia l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda gli uomini (e anche le donne, in certi casi) cui accompagnarsi, il che le crea qualche problema quando, assente il sindaco Riccardo Milani con il quale passa spesso notti di fuoco, viene contattata dall’avvocato e proprietario di un peschereccio Valentino Costanza, un uomo che le fa battere il cuore. Abbiamo incontrato la Confalonieri Bonnet, oltre che nei due romanzi precedenti di Vignali, anche nel racconto che lo stesso autore ha donato alla raccolta “Giallo al Cabaret” (libro recensito su questo stesso blog) quando, ancora commissario di stanza a Milano, ha indagato su un caso ambientato allo Zelig.
Problemi sentimentali del vice questore a parte, questo romanzo comincia durante la notte rosa di Rimini, il “capodanno estivo” come viene spesso definito all’interno del libro. Costanza è incaricata della sicurezza della manifestazione, ma la mattina dell’ultimo giorno l’amato figlio quattordicenne Andrea, astro nascente del tennis italiano, che si trova a Rimini con il padre per qualche giorno, sparisce; è stato visto insieme a tre russi, due ragazzi e una ragazza. Si scopre presto che i russi sono i tre figli di un criminale che la Confalonieri Bonnet ha arrestato qualche mese prima (nel primo romanzo della serie, “La chiave di tutto”), e che andrà a processo di lì a poco. La ricerca è frenetica, ma ben presto c’è una sorpresa.
Poco più tardi, non lontano da Rimini, viene trovata un’auto crivellata di colpi di AK-47 e bruciata con dentro tre cadaveri.
Nel frattempo, la notte rosa sta andando benissimo dal punto di vista della sicurezza. L’ultima serata, chiusa dalla influencer Giulia Ginevra Mancini, figlia di una compagna di scuola di Myrta Albanese, medico legale e confidente intima di Costanza, sembra andare liscia, ma la mattina dopo si scopre che la Mancini è sparita.
Si riunisce allora la squadra omicidi della Confalonieri Bonnet, composta dal fidatissimo ispettore capo Orlando Appicciafuoco, uomo maturo, un siciliano coltissimo; dal vice sovrintendente Emerson Leichen Palmer Balducci (Vignali gioca molto con il fatto che in Romagna molti sono i nomi propri particolarmente fantasiosi: in questo romanzo troviamo anche un signor Villa che di nome fa Aston in onore della squadra di calcio londinese), buon calciatore dilettante e ignorante come una capra, ma attento e di buon cuore; e dall’agente scelto Cecilia Cortellesi, una bergamasca timida, mago dell’informatica, che da qualche mese è fidanzata con il collega Balducci.
La scrittura di Gino Vignali, come ci si può aspettare vista la ragione per cui l’autore è noto al grande pubblico, è estremamente briosa, in certi passaggi quasi comica, in particolare quando Balducci è alla ribalta; ma questo romanzo è un thriller con tutti i crismi, con vari colpi di scena e sorprese, con i problemi sentimentali e familiari della protagonista che contribuiscono a renderle il lavoro più difficile, con il cameratismo tra i quattro componenti della squadra che glielo alleggeriscono.
Questo romanzo estivo è dunque una bella lettura, un libro che vola via in poche ore grazie alla vivacità della scrittura e al fatto che l’indagine descritta risulta appassionante. I personaggi, poi, che a primo acchito sembrano un po’ delle macchiette, si rivelano presto sfaccettati e ben costruiti, almeno quelli principali. Un romanzo, insomma, che ho letto con molto piacere e che consiglio caldamente.
Marco A. Piva
Lo scrittore:
Gino Vignali è nato a Milano. Il suo nome è da anni legato a quello di Michele Mozzati, un sodalizio nato ai tempi dell’università e che li ha resi celebri come Gino & Michele.
Tra le tante attività, sono tra i fondatori dell’agenda Smemoranda, hanno partecipato alla nascita del cabaret Zelig e ideato l’omonima trasmissione televisiva.
In coppia con Michele ha pubblicato numerosi libri, di narrativa e non, tra cui Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano (1991) e Neppure un rigo di cronaca (2000).
Dopo i vari libri scritti con Michele, Gino Vignali ha esordito come giallista con la Chiave di tutto (Solferino 2018) a cui è seguito Ci vuole orecchio (2019): i primi due romanzi di una tetralogia riminese ambientata nelle quattro stagioni.