Gwen Florio – Le ragazze del Dakota

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Editore Marsilio / Collana Farfalle
Anno 2019
Genere Thriller
312 pagine – brossura e epub
Traduzione di Fabio Zucchella


Lola Wicks è una giovane e brillante giornalista di Baltimora che ha lavorato come corrispondente in Afghanistan: abituata a operare a lume di candela, con le bombe che deflagrano a poca distanza, è difficile per lei calarsi nella quotidianità di Magpie, cittadina freddissima e sperduta nel Montana, eppure ha deciso di stabilirvisi per amore di Charlie Laurendeau, lo sceriffo di origini native del paese, con cui ha una relazione. La loro storia causa qualche problema di deontologia professionale e per questo, quando viene ritrovato il cadavere di Judith, una ragazza indiana scomparsa da alcuni mesi, il giornale per cui scrive Lola assegna ad altri il compito di reperire informazioni sulle indagini. Per la nostra protagonista però, il richiamo è irresistibile, e il suo istinto e la ricerca della verità le impongono di investigare comunque.

Circostanze e indizi la portano molto lontano da casa, fino in North Dakota, in una delle numerose boomtown nate dopo la scoperta di nuovi giacimenti di petrolio. Lì si vocifera che la bellissima Judith si guadagnasse da vivere facendo la spogliarellista in uno dei tanti locali malfamati della città, intrattenendo gli operai addetti ai pozzi.
Possibile che una ragazza intelligente come lei avesse scelto di vivere così? Ed è ipotizzabile che la sua morte sia in qualche modo legata alla sparizione di altre ragazze dalla riserva indiana?

L’autrice ci catapulta in questo nuovo Far West in cui la vita di chi lavora ai pozzi vale meno di niente, in cui gli operai vengono sì ben pagati ma costretti a vivere stipati in miseri alloggi messi a disposizione dalle società petrolifere: è un impiego sporco e pericoloso in cui farsi male o morire è un rischio usuale e nel quale la lontananza dalla famiglia porta alla solitudine, all’abbruttimento e all’eliminazione di qualunque regola civile.

E NO, tutto questo non giustifica né autorizza il sistema di sfruttamento della prostituzione, la perdita di principi etici, la visione delle donne come oggetto. Alcune ragazze scelgono volontariamente di condurre questa vita, attirate dai soldi facili, ma molte altre vengono irretite e obbligate a esibirsi in squallidi locali o addirittura preservate in veste di merce rara da vendere al miglior offerente.

Davvero vuoi andare nella casetta in cui si può comprare ogni genere di mercanzia?”

La legge chiude un occhio, spesso li chiude tutti e due e si volta dall’altra parte, norme e precetti sembrano non esistere più di fronte al boom petrolifero che legittima qualsiasi comportamento immorale ed è in questo contesto aspro e insidioso che Lola si muove alla ricerca di prove.

Nell’affrontare questi temi attuali, scabrosi e violenti, l’autrice riesce a calibrare la giusta dose di thrilling e buoni sentimenti: accanto agli omicidi e all’orrore sa far commuovere quando descrive la fierezza della comunità dei Piedi Neri che conserva e tramanda tradizioni, che sa accogliere, che si fa tutt’uno di fronte alle esigenze di ogni suo singolo membro; nessuno viene mai lasciato solo in quella che assomiglia ad una bellissima famiglia allargata. Gwen Florio sottolinea e dipinge con attenzione la forza e l’amore delle donne in generale e delle madri in particolare che avranno un ruolo risolutivo nell’epilogo della storia. Il finale – un po’ stucchevole se vogliamo, ma gradito – dopo tanto abominio ci lascia un dono prezioso, la speranza, e non è poco.

Francesca Mancini


La scrittrice:
Gwen Florio, giornalista candidata per tre volte al Premio Pulitzer, è stata corrispondente in alcune delle zone più pericolose del pianeta, come Afghanistan, Iraq e Somalia. Membro di International Thriller Writers e di Mystery Writers of America, per The Strand Magazine è tra le dieci autrici di polizieschi da leggere a tutti i costi. Vive a Missoula, nel Montana.