Patricia Highsmith – Sconosciuti in treno

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Editore La Nave di Teseo
Anno 2021
Genere Thriller
384 pagine – brossura e epub
Traduzione di Ester Danesi Traversari


Guy Haines è un giovane architetto di circa trent’anni che sta compiendo le sue prime grandi esperienze in ambito lavorativo.
Si trova su un treno diretto a Metcalf, dove vive sua madre e sua moglie Miriam, con la quale sono separati da diverso tempo ma che si ostina a non concedergli il divorzio. Lei è incinta di un altro uomo e lui vorrebbe ricostruire il suo futuro attorno alla sua storia con Anne, di cui è innamorato, arrivando a creare qualcosa di solido che abbia inizio con il loro matrimonio. Ma la moglie, nonostante abbia sempre avuto un atteggiamento piuttosto libertino verso l’altro sesso, piuttosto che liberarlo dalla sua presenza si ostina a tenerlo legato a sé impedendogli di iniziare quella nuova parte della sua esistenza che tanto desidera.
Mentre è totalmente assorto nei propri pensieri, ostaggio delle sue preoccupazioni, un giovane si siede davanti a lui. Dapprima finge indifferenza abbandonandosi al torpore, poi lentamente la sua presenza pretende tutta la sua attenzione imbastendo una discussione a cui Guy si sente quasi costretto a partecipare.
Charles Anthony Bruno, così si chiama l’altro passeggero, è un giovane uomo molto ricco che ancora vive con la famiglia, subendo la presenza di un padre tiranno che non gli lascia la sua libertà personale né economica, giudicando nemmeno troppo velatamente non solo ogni sua azione ma persino i suoi atteggiamenti e certi lati del suo carattere.
Mentre i due si confidano i propri problemi, Bruno, da sempre appassionato di letteratura gialla e di tutto ciò che riguarda ogni ambito del delitto, arriva a formulare un’ipotesi che suscita in Guy quasi una sensazione di sgomento spingendolo ad abbandonare la conversazione.

“Uccideremo l’uno per l’altro! Capisce? Io ucciderò sua moglie e lei ucciderà mio padre. Ci siamo incontrati in treno e nessuno sa che ci conosciamo. Un alibi perfetto!”

Da questa proposta di Bruno si scatenano una serie di eventi che danno il via ad un romanzo che non è un thriller per i colpi di scena che si susseguono, ma per la crescente tensione provocata nel lettore che si sente incastrato in una situazione da cui non sembra esserci via di scampo.
“Sconosciuti in treno”, è un romanzo di Patricia Highsmith, le cui opere sono in corso di ripubblicazione per La Nave di Teseo, uscito per la prima volta negli anni Cinquanta e la cui trama è stata motivo di ispirazione per Alfred Hitchcock, che ne ha tratto un film “L’altro uomo”.
Per me è stata la prima lettura e ne sono rimasta piacevolmente stupita. L’autrice, attraverso uno stile impeccabile, si dimostra attenta conoscitrice dell’animo umano, sia nei lati in luce che in quelli in ombra, arrivando a creare un delitto che macchia la vita di persone comuni in cui nessuno potrebbe scorgere mai degli assassini.
E’ uno di quei romanzi che piacciono a me, in cui non solo si è incuriositi da come verrà sciolta la trama, ma in cui ci si sente spinti a molteplici riflessioni. Per esempio la convinzione per cui sia giusto fare tutto ciò che si desidera prima di morire, spingendosi anche oltre il possibile. Come il delitto sia un fatto che attraversi profondamente ogni classe sociale a prescindere dalla situazione economica. Di come ogni persona, in base a ciò che gli succeda, possa franare irreversibilmente verso l’omicidio, mettendosi su una strada dalla quale è difficile fare ritorno. Di come, in ogni aspetto della vita esista il suo esatto contrario. Di come per certe persone sia indispensabile rimandare ad altri ciò che dovrebbero compiere loro, soprattutto per se stessi.
Tratto fondamentale di tutto il romanzo è l’aspetto psicologico dei due protagonisti, Guy e Bruno, che sono così diversi l’uno dall’altro. Che spesso male riescono a sopportarsi ma che non riescono a fare a meno di gravitare l’uno nell’influenza, spesso negativa dell’altro.

“E Bruno, lui e Bruno. Ciascuno era quello che l’altro non aveva scelto di essere, il se stesso che respingeva, che credeva di odiare, ma forse in realtà amava.”

Federica Politi


La scrittrice:
Patricia Highsmith è nata a Fort Worth, in Texas, nel 1921; ha trascorso la maggior parte della sua vita in Francia e Svizzera, dove è morta nel 1995. Nel 1955 compare il suo personaggio più famoso, Tom Ripley, protagonista della fortunata serie – Il talento di Mr. Ripley, Il sepolto vivo, L’amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott’acqua – che ha ispirato grandi registi, da Wim Wenders (L’amico americano) a Anthony Minghella (Il talento di Mr. Ripley) a Liliana Cavani (Il gioco di Ripley). Nel 1963 Patricia Highsmith si trasferisce definitivamente in Europa, dove da sempre i suoi libri ricevono un’accoglienza entusiasta. Tra i suoi romanzi e le sue raccolte di racconti, ricordiamo Vicolo cieco, Acque profonde, Gioco per la vita, Quella dolce follia, Il grido della civetta, Urla d’amore, Piccoli racconti di misoginia, Delitti bestiali, Il diario di Edith, La follia delle sirene. Dal romanzo Carol è stato tratto il film di Todd Haynes con Cate Blanchett e Rooney Mara. Tutta la sua opera è in corso di pubblicazione in una nuova edizione presso La nave di Teseo.