Editore Einaudi / Collana Stile Libero Big
Anno 2021
Genere Thriller
328 pagine – brossura e epub
A volte può capitare che ci si imbatta in un gioco pericoloso in cui le soluzioni possono essere di due tipi: la prima, abbandonare il gioco per la consapevolezza di perdere, la seconda, combattere affrontando i rischi contro altri avversari e sperare di vincere. Il gioco però può essere fatale e se lo è al punto da provocare delle morti allora forse, non si può più parlare di attività ludica, ma di omicidio. Tutto comincia con l’aggressione, alla stazione Principi d’Acaja di Torino, di Dolores Mendes, una badante colombiana. L’aggressore, un ragazzo “mascherato”, viene beccato immediatamente ma tale arresto, per modalità e semplicità di cattura, non convince il commissario Arcadipane. Non è stato un bel periodo per il commissario: la separazione, la sensazione che la vita non riservi qualcosa di buono e la convinzione di aver perso il suo intuito. Con l’arresto della Metro Vincenzo Arcadipane ha la sensazione di aver ritrovato quel lampo, quell’intuizione, lo shining, che pensava di aver perduto da tempo. A indagare con lui, l’ex superiore, ma soprattutto amico, Bramard e Isa Mancini.
Nonostante siano personaggi molto diversi fra loro, posseggono l’incastro unico, tipico dei puzzle, che consente loro di condurre e concludere le indagini. Una Rabbia Semplice è il terzo romanzo che vede protagonisti Bramard, Arcadipane e Mancini, tuttavia ogni romanzo è auto-conclusivo e le storie dei protagonisti, che hanno vissuto la loro evoluzione al di fuori dei romanzi, vengono narrate con la naturalezza tipica di chi si ritrova dopo qualche anno. Tale espediente non toglie nulla alla serialità perché il vantaggio della narrazione è consentire all’autore di creare spazi temporali in cui recuperare il passato, artefice delle scelte e delle conseguenze emotive dei protagonisti, e di ritornare al presente riprendendo il filo del discorso dove temporaneamente interrotto.
Incontro con l’autore a cura di Cecilia Lavopa
con Luciana Fredella
Davide Longo sa raccontare le storie con intelligenza, modulando in maniera accattivante non solo la vicenda noir e quella personale dei personaggi ma anche la scrittura che è ricercata, attenta. È evidente che la struttura della trama è stata ben studiata, lo dimostra il fatto che riesce a cogliere l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine supportato anche da una buona dose di humor inglese e dai siparietti tra Arcadipane e l’analista Ariel che alleggeriscono e distendono le situazioni di suspense. Particolarmente raffinato il richiamo di una citazione iniziale fuori testo, con la medesima all’interno di un dialogo a chiusura del romanzo.
La lettura della trilogia “Il caso Bramard”, “Le bestie giovani” e “Una rabbia semplice” è davvero piacevole, un buon consiglio per chi ama leggere.
Luciana Fredella
Lo scrittore:
Davide Longo è nato a Carmagnola nel 1971 e vive a Torino. Tra i suoi romanzi ricordiamo Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos 2001, Feltrinelli 2019), Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004, Feltrinelli 2016), L’uomo verticale (Fandango 2010); insieme a Una rabbia semplice, la nuova storia con protagonisti Arcadipane e Bramard, Einaudi Stile Libero ripropone i due precedenti libri della serie:Il caso Bramard (Feltrinelli 2014; Einaudi 2021) e Le bestie giovani (Feltrinelli 2018 con il titolo Cosí giocano le bestie giovani; Einaudi 2021).