Anna Vera Sullam – Il sesto comandamento

990

Editore SEM
Anno 2021
Genere Giallo
288 pagine – brossura e epub


Venezia 1940, il secondo conflitto mondiale è da poco cominciato.
A causa delle leggi razziali, professori e studenti ebrei non possono più accedere alla scuola pubblica. Pertanto la comunità ebraica, a Venezia come in altre città italiane, decide di costituire la Scuola Ebraica Superiore per evitare di aggiungere alla catastrofe della guerra anche quella della mancata istruzione dei propri ragazzi.
In questa scuola viene ritrovato il cadavere di Ida Forti, insegnante di lettere antiche, appassionata di fotografia, uccisa senza un’apparente ragione specifica. Cominciano le indagini e il Vice Questore Gigli, uomo determinato e ambizioso, vuole concluderle subito e trovare il colpevole per seguire attentamente il modo di fare del regime fascista e far carriera più velocemente.
L’indagine viene svolta in maniera molto sbrigativa: si trova un colpevole con il solito movente del furto di danaro, facendolo diventare il capro espiatorio di turno. Ma l’onesto Maresciallo Giuseppe Russo, aiutato da Rodolfo Donati, il giovane segretario della scuola ebraica, non crede a nessuna delle teorie formulate per incolpare un innocente e decide di seguire un’indagine parallela per scoprire la verità e smascherare il colpevole.

“Il sesto comandamento”, di Anna Vera Sullam, è un perfetto giallo di stampo classico, inserito in un contesto storico cupo e difficile su cui ancora oggi sono necessarie analisi e riflessioni, e che fornisce uno spaccato veritiero delle abitudini e delle caratteristiche della comunità ebraica nei primi anni della seconda grande guerra.
Ambientato in una Venezia insolita – non ci sono riferimenti a luoghi turistici – e vera, il libro è davvero bello e minuziosamente costruito nella sua trama.
I personaggi sono talmente ben caratterizzati e inseriti nel contesto storico di riferimento che l’autrice non ha bisogno di raccontare le vicende storiche di quegli anni come se fosse un romanzo storico, perché la storia di quel periodo è vissuta appieno dai personaggi stessi. Questa particolarità fa vivere il lettore nella trama come se fosse un abitante di quegli anni.

L’incontro con l’autrice a cura di Cecilia Lavopa
con Brunella Caputo

L’autrice trasporta il lettore nei meandri di un giallo classico che fa ricordare con meraviglia e affetto i maestri di questo tipo di letteratura; ci si sente un po’ Agatha Christie e un po’ Ellery Queen.
Nella suggestiva trama il cadavere compare all’inizio del racconto, seguito dalla semina degli indizi e dei depistaggi , dall’indagine e dalla risoluzione del caso a cui, come in ogni giallo che si rispetti, il lettore non arriva. Ed è proprio così che deve essere, il lettore di gialli è molto esigente e non vuole assolutamente scoprire l’assassino prima che l’autore lo riveli.

L’arma del delitto, una statuetta raffigurante il Duce, è in perfetto stile “british” e, a mio avviso, è la metafora del male: “utilizzare il male per fare del male”.
La storia analizza la solitudine e l’oscurità dell’animo umano, e a volte anche la sua inevitabile durezza, e ogni suo personaggio, sia esso protagonista che di contorno, è caratterizzato da una profonda umanità quasi a volersi ribellare e non farsi influenzare dal tremendo periodo storico in cui è costretto a vivere.
“Il sesto comandamento” è un romanzo con una scrittura fluida e veloce, piena di quell’inevitabile “lento ritmo”, perfettamente cadenzato, tipico del giallo d’oltre manica.
È una buca d’orchestra, questo libro, e ogni personaggio uno strumento. Il loro direttore li dirige con maestria e ne fa nascere una musica indimenticabile. Il lettore non può fare altro che calarsi nella buca d’orchestra, diventare amico di ogni strumento e ascoltare, con la luce degli occhi attenti, la perfetta melodia che prende corpo pagina dopo pagina.
Da leggere!

Brunella Caputo


La scrittrice:
Anna Vera Sullam è nata e vive a Venezia. Laureata in Lettere, è stata a lungo ricercatrice presso l’università Ca’ Foscari, dove ha insegnato Lingua e Storia della lingua italiana. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: I nomi dello sterminio (Einaudi 2001) e Undici stelle risplendenti (Mondadori 2012).