Editore Einaudi – Collana Stile libero Big
Anno 2021
Genere Thriller
120 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Catia De Marco
Dopo essermi cimentata nella ciclopica lettura de “L’ombra dello scorpione”, scorrevole e avvincente ma senza dubbio impegnativa per la quantità delle pagine (circa 1.300), avevo bisogno di un testo scarno e concentrato. Non ho mai scelto un libro dalla sua mole ma questa volta l’ho fatto! Così ho chiesto a Cecilia Lavopa un titolo sotto le 200 pagine. Il mio discutibile criterio di assegnazione è stato però premiato: Il gioco della notte, ultimo romanzo di Camilla Lackberg e ultima mia lettura per Contorni di Noir è un piccolo gioiellino.
Potrei usare una serie di aggettivi per descriverlo. Primo fra tutti è un romanzo breve, quasi un racconto lungo. Questa sua caratteristica permette di leggerlo in una manciata di ore vivendo in sincrono il tempo della racconto con quello della lettura. La storia si svolge tutta in una notte, la notte più lunga dell’anno: quella di capodanno dove è obbligatorio divertirsi, strafare, rendere a tutti i costi memorabile un momento di passaggio, preludio di un nuovo inizio, foriero di speranza e di possibilità.
Siamo a Stoccolma per seguire, dalla nostra solita postazione privilegiata di lettori incalliti, i festeggiamenti di quattro giovani ragazzi: Liv, Max, Anton e Martina. È Liv a introdurci nella storia. Seguiamo il suo viaggio in taxi (sulle note di Walk like an Egyptian) che la condurrà sul luogo della festa. Bastano poche pennellate per essere immediatamente nel cuore della fredda Stoccolma popolata da abitanti infreddoliti . Scopriamo che Liv ha affittato un appartamento dove passa più tempo che può. Vive ancora con i suoi genitori, ma cerca di passare il suo tempo libero in questo monolocale. Nessuno conosce l’esistenza di questo luogo, neanche i suoi amici più cari ma soprattutto i drammatici motivi che l’hanno spinta a crearsi questo rifugio solitario.
La location scelta per la festa è la lussuosa villa di uno dei quattro amici (Max) che si trova in un complesso residenziale appena fuori Stoccolma.
Mentre Liv, Max, Anton e Martina sono nella casa di Max, scopriamo che nella villa accanto ci sono i genitori dei quattro ragazzi che stanno festeggiando insieme. Sono amici da sempre sia i figli che i rispettivi genitori. Sono famiglie dell’alta borghesia svedese. Ed è proprio in quelle ville imponenti che i ragazzi sono cresciuti.
La narrazione si svolge tutta nella villa occupata dai ragazzi, una dimora dove il lusso è pura ostentazione, grazie alla presenza di oggetti che sembrano usciti da una galleria d’arte, con la consapevolezza della assenza ingombrante delle problematiche madri e dei problematici padri, che immaginiamo agire specularmente nella dimora accanto in procinto di festeggiare alla maniera dei grandi. Di questi “grandi” si scopriranno segreti e imperdonabili azioni.
Il linguaggio è essenziale, scarno, privo di inutili descrizioni, a partire dal titolo. Il gioco è quello che i ragazzi faranno per movimentare la notte più speciale dell’anno. La scelta ricade sul più classico dei giochi, ovvero il Monopoli. A posto delle rassicuranti banconote viene alzata la posta, e per il pagamento dei dazi previsti dal gioco viene introdotta una nuova regola: obbligo o verità. Gli obblighi imposti dal giocatore di turno sono esageratamente cattivi, costringendo la vittima di turno a scegliere “verità”.
“Segreti e bugie vengono portati alla luce, dipanati di fronte agli altri. Scoppiano come bolle. A volte a piangere è la persona che racconta, a volte quelle che ascoltano. Riempiono i bicchieri e continuano con le rivelazioni. Anton pensa che è cambiato tutto, che niente sarà come prima. In meglio. Non ha mai voluto bene ai suoi amici come in questo momento, non li ha mai sentiti così vicini. Le storie degli altri sono più potenti, più oscure della sua.”
Il gioco della notte sarà il gioco della verità, dello svelamento di segreti terribili che verranno alla luce nella notte più lunga dell’anno. Questa verità sarà irrimediabilmente catartica, rendendo i quattro amici ancora più uniti e consapevoli.
“E Anton annuisce. Cerca di capire se si sente triste, ma dentro ha solo uno spazio vuoto e liscio. Alla fine le confessioni si esauriscono. Non resta più niente da dire. Riempiono i bicchieri, poi si affacciano tutti alla finestra, uno accanto all’altro. In silenzio, guardano nel buio, in direzione dell’altra festa. Anton immagina che i loro genitori si siano tolti i vestiti costosi e siano rimasti nudi. Ormai sa cose su di loro che non ammetterebbero mai, piuttosto preferirebbero morire.”
Susanna Durante
La scrittrice:
Camilla Läckberg è cresciuta a Fjällbacka, sulla costa ovest della Svezia, dove ha ambientato la sua famosissima serie gialla. I suoi libri, finora pubblicati in Italia da Marsilio, comprendono: La principessa di ghiaccio, Il predicatore, Lo scalpellino, L’uccello del malaugurio, Il bambino segreto, La sirena, Il guardiano del faro, Il segreto degli angeli, Tempesta di neve e profumo di mandorle, Il domatore di leoni, La strega, La gabbia dorata. Einaudi ha pubblicato Donne che non perdonano (2018 e 2020) e Il gioco della notte (2021).