Editore Rizzoli / Collana NeroRizzoli
Anno 2021
Genere Noir
350 pagine – brossura e epub
Quanto in un paesino di provincia conta il giudizio dei paesani e quanto influisce nella loro vita? Quanto può essere anacronistica una società evoluta da un punto di vista industriale ma ferma agli anni Sessanta da un punto di vista sociale? Il romanzo “E verrà un altro inverno” di Massimo Carlotto penetra nella realtà di un paese, uno qualunque di una zona dell’Italia qualunque, e lo analizza scarnificandolo, spezzettandolo come se fosse un puzzle. Leggendo il romanzo vengono in mente alcune parole chiave. Innanzitutto il “caso” che è parte della vita reale e che se nel giallo classico non trova spazio, nel noir è parte integrante della trama perché nella realtà il caso accompagna la vita di ognuno, anche dei criminali. Nel romanzo l’autore usa il “caso” perché deve raccontare la vita reale di un ambiente, quello della Valle e per farlo deve creare situazioni imprevedibili, dei colpi di scena che servono a destabilizzare il lettore. Un altro aspetto che colpisce è il binomio crimine / persona per bene.
Incontro con l’autore a cura di Cecilia Lavopa
con Luciana Fredella
Nella società della Valle il crimine diventa la via più semplice per contrastare la frustrazione di non aver raggiunto degli obiettivi nella vita: nella Valle ogni individuo ha un ruolo e vive il suo destino in quel ruolo e può capitare che un personaggio con un destino segnato dalla sofferenza, dal dolore e dall’abbandono, voglia cambiarlo, voglia trovare un riscatto. È ciò che per esempio decide di fare uno dei protagonisti, Manlio Giavazzi, una guardia giurata segnata dalla vita, un “trasparente” tra paesani, che decide di sovvertire il suo destino, ovvero il raggiungimento della pensione e proseguire la vita in un ospizio, mettendo in atto tutta una serie di azioni e comportamenti con cui aspira a sovvertire non solo la considerazione dei paesani ma anche il suo ruolo nella Valle.
A contrastare la figura di Giavazzi, Jacopo Pesenti, il vero personaggio nero della storia. Jacopo è un maggiorente, ovvero un industriale appartenente a una delle grandi famiglie che governano la Valle. È consapevole di essere uno dei potenti della società ed è l’emblema di coloro che sono in grado di trovare ogni tipo di soluzione per ogni tipo di problema grazie al potere. Ecco che spunta un’altra parola chiave: potere. È il potere che crea il divario all’interno della società della Valle. È il potere che spinge i comuni mortali al crimine. È il potere che autoassolve chi lo detiene quando commette un crimine. Pesenti e Giavazzi sono solo due dei personaggi di questa incredibile costruzione narrativa corale, circolare in cui non esistono personaggi minori ma tanti protagonisti di un microcosmo sociale che Carlotto ha indagato fin nelle viscere.
Non è la prima volta che Carlotto sveste il noir per vestirlo di nuovi contenuti e in questo romanzo ha dimostrato ancora una volta che il noir, se di genere si vuol parlare, è l’unica forma di narrazione capace di raccontare la società, anche quella più complessa.
Luciana Fredella
Lo scrittore:
Massimo Carlotto è l’inventore della serie di Marco Buratti detto l’Alligatore. Ha scritto numerosi romanzi tra cui Arrivederci amore, ciao, L’oscura immensità della morte, Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, La signora del martedì. Per Rizzoli ha pubblicato Il Turista e l’antologia Sbirre con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni.