Roberto Tiraboschi – Il rospo e la badessa

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Editore Edizioni E/O / Collana Dal Mondo
Anno 2021
Genere noir storico
320 pagine – brossura e epub


Venetia, anno 1172.

La febbre pestilenziale e la sconfitta contro Costantinopoli stanno mettendo a dura prova una città ormai in ginocchio. Il doge, simbolo della potenza e del potere, viene assassinato in pieno giorno, sul sagrato della chiesa di San Zaccaria. Nel mentre Sicara Caroso, badessa di San Lorenzo, accompagnata dalla sempre fidata monaca Brasca, si sta recando presso il convento di San Giacomo in Paludo ove una monaca, Persede Gradenigo, è apparentemente vittima del demonio. Sicara, grazie ai suoi studi, potrà liberarla dal maligno.

Erano sul punto di muoversi quando, come se le grida fossero state risucchiate da un vortice di vento, scese un improvviso silenzio. Sulla loggia del palazzo era apparso il doge Vitale II Michiel.

I nobili sono alla disperata ricerca di un nuovo doge ma in molti vorrebbero togliere al popolo la possibilità di eleggere direttamente il capo della città, mettendo così nei posti di potere solo alcuni uomini sapientemente scelti da loro stessi. È in questo trambusto politico che il corpo della giovane Persede viene ritrovato in fondo a un pozzo, e la morte viene catalogata come suicidio. La famiglia della monaca però non crede a questa ipotesi, e con l’aiuto di Sicara cercherà prove al riguardo.

Uno scatto, un balzo, il tronco s’inarcò, le gambe presero a scalciare e le braccia si agitarono come volessero allontanare una presenza minacciosa. La bocca si spalancò in un urlo, ma nessun suono ne uscì, bensì un fiotto di liquido , un getto di umore viscido e puzzolente che inondò il giaciglio.

Demonio o sete di potere? Quando Sicara inizia a indagare con l’aiuto di Barattieri, amico fidato nonché architetto e giocatore di dadi, la verità di una città corrotta inizia a venire a galla facendo anche svegliare la stessa Sicara da un sogno che lei stessa non è più in grado di portare avanti: ligia al suo dovere e timorata di Dio, si renderà conto di quanto la sua posizione sia legata indissolubilmente alla politica della città lagunare. E che forse i colpevoli non potranno mai essere assicurati alla giustizia.

Brasca si fece il segno della croce. Zelda cominciò a pregare. Tutte sapevano bene che il rospo era l’animale sotto le cui sembianze si nascondeva spesso il demonio.

Siamo a Venezia, nel 1172, quando la città che ormai tutti conosciamo si presenta ben diversa da quella moderna: Piazza San Marco con la sua maestosità ancora non presenta le logge e si cammina spesso in zona paludose e limacciose. La febbre pestilenziale miete vittime mentre il doge viene assassinato e i Savi danno vita a un gioco d’azzardo per la nomina del nuovo doge di Venetia, come viene chiamata la città. Il rospo e la badessa è un romanzo storico affascinante che ci porta alla scoperta di una città tra le più affascinanti al mondo, l’unica in grado di espandersi e crescere sull’acqua. In più, Roberto Tiraboschi intriga il lettore con un giallo ben congegnato che si costruisce poco a poco imitando l’architetto Barattiero che con genialità dovrà issare le colonne di Piazza San Marco, simbolo della rinascita.

Il potere spirituale e temporale lottano, intrecciandosi nella trama, tra le figure di Sicara, badessa di San Lorenzo, e Ziani, uno degli uomini più facoltosi della città. La morte della giovane Persede Gradenigo, inizialmente dichiarata deceduta ad opera del demonio, porterà alla luce gli intrighi che si celano nei palazzi di città. Una melma, quella di Venezia, che avvolge i cittadini e i suoi uomini più illustri e che, arrivando dagli abissi, riporta a galla anche i sentimenti sopiti dei suoi cittadini: così Barattiero si scopre più padre che innamorato e così Sicara si scopre più carnale che spirituale. Lo stile dell’autore, la scelta accurata di ogni termine, fa sì che questo romanzo riesca ad abbracciare in maniera retta e onesta il periodo storico in cui è ambientato.

Se anche la lettura, nella parte iniziale, potrà sembrare poco scorrevole, il lettore viene presto catapultato nelle calle e sulle gondole della città alla ricerca di una verità ben celata agli occhi di molti. Come già avvenuto in romanzi storici a noi più conosciuti, ne Il rospo e la badessa possiamo vivere ogni scena insieme ai personaggi scelti da Tiraboschi per descriverci un periodo a pochi conosciuto ma che ha reso grande la laguna veneziana. Un romanzo adatto agli amanti del noir in cui storia e gli inganni si mescolano per arrivare a un risultato di assoluta eccellenza.

Adriana Pasetto


Lo scrittore:
Roberto Tiraboschi è nato a Bergamo e vive tra Roma e Venezia. Drammaturgo e sceneggiatore, ha scritto per diversi registi italiani, tra cui Liliana Cavani, Marco Pontecorvo, Silvio Soldini. Le Edizioni E/O hanno pubblicato i romanzi Sguardo 11 e Sonno, vincitore del Premio nazionale di narrativa Bergamo e del Premio Stresa di narrativa, nonché la saga in tre volumi sulla nascita di Venezia: La pietra per gli occhi, La bottega dello speziale e L’angelo del mare fangoso.