Un Simenon al giorno… Georges Simenon – La mano

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Editore Adelphi / Collana Biblioteca Adelphi
Anno 2021
Genere noir
172 pagine – brossura e epub
Traduzione di Simona Mambrini


Il problema che si pone quando mi accingo a scrivere una recensione dell’ultimo Simenon letto è sempre lo stesso: sfoglio il libro, in cerca di quanto evidenziato e sottolineato e mi ritrovo a leggere porzioni e capitoli interi. Per incanto il piacere della lettura si rinnova: è come riaprire lo stipetto dei dolci, alzare la campana di vetro e prendere un’altra porzione di quel dolce meraviglioso. Il suo sapore non ti deluderà mai.
Irresistibile anche quando si fa amaro. Anche quando indugia un momento di troppo nell’inenarrabile.

“Sai quel pomeriggio in cui abbiamo dormito per terra ero ipnotizzato dalla tua mano abbandonata sul parquet?…Avevo una voglia matta di toccarla, di afferrarla…Chissà cosa sarebbe successo se l’avessi fatto…”
“Davanti a Isabel?”
Davanti al mondo intero, se necessario…E questa non la chiami una debolezza?”

Una mano. La sensualità che può nascondersi dietro una parte del corpo lontana dagli strumenti canonici della seduzione. Una mano sensuale suo malgrado, come può diventarlo solo grazie alla maestria e alla sapienza delle parole seduttive di un sempre immenso Georges Simenon. Questo elemento importantissimo non si trova nell’incipit, bensì a poco meno della metà, indicando un’inesorabile direzione della narrazione.
La storia comincia con un “Je m’ accuse” potente e senza possibilità di redenzione del protagonista a pochi passi dalla sua casa. Il suo nome è Donald Dodd. Con poche e decise pennellate (il bianco della neve, il rosso della panchina) siamo dentro la storia e seduti accanto a lui che, senza girarci intorno, comincia a raccontare il perché e il per come della sua deriva. Stiamo tremando, la bufera non riesce a contenersi e fuoriesce da ogni pagina. Questo freddo pungente non riusciamo a placarlo neanche chiudendo con fermezza il libro. È crudele e spietato come le terribili parole che andremo ad ascoltare.
La storia è semplice ma, come ci ha abituato Simenon, universale. Donald è un uomo misero e codardo, che ha da sempre nascosto la sua piccolezza dietro la maschera della rispettabilità: il matrimonio, la famiglia, una bella casa, una posizione invidiabile. Ma poi succede qualcosa che lo costringe a gettare la maschera e a rivelare la sua vera natura a se stesso e al resto del mondo, soprattutto a quella moglie algida e silenziosa dallo sguardo indulgente che lo ha sempre intimorito ed esasperato.

“Perché non c’era traccia di disprezzo nel suo sguardo? Non c’era neanche pietà. Né collera. Niente di niente. Anzi no. Qualcosa c’era. Curiosità.”

La mano è un romanzo cinico e crudele. Mette a nudo senza tanto teatro l’oscurità e le debolezze di uno come tanti. Semplicemente un uomo imperfetto ma al sicuro dietro la canonica immagine della rispettabilità. Lo specchio non mente mai. Conosciamo lui e il suo ipotetico misfatto nelle prime pagine. Lo troviamo dentro al solito quadro, nella solita inquadratura in stile Simenon, costruita con sapienza e misura. In un attimo siamo dentro. È come se una mano all’apparenza invisibile uscisse dallo schermo cartaceo e ci tirasse con fermezza dentro la storia.
Resteremo intrappolati fino all’ultima pagina.

“Tutto qui… potrei quasi dire. Ma non è tutto. Avevo iniziato, chissà perché, a strappare gli angoli della verità di tutti i giorni, a vedermi riflesso in uno specchio diverso, e adesso tutto l’impianto più o meno rassicurante della vecchia verità cadeva a pezzi.”

Susanna Durante


Lo scrittore:
George Simenon è stato uno tra i più prolifici scrittori del Novecento, arrivando a numeri incredibili di romanzi e scritti brevi – circa 450 – fra i quali 107, suddivisi in 75 romanzo e 28 racconti, dedicati alle inchieste del Commissario di polizia francese Jules Maigret. Prima di allora, lo scrittore usava scrivere utilizzando decine di pseudonimi, tra i quali Georges Sim. L’autore ha superato i 700 milioni di copie vendute nel mondo, pubblicate in 44 Paesi. Difficile riassumere la sua vita in poche righe, ma rimarrà sempre uno dei miti della letteratura di genere.