Giorgio Ballario – Il tango dei morti senza nome

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Editore Edizioni del Capricorno / Collana Piemonte in noir
Anno 2022
Genere thriller
272 pagine – brossura e epub


Quando la signora Grimaldi Stucchi si presenta nell’ufficio dell’investigatore privato, Hector Perazzo è stanco di dover sopravvivere inseguendo uomini infedeli e così accetta con entusiasmo il caso che la donna gli propone: suo padre, un manager industriale, è stato rapito e ucciso in Argentina quaranta anni prima da un gruppo terroristico e ora lei, in seguito a una misteriosa lettera, vorrebbe recuperarne il corpo.

L’uomo che ho confessato ha poi aggiunto che alcuni compagni rimasti in libertà avrebbero cercato a lungo Salamandra, per giustiziarlo come traditore della causa, ma non avrebbero più trovato sue tracce né sarebbero riusciti a risalire alla sua vera identità.

Arrivato nella capitale, Buenos Aires, Hector incontrerà gli agenti con i quali lavorava nella Federal: anni duri, fra giustizia e corruzione, che lo hanno segnato così come non sono passati indenni per i suoi colleghi. Sarà Coco ad aiutarlo a muovere i primi passi in una indagine che sembra più complicata di quanto Hector potesse pensare: arrivato da pochi giorni in città, alcuni uomini di malaffare iniziano a inseguirlo.

La rivelazione di Coco mi lasciò senza parole. Ero a Buenos Aires da due giorni e senza saperne la ragione ero finito nel mirino di una banda di narcotrafficanti. Perché?

Come può un caso di quaranta anni prima avere un collegamento con i narcos colombiani che fanno affari in città? Hector Perazza dovrà scoprirlo rischiando la propria vita e andando a conoscere i bassifondi di una città che non ha mai dimenticato. La sua malinconia lo aiuterà a risolvere il complesso mistero del rapimento di Grimaldi Stucchi, scoprendo finalmente il volto dell’uomo che si nasconde dietro al nome di Salamandra.

Che brutti scherzi gioca la memoria. A volte bastano una parola, una fotografi ingiallita dal tempo, un profumo a farti rivivere sensazioni sepolte negli anfratti del cervello, delle quali neppure ricordavi più l’esistenza.

Hector Perazzo vive a Torino ma il suo passato è nella Policía Federal di Buenos Aires, in Argentina. È proprio in un paese lontano, dalla storia complessa e instabile, che Giorgio Ballario fa viaggiare il lettore riuscendo anche nell’impresa, non facile, di far conoscere la storia argentina degli anni ‘70. Se questo romanzo – un giallo colmo di tensione – ha un punto forte, questo sta senza ombra di dubbio nella storia che ci riporta al passato: gruppi estremisti e terroristici, rapimenti e figure losche che hanno messo in atto una strategia del terrore che ha segnato il popolo argentino. Ne Il tango dei morti senza nome non mancano agenti corrotti e il ricordo dei desaparecidos, e colpisce la capacità dell’autore di descrivere una Buenos Aires moderna ma ancora avvolta dai fumi del passato dittatoriale.

Ballario è capace di alternare la narrazione del passato e del presente con una trama aggrovigliata che si dipana lentamente sotto agli occhi del lettore: descrizioni e dialoghi lasciano il tempo di immaginare e scoprire la capitale argentina. Tra Palermo e Recoleta, dal Rio del Plata fino a Tigre, Hector Perazzo rincorre la verità su un passato molto oscuro che però è agganciato ancora in maniera importante al presente. Tra locali di tango e partite di calcio, Giorgio Ballario ci farà sentire in bocca il sapore della città sudamericana. Il tango dei morti senza nome è un romanzo dal ritmo incalzante che saprà catturare l’attenzione del lettore trasportandolo a chilometri di distanza.

Adriana Pasetto


Lo scrittore:
Giorgio Ballario è nato a Torino nel 1964, è giornalista e lavora a La Stampa. Ha pubblicato racconti in svariate antologie giallo-noir, tra cui, per Edizioni del Capricorno, Porta Palazzo in noir (2016), Il Po in noir (2017), Montagne in noir (2018), e nove romanzi, tra cui, per Edizioni del Capricorno, Il destino dell’avvoltoio (2017), Torino non è Buenos Aires (2020), Niente di personale (2021), Morire è un attimo, Una donna di troppo, Le rose di Axum, Le nebbie di Massaua e Intrigo ad Asmara (2020), gli ultimi cinque appartenenti al ciclo del maggiore Morosini. Con Vita spericolata di Albert Spaggiari, biografia di un famoso ladro francese degli anni Settanta (2016), è stato finalista al Premio Acqui Storia. Fuori dal coro (2017) è una galleria di personaggi irregolari e controcorrente del Novecento. È tra i fondatori di Torinoir, sodalizio di scrittori torinesi malati di noir.