Editore Minimum Fax
Anno 2022
Genere Thriller, Horror, Mistery, Noir
208 pagine – brossura e epub
Se il primo ministro Boris Johnson avesse previsto gli esiti funesti che la Brexit ha avuto sull’Inghilterra e sul resto del mondo (a quanto si legge in London Voodoo), forse non si sarebbe candidato. Sì! Ammetto che il mio paragone è eccessivo, ma la vicenda descritta ammicca, non troppo velatamente, a un era post-scissione dall’Europa, a come le politiche mondiali abbiano trovato nuovi equilibri precari, al clima di terrore e sospetto instaurato dal governo inglese grazie ai suoi proclami elettorali.
Una Londra post-apocalittica è il teatro di una serie assurda e insensata di omicidi: comuni cittadini compiono gesti di una violenza inaudita indotti da una forma di trance dalla quale si risvegliano del tutto inconsapevoli. Non ci sono terroristi, serial killer, ne organizzazioni che rivendicato questi atti. Sembrano tutti atti separati, non collegabili tra loro. In questo clima avvelenato dal rancore sociale, dalla violenza e dal sospetto opera una squadra speciale di agenti, “La Sezione”, che utilizza metodi che descrivere “non ortodossi” li collocherebbe ancora nel campo della legalità.
Un libro con una forte eco alle atmosfere allucinate di “Trainspotting” e quelle elegantemente patinate di “Pulp Fiction”. Si potrebbe quasi dire che la frase iniziale del capolavoro di Boyle (“Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos’altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando hai l’eroina?”) sia il leitmotiv delle vicende, poco importa che la forma di sballo sia l’eroina, la violenza o il sesso. Come nel Blockbuster di Tarantino si danno ampi respiri ai monologhi interiori, al far uscire i protagonisti attraverso la brutalità non solo degli atti, ma anche della loro psicologia. Un noir dalla sceneggiatura cinematografica e dalle tinte forti, decisione che lo avvicina all’horror sfociando nel genere splatter con quella pennellata sci-fi che è collante e allo stesso tempo un elemento di disturbo gestito intelligentemente.
I protagonisti sono personaggi grotteschi, dall’aspetto rivoltante. Fanno uso di droghe, usano il dolore proprio e altrui come una forma di estasi, un modo come un altro per raggiungere la pace interiore. Eva B. è il capo di un’unità speciale chiamata “La Sezione”, una donna rigida, che usa il suo potere senza mezzi termini, sa come esigere rispetto e come incutere timore. A suo servizio troviamo “Il Porco” un eroinomane che parla con le labbra macchiate di sangue e nicotina, dipendente da un “oracolo” chiamato Sessantanove che ha scovato in una precedente missione e che tiene in suo potere grazie alla magia di una fiamma e un foglio di alluminio. Lo affianca Dennis Tabbot, un individuo che trova nella sofferenza auto-inflitta e nella tortura del prossimo la forza di andare avanti. A questi si uniscono altri loschi individui, primi ministri corrotti, cuochi dal gusto discutibile e il classico scienziato pazzo che vuole distruggere il mondo.
La particolarità che mi ha colpito di più è l’uso della seconda persona singolare riferita ai personaggi, come una sorta di narratore che scaturisce dalla coscienza di ognuno di questi e che trascina il lettore in una danza macabra di cacciatore e preda che si scambiano i ruoli sulla pista da ballo di una Londra definita come la madre delle cicatrici.
“London Voodoo” è stato una scoperta, un noir in cui si fondono con maestria elementi horror, surreali e grotteschi in una spirale allucinatoria che è l’unico mezzo per raccontare la violenza che gli occhi sono abituati a vedere e la mente fatica a gestire seppellendola nel diniego. Un libro che ha bisogno dei suoi tempi di lettura, del giusto luogo, del “pelo sullo stomaco” per abituarsi alle immagini prodotte dalla fantasia. Una trama psicotropa che ti porta alle sofferenze dell’astinenza al solo pensiero che la prossima potrebbe essere l’ultima pagina.
Nonostante non sia pienamente nelle mie corde (non amo la violenza gratuita, tanto meno lo splatter) il libro mi ha preso sin dalle prime pagine. Devo ammettere che alcune scene siano eccessive (per la mia sensibilità) e che alcuni passaggi risultino difficili da “credere”, ma nel complesso la lettura risultata fluida, piacevole e interessante. Chapeau, sig. Orso Tosco, per avermi fatto venire la voglia di un seguito a questo capitolo.
Matteo Bordoni
Lo scrittore:
Orso Tosco è scrittore, poeta e sceneggiatore. Per minimum fax ha pubblicato il romanzo Aspettando i Naufraghi (2018) e, insieme a Cosimo Argentina, Dall’inferno. Due reportage letterari (2021). Per Interno Poesia è uscita la sua raccolta Figure amate (2019). Vive a Ospedaletti, nel far west ligure.