Lorenzo Beccati – Uno di meno

805

Editore Oligo / Collana Narratori
Anno 2022
Genere Giallo
312 pagine – brossura e epub


Romanzo giallo noir di Lorenzo Beccati, ben noto al pubblico per le sue famose trasmissioni televisive e per prestare la sua voce al Gabibbo, Uno di meno è un thriller a sfondo storico, ambientato nella Genova tra la fine del 1500 (1584) e il 1621.
Un atteso ritorno in libreria per i tipi di Oligo Editore che offre, ben delineato, vivo e quasi palpabile, un quadro completo della città di allora con la ricchezza e lo splendore dei suoi palazzi, la protervia dei nobili, degli sbirri e del clero e come fragile contraltare i carruggi, i vicoli che trasudano anche decorosa povertà da ogni pietra, ma più spesso condizionano una popolazione miserabile.
Protagonista o meglio interprete della storia, il sagrestano dell’Abbazia di San Fruttuoso. 18 giugno 1621 Grifo, cinquant’anni circa ma ancora agile e scattante, accoglie i fedeli sulla porta prepara l’altare, con placida autorità governa i chierichetti e si erge ad appoggio e protezione del vecchio parroco Don Giustino fino a quando arriva un soldato e chiede di lui.

L’uomo porta a tracolla una bisaccia con dentro una ben strana ambasciata. Una Bibbia con due coltelli infissi al centro della massiccia copertina di pelle. Grifo però conosce quella Bibbia e intuisce il significato di quella ambasciata. La sua meritata pace conventuale è finita. La mano del più abile dei sicari, addestrato per annientare i nemici del Doge, serve ancora. Dopo 29 anni dovrà partire e tornare a Genova.
Lui, che tanti anni prima nel 1584, decenne poco più di un bambino, nato e cresciuto per strada da solo, una bestiolina selvatica, arruolato a forza dal Doge, al quale con un patto ha giurato obbedienza. Lui, il ragazzo che fu fatto duramente dressare per ben sette anni, per diventare il braccio armato segreto del capo eletto della Repubblica. Per fare di un ragazzo un feroce combattente, forgiato nel gelo e nel fuoco, e trasformarlo in un invisibile e implacabile sicario che resterà al servizio del dogato, per ben dieci anni. Fino al congedo, fino a quando per salvare la vita del Doge in carica, sarà stato costretto a rivelare la sua identità e dopo aver infilzato la Bibbia con i suoi letali coltelli, sparire.
Oggi, dalla protettiva ombra oscura di un’altra identità che gli ha offerto anni di pace, Grifo dovrà tornare, lasciare il tepore dell’affetto di Mirna, la vedova con cui spesso divide segretamente il letto e impugnare di nuovo gli affilati coltelli genovesi. La sua arma preferita, sempre pronta a colpire, silenziosa e letale.
Si sospetta che qualcosa di molto insidioso possa celarsi dietro l’improvvisa morte del Doge? Cosa e come cercare? Il Reggente chiede risposte: chi? E perché? E vorrebbe anche scoprire chi sta scrivendo le minacciose missive ricattatorie a lui indirizzate.

Ancora una volta Lorenzo Beccati ci riporta nel passato, in un’intrigante avventura, come già aveva fatto con Petra, protagonista dei suoi due precedenti romanzi storici seicenteschi, e ancora una volta ambienta il suo romanzo a Genova. L’aristocratica Repubblica marinara che trasudando le forti emozioni di una città ripetutamente scossa da congiure e intrighi, catapulta il lettore in un mondo fatto di misteri, amori, tradimenti e disonore.
Grifo, il sicario più abile dei sicari, il solo che potrà annientare i nemici del Doge, è pronto a intervenire, scansando ogni insidia. Ma l’affetto per Mirna, che potrebbe scoprirgli il fianco, lo costringerà a mettere a rischio le loro vite.
Come sempre Beccati si serve di una prosa elegante, coniugata al presente che si avvale con colta disinvoltura di un vocabolario permeato di sapori antichi. Ma non troveremo solo eleganza nel suo narrare, perché ove necessita la lingua sa farsi ruvida e colpire secca come una scudisciata. Alcune pagine, sconfinando addirittura quasi nell’orrore del Grand Guignol, rispecchiano una certa terribile realtà e ci richiamano la difficoltà di un’esistenza dove spesso la vita di molti valeva meno del vizioso capriccio di un potente. A quei tempi non si andava mai per il sottile. Morire era facile, arrivava come un improvviso soffio di libeccio.
Un altro romanzo di qualità per Lorenzo Beccati che, alternando con sapienza nella sua trama morte, sofferenza, passione, arte e avventura, riesce a coinvolgere i lettori fino alla fine.
«Armi perniciose… indegne di essere maneggiate da soldati e persone di honore».
(Grida del XVII secolo che vietava l’uso del coltello genovese)

Patrizia Debicke


Lo scrittore:
Già autore per Oligo de ‘Il pescatore di Lenin’ (2021), Lorenzo Beccati, nato a Genova nel 1955, ha all’attivo molti libri, soprattutto romanzi e thriller storici. Autore televisivo oltre che scrittore, ha collaborato a ‘Drive in’, ‘Lupo Solitario’, ‘Paperissima’ e tuttora a ‘Striscia la notizia’.