Editore Einaudi / Collana Stile libero big
Anno 2022
Genere Giallo
238 pagine – brossura e epub
“Ognuno di noi tenta di raccontarsi una storia coerente, che tenga insieme chi siamo, chi pensiamo di essere, le esperienze che crediamo – o ci piace credere – ci abbiano segnato.
Ognuno di noi è convinto di avere opinioni, ma quasi mai è vero”.
Penelope Spada è tornata. E con lei il miglior Carofiglio, a mio parere: quello dell’avvocato Guido Guerrieri, personaggio interessante e dalle molte sfaccettature che avevamo imparato, nei vari romanzi, a conoscere e amare.
Non hanno molto in comune, Guido e Penelope, se non un ”vizio” : l’introspezione, sempre e comunque, a costo di farsi del male, rimuginando sulle cose della vita, presenti e passate.
Penelope, poi, è una specialista nel campo: un passato doloroso non lontano – i famosi “cinque anni fa” che danno il titolo a vari suoi capitoli – la tormenta senza tregua, e incuriosisce via via il lettore, invitandolo a leggere!
Nel primo romanzo avevamo imparato a conoscere la nostra investigatrice.. per ripiego, la sua vita ricca di contraddizioni: beve alcolici, fuma, ma mangia sano e biologico e pratica varie attività fisiche in modo quasi maniacale.
Il passato misterioso – quello, per intenderci, che l’aveva portata a un giro di boa totale – era già presente in ogni pagina, ma in questo secondo romanzo ci travolge letteralmente, perché il protagonista principale, pur essendo morto da mesi, fa parte proprio di quel passato che Penelope non riesce a scordare.
Anzi. Chissà, si dice la donna, che non sia arrivato con questo caso proprio il momento di rimetterlo in ballo e fare i conti con lui, una volta per tutte.
Il caso.
Una donna si rivolge a Penelope per un’indagine singolare.
Il padre, famoso barone della medicina, Massone, personaggio dal carattere difficile, è morto sei mesi prima. Secondo il medico di famiglia, a causa di un infarto. Ma lei non è convinta.
L’uomo aveva sposato in seconde nozze una donna bellissima e con trent’anni di meno, attricetta mancata; di certo non per amore. Secondo la figlia, ciascuno aveva il suo tornaconto, o per sistemarsi , o per sfoggiare una bella giovane moglie.
Quesito: e se fosse la moglie ad averne provocato la morte, o meglio, ad avere incaricato qualcuno del fattaccio, essendo lei in quel momento lontana, in una SPA di lusso?
Penelope è subito perplessa: come fare a scoprire qualche indizio, dopo sei mesi e con un cadavere cremato? Cremato. Più cold case di così!
Ma qui viene il bello: il morto altri non è che Vittorio Leonardi, conosciuto cinque anni prima in occasione di un’indagine che l’aveva portata ad essere catapultata da pubblico ministero a investigatrice senza licenza.
Dettaglio non trascurabile: Leonardi aveva intenzione di cambiare il suo testamento, lasciando anche ad altre persone – la domestica, enti benefici – parte del suo ingente patrimonio, ma…non è arrivato in tempo, e la fortunata vedova si è accaparrata la maggior parte dell’eredità.
Motivo in più per farlo fuori, proprio al momento giusto? – Insinua la figlia.
Penelope parte con pochi appigli e quasi subito si rende conto di lavorare senza risultati. In compenso il passato di Leonardi – quello che riguarda anche lei ed il suo lavoro da magistrato – la travolge dolorosamente.
La storia prosegue in modo incalzante, perché il lettore ha due binari su cui dirigere le sue aspettative: vedere se Penelope riuscirà a trovare un indizio utile a capire, e sapere (finalmente) qual è il fatto che le ha cambiato la vita cinque anni prima.
Bastano queste due curiosità “succose” per dare alla lettura un impulso pazzesco.
Il romanzo si dipana tra scoperte poco rilevanti – una sola – inaspettata, darà la svolta al caso; citazioni piacevoli, tipiche dello stile di Carofiglio; una continua analisi introspettiva della protagonista, che dà alla storia profondità e spessore.
Un giallo, insomma, poco “giallo”, nel senso che alla fine ha poca importanza l’eventuale ricerca di un assassino, o delle cause, ma il percorso attuato per arrivare all’epilogo, accompagnato da una lettura sempre piacevole ed accattivante. Ottimo Carofiglio, che conferma la sua miglior vena creativa.
Rosy Volta
Lo scrittore:
Gianrico Carofiglio, magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. Il suo primo romanzo è del 2002, Testimone inconsapevole, edito da Sellerio. Con quest’opera Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Il romanzo, che introduce il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, ottiene vari riconoscimenti riservati alle opere prime, tra cui il Premio del Giovedì “Marisa Rusconi”, il premio Rhegium Iulii, il premio Città di Cuneo e il Premio Città di Chiavari. Sempre con protagonista Guerrieri, da Sellerio seguono nel 2003 Ad occhi chiusi (premio Lido di Camaiore, premio delle Biblioteche di Roma e “miglior noir internazionale dell’anno” 2007 in Germania secondo una giuria di librai e giornalisti) e nel 2006 Ragionevoli dubbi, premio Fregene e premio Viadana nel 2007, premio Tropea nel 2008. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), premio Bancarella 2005, da cui è tratto l’omonimo film prodotto da Fandango nel 2008; con il fratello Francesco la graphic novel Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli 2007), premio Martoglio; L’arte del dubbio (Sellerio 2007); Né qui né altrove (Laterza 2008); Il paradosso del poliziotto (Nottetempo 2009); Le perfezioni provvisorie (Sellerio 2010); Il silenzio dell’onda (Rizzoli 2011), Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli 2013), La casa nel bosco (scritto con il fratello Francesco, 2014). Tra le più recenti pubblicazioni Einaudi si ricordano: Una mutevole verità (2014) e la nuova indagine di Guido Guerrieri La regola dell’equilibrio, Passeggeri notturni e L’estate fredda (2016); Alle tre del mattino (2017), La misura del tempo (2019) e Non esiste saggezza. Edizione definitiva (2020). Altre sue pubblicazioni sono: Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose. (Feltrinelli, 2020), La disciplina di Penelope (Mondadori, 2021), La nuova manomissione delle parole (Feltrinelli, 2021), Rancore (Einaudi 2022). Premio Speciale alla carriera della XXVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa 2016.