Philippe Georget – Un ritornello non fa primavera

1060

Philippe Georget è nato a Épinay-sur-Seine nel 1963. Dopo una laurea in Storia, si è dedicato al giornalismo, prima in radio e poi in televisione per France 3. Appassionato viaggiatore, nel 2001 ha fatto il giro del Mediterraneo in camper con la moglie e i tre figli, attraversando in dieci mesi Italia, Grecia, Giordania, Libia e altri paesi. Con D’estate i gatti si annoiano, suo romanzo d’esordio, pubblicato nel 2012 dalle nostre edizioni, ha vinto nel 2011 il Prix SNCF du Polar e il Prix du Premier Roman Policier de la ville de Lens. Di Philippe Georget le Edizioni E/O hanno pubblicato anche In autunno cova la vendetta, Il paradosso dell’aquilone, La stagione dei tradimenti e Un ritornello non fa primavera.

Già disponibile in libreria il suo romanzo “Un ritornello non fa primavera”, edito da E/O, di cui vi riportiamo la trama:

Vincitore di numerosi premi tra cui il Prix de L’Embouchure 2013, il Prix Méditerranée Roussillon 2016, il Prix Virtuel du Polar 2015, il Prix EuroPolar 2017, il Prix SNCF du Polar 2011, il Prix du Premier Roman Policier de la ville de Lens 2011, il Prix des Vendanges Littéraires 2011; tradotto in Italia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, in pochi romanzi Philippe Georget ha saputo convincere all’unanimità lettori, critici e giurie di premi letterari.

Un Venerdì Santo a Perpignan. Come ogni anno da cinque secoli in qua, la processione del Sanch si mette in marcia. Settecento penitenti sfilano nascosti sotto le loro caparutxes, la tradizionale tenuta composta da una lunga tonaca e un cappuccio. All’improvviso alcuni petardi rompono il silenzio e il panico investe la processione. Quando finalmente torna la calma uno dei penitenti giace a terra, immerso nel suo sangue, pugnalato a morte. Nello stesso momento, a poca distanza, si verifica una violenta rapina in una gioielleria…

Le indagini conducono molto presto il tenente Sebag dalle agitate viuzze del quartiere gitano di Saint-Jacques agli ovattati appartamenti della buona società cattolica catalana. E forse i due casi sono collegati, mentre sulla città plana il fantasma, tanto poetico quanto ambiguo, di Charles Trenet, il Cantante folle che sin da giovanissimo percorreva le stesse viuzze…